17 Again - Ritorno al liceo - La recensione

Un uomo divorziato e in crisi professionale ritorna diciassettenne e riflette sulla sua vita. Tutto già visto e con poco coraggio, ma comunque sopportabile...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo17 Again - Ritorno al liceoRegiaBurr Steers
Cast
Zac Efron, Leslie Mann,    Thomas Lennon, Matthew Perry, Tyler Steelman, Allison MillerUscita15-05-2009 

Tra le tante formule che rendono le pellicole tutte uguali, quella dello scambio dei corpi è una delle più abusate nel cinema americano degli ultimi trant'anni. Non è difficile comprendere le potenzialità comiche nel vedere un adulto nel corpo di un ragazzo (o viceversa) e peraltro tanti successi commerciali (il più recente è stato Quel pazzo venerdì, anche l'ultimo film che è andato bene per Lindsay Lohan) confermano come la formula non stanchi mai il pubblico.

In questo caso, l'idea è leggermente diversa ed evitando lo 'scambio' tradizionale, si mette assieme Ritorno al futuro (un rapporto tra padre e figlio entrambi adolescenti) e i sempre classici Canto di Natale di Dickens/La vita è meravigliosa di Frank Capra (della serie, cercate di capire quanto è bella la vostra vita, anche se ora non ve ne rendete conto). 

Tuttavia, la cosa più inquietante di un plot che ha tante potenzialità inquietanti è la straordinaria capacità di... non essere assolutamente inquietante. Insomma, qui c'è un uomo maturo (Matthew Perry, che come simbolo di una persona di talento che spreca la propria vita non sembra certo inadeguato) che ritorna ad avere il corpo di un diciassettenne e si ritrova a flirtare con la sua ex moglie davanti agli occhi del loro figlio, mentre intanto a scuola delle ragazze che potrebbero essere sue figlie (e una, infatti, lo è veramente) se lo contendono come assatanate. Messa così, sembra quasi il caso di chiamare il Telefono azzurro, mentre in realtà i realizzatori evitano ogni problema con un pudore che esalterebbe i credenti più estremisti. Se si fa il confronto con il Marty McFly di Ritorno al futuro e del quasi incesto con sua madre (che peraltro non era certo un cinema estremo), non si può che constatare come ormai, per ragioni di marketing, si annacqui qualsiasi cosa.

Detto questo, proprio la voluta leggerezza del prodotto non porta a essere eccessivamente critici. Certo, di idee vere e proprie se ne vedono poche, tra personaggi-angeli e combattimenti con le spade laser. Ma alla fine il tutto è confezionato in maniera sufficientemente adeguata per non soffrire di fronte a questi 100 minuti di pellicola. Merito magari di un buon cast, non solo nel protagonista assoluto Zac Efron (che non sarà un fenomeno, ma che comunque non dà l'impressione di avere i giorni contati a livello artistico), ma anche dei comprimari, in particolare Thomas Lennon e Michelle Trachtenberg. Lodevoli alcuni tentativi di rendere la vicenda più profonda di quanto ci si aspetti, anche se è inutile far finta che siamo di fronte a un prodotto bergmaniano.

In tutto questo, difficile capire come si possa scegliere una coppia come Matthew Perry e Zac Efron per rappresentare lo stesso personaggio, soprattutto quando poi sui titoli di coda compaiono le loro foto del liceo (che certo non contribuiscono alla sensazione di 'parentela'/uguaglianza). Misteri dei casting a Hollywood...

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