365, la recensione
Abbiamo recensito per voi 365, il nuovo fumetto di Lorenzo Palloni e Paolo Castaldi
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Chi non ha mai sognato di volteggiare tra i grattacieli di New York appeso a una ragnatela o di volare da un capo all’altro del pianeta in pochi secondi? Indipendentemente dai gusti di ognuno, i super eroi esercitano un fascino notevole sul grande pubblico grazie a capacità fuori dalla norma e tratti comportamentali spesso esemplari. Eppure, nel corso degli anni, ci siamo resi conto che per alcuni di loro i poteri non rappresentano un dono, bensì una vera e propria maledizione.
È proprio il caso di dire che se Atene piange, Sparta non ride: nel 2031, anche Buenos Aires è teatro di guerra tra le due multinazionali che si contendono il pianeta: a est troviamo l’area posta sotto l’influenza di TheNation, mentre a ovest quella legata a NewState. A rimarcare questa frattura, un muro che percorre la città e si erge a limitare tanto il territorio quanto la vita degli abitanti. In questo contesto di tensione crescente, rappresaglie e violenza istituzionalizzata seguiamo le vicende di Nico e Lucha, i giovani protagonisti di 365. Dopo aver scoperto la propria natura, i due vengono presi sotto l’ala protettrice del CLOUD - organizzazione guidata da Dom che assiste i Timed non ancora schierati - e intraprendono un difficile addestramento.
A questa valida analisi si aggiunge una sceneggiatura dallo sviluppo coinvolgente, resa tale dall’ottima caratterizzazione dei personaggi e dall’intrigante legame tra Nico, Lucha e Dom. Anche il contesto storico in cui è ambientata la vicenda gode di una costruzione pregevole, e il risultato è un quadro generale perfettamente inserito nell’Universo Timed.
Elettrizzante, ricca di colpi di scena e di incisi intimisti spesso toccanti, 365 è una storia solida che – come i precedenti episodi del progetto –prende in considerazione tematiche come la diversità, l'immigrazione e l’integrazione in un mosaico d’effetto perfettamente riuscito.
A completare una prova davvero convincente concorre l’arte di Paolo Castaldi. Nonostante si cimenti su un genere non suo, il disegnatore spazza via ogni perplessità realizzando tavole intense in cui la ricercatezza di certe soluzioni esalta il dinamismo e la potenza dei Timed, e in cui le tinte tenui degli acquerelli accompagnano gli umori delle diverse fasi del racconto, catturandone le tante sfumature.