'68 vol. 1: Corri nella giungla, la recensione

Abbiamo recensito per voi '68, serie horror targata Image Comics, realizzata da Mark Kidwell, Nat Jones e Jay Fotos, edita in Italia da saldaPress

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13 febbario 1968, Tay Nguyen, Vietnam: è un "normale" giorno di guerra nel Paese asiatico, nel quale l'Esercito Americano è impegnato a epurare la minaccia rappresentata dai Charlie. Il plotone composto dal tenente Blake e dai suoi sottoposti Bronto, Cerotto, Benitez e Bonnie è in missione nel cuore della giungla alla ricerca di una postazione radio dalla quale non giungono più notizie da alcuni giorni: giunti in prossimità del loro target, la squadra troverà qualcosa di inaspettato ad attenderla. E non si tratterà del nemico giallo, ma di qualcosa di più oscuro: difatti, nel cuore del conflitto, una nuova, terribile e nauseabonda minaccia è sorta, minaccia rappresentata da morti che camminano e mordono. Un terribile virus, la cui origine è sconosciuta, si sta infatti diffondendo pandemicamente in Vietnam, e non solo: questo è in grado di trasformare i defunti in zombie affamati di carne umana, i quali sono a loro volta in grado di infettare i vivi attraverso il proverbiale morso, tòpos per eccellenza di questo genere narrativo.

Le cose si metteranno assai male per la squadra di Blake, e nel seguito della storia faremo la conoscenza di un cast estremamente allargato, unito dalla suddetta e comune minaccia. Il virus, inoltre, farà ben presto la sua comparsa anche nella limitrofa Cambogia, e persino negli Stati Uniti d'America. Nel corso della narrazione verremo progressivamente a conoscenza della potenziale origine del virus, che potrebbe avere qualcosa a che fare con il folle dottor Ngyun Morneau, neurochirurgo che si nasconde da qualche parte nella giungla. Un consiglio disinteressato: non affezionatevi troppo a nessuno dei protagonisti.

'68, serie targata Image Comics e realizzata da Mark Kidwell (testi), Nat Jones (matite) e Jay Fotos (colori), ed edita in Italia da saldaPress è un fumetto di buona fattura, con una precisa caratterizzazione storica e ricco di spunti interessanti: a metà strada fra Apocalypse Now e The Walking Dead, la storia mantiene sempre un ritmo costante e dinamico, quasi cinematografico, senza perdere il fuoco sul dettaglio e sconfinare nel banale.

Kidwell si dimostra estremamente capace nello scrivere un racconto dotato di grande originalità, ponendo l'inflazionatissimo tema dei morti viventi in un contesto assolutamente nuovo: la già tragica guerra del Vietnam, uno degli eventi storici più drammatici della seconda metà del XX secolo, diventerà ancora più oscura, grazie a quel preciso, e per nulla dannoso, revisionismo storico che solo la Nona Arte sa regalare. Lo scrittore crea una realtà alternativa a quella insegnataci dai libri di Storia, conservandone tutti gli aspetti più importanti e facendo scaturire da qui un'avventura assolutamente accattivante, sempre fluida e piacevole da leggere.

Dal punto di vista grafico, i disegni di Jones si dimostrano molto adatti a questo tipo di narrazione: a un'impostazione della pagina classica, quasi accademica, funzionale a rendere lo storytelling chiaro e conciso, fanno seguito tavole estremamente dettagliate e in grado di esaltare la violenza del genere splatter con crudo realismo. A far funzionare il tutto al meglio, ci pensano poi le tinte cupe e tenebrose del colorista Jay Fotos: nella buia giungla vietnamita sarà un colore a spiccare su tutti gli altri, il rosso sangue.

Il primo volume di '68 è arricchito, inoltre, da un paio di storie brevi disegnate dal celebre artista horror Tim Vigil, e da altro materiale extra fra cui spicca un preciso approfondimento sulla situazione storica narrata nel fumetto, oltre a una copiosa cover gallery e alcune pagine (tradotte) delle sceneggiature originali.

In conclusione, '68 è un fumetto in grado di appagare un po' tutti i gusti dei lettori, dai fan del fumetto di guerra, a quelli appassionati di avventura, oltre che ai sempre più numerosi appassionati di narrativa horror, i quali non sono mai sazi di storie ricche di zombie, sangue e violenza a più non posso.

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