Jessica Jones 1×03, "Si Chiama Whiskey": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio di Jessica Jones, intitolato "Si Chiama Whiskey"

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Articolo a cura di Raffaele Caporaso di BadComics.it

Nel terzo episodio di Jessica Jones, intitolato Si chiama whiskey, i primi nodi di quella che è una vicenda davvero intricata iniziano a venire al proverbiale pettine. La storia riprende esattamente da dove l’avevamo lasciata, con Jessica e Luke Cage finalmente nudi, metaforicamente e non, l’uno di fronte all’altra: i due, adesso, conoscono la verità sulle straordinarie abilità delle quali entrambi sono in possesso. La chimica tra i due, inoltre, si farà sempre più accesa: solo in quest’episodio i protagonisti consumano (almeno) tre rapporti sessuali. Come avevamo avuto già modo di intuire, e adesso ne abbiamo conferma, questa è una serie TV dai contenuti molto espliciti, sicuramente il prodotto Marvel più adulto visto sinora, sia sul piccolo che sul grande schermo. Che il rapporto tra Luke e Jessica si possa evolvere in questa maniera non sorprende, in quanto è una dinamica che abbiamo avuto modo di scoprire sulla serie a fumetti Alias e che è stata trasposta in maniera abbastanza speculare nello show.

Nella prima parte dell’episodio assistiamo a un interessante scambio di battute tra Jessica e Luke; innanzitutto scopriamo come i due hanno ricevuto i propri doni: la protagonista a causa di un incidente, mentre il suo partner per mezzo di un esperimento. Anche qui, guardando al mondo a fumetti Marvel, notiamo quanto questo adattamento sia rispettoso della fonte originale: Jessica Jones ha infatti ricevuto le sue abilità a seguito di un incidente stradale, nel quale tra l’altro perse la famiglia: nei fumetti, l’esposizione a un isotopo radioattivo, trasportato dal camion militare coinvolto nel sinistro, alterò il suo profilo genetico donandole super-forza e capacità di compiere grandi balzi che le danno quasi la capacità di volare. Luke, invece, si è offerto volontario per un esperimento allo scopo di poter essere rimesso in libertà (dopo essere stato incarcerato ingiustamente): le conseguenze impreviste della sperimentazione hanno permesso al personaggio di divenire un uomo dalla pelle praticamente indistruttibile. Arrivati a questo punto, però, non sappiamo ancora se le origini delle controparti televisive combacino al dettaglio.

Rileviamo quanto entrambi non vogliano essere parte della comunità supereroistica dell’Universo Cinematografico (e Televisivo) Marvel

Nel confronto tra i due, inoltre, rileviamo quanto entrambi non vogliano essere parte della comunità supereroistica dell’Universo Cinematografico (e Televisivo) Marvel, quella dell’“uomo verde e la sua squadra” (chiaro riferimento a Hulk e gli Avengers), per intenderci. Sia Jessica che Luke hanno deciso di rimanere defilati e non esporsi pubblicamente per non diventare dei bersagli. C’è però una sostanziale differenza: in passato, infatti, la protagonista provò a essere una supereroina, come la stessa ammette controvoglia. Evidentemente, però, qualcosa non è andato secondo i piani. Anche qui vi è un parallelismo tra la serie TV e la fonte originale a fumetti: in Alias, infatti, leggiamo infatti di come Jessica abbia una fallita carriera da supereroina alle spalle, risalente a quando si faceva chiamare Jewel e scorrazzava nei cieli di Manhattan indossando un (poco riuscito) costume.

Accidentalmente, Jessica si imbatte nella foto di una donna che Luke conserva nell’armadietto del suo bagno: si tratta di sua moglie, defunta a seguito di un incidente. La vista di tale fotografia sconvolge la protagonista e ne scopriremo ben presto il motivo.

Nel frattempo, il caso giudiziario che sta coinvolgendo Hope, la quale ha assassinato i suoi genitori sotto il controllo mentale di Kilgrave, è al centro dell’attenzione dei media. La giovane è rappresentata dall’avvocato Jeryn Hogarth, che ha accettato di difendere la ragazza in cambio dei favori di Jessica, primo dei quali quello di far firmare le carte per il divorzio alla sua reticente compagna, la dottoressa Wendy Ross (Robin Weigert). Oltre a dover prestare attenzione a questa vicenda, la Jones è alla ricerca di alcuni farmaci anestetici con i quali punta a mettere fine alla minaccia rappresentata dal suddetto criminale, ricerca che si rivela essere tutt’altro che facile.

Poco importa, perché ben presto Jessica dovrà affrontare un nuovo potenziale imprevisto: Jeryn e Trish Walker (il cui nome all’anagrafe scopriamo essere proprio Patricia, come il suo corrispettivo a fumetti Patsy Walker) decidono di far intervenire Hope alla trasmissione radiofonica condotta dalla seconda, affinché la ragazza possa raccontare pubblicamente dei suoi spiacevoli trascorsi con Kilgrave: l’occasione è troppo ghiotta per Trish, la quale, in difesa della sua amica e della sua traumatica esperienza con il villain (della quale è a conoscenza), attacca pubblicamente il criminale, in diretta radiofonica. L’invettiva non rimane inascoltata e subito Kilgrave risponde, intervenendo telefonicamente nel corso della trasmissione e minacciando Trish. La partita ha avuto ufficialmente inizio.

Nella parte conclusiva dell’episodio Kilgrave manderà l’agente Will Simpson (sotto il suo controllo mentale e interpretato dall’attore Wil Traval) a uccidere Trish presso la sua abitazione. Solo il provvidenziale intervento di Jessica (che nel frattempo ha rubato dall’ospedale i farmaci necessari a “stendere” il suo avversario) riesce a salvare la vita della sua amica: la protagonista farà credere al poliziotto di aver effettivamente compiuto la sua “missione”, salvo anestetizzare la stessa Walker utilizzando il suddetto farmaco, facendola dunque apparire come morta. Subito dopo, Jessica segue Simpson, il quale la conduce direttamente al covo di Kilgrave, un lussuoso attico di Manhattan. Finalmente avviene il primo faccia a faccia tra i due protagonisti assoluti della serie, sebbene a (relativa) distanza. Nel momento in cui gli sguardi di Jessica e Kilgrave si incrociano, siamo testimoni di un importante colpo di scena. Per mezzo di un flashback torneremo infatti nel passato, ai tempi in cui Jessica era sotto il corniolo mentale del suo folle aguzzino: scopriremo così che in realtà è stata proprio Jessica a uccidere la moglie di Luke Cage, su ordine di Kilgrave. Le motivazioni di tale efferato gesto resteranno un mistero ancora per un po’.

La protagonista, purtroppo, non riesce a mettere le mani sul suo avversario, in quanto impegnata a salvare la vita dell’agente Simpson, al quale il villain ha ordinato di suicidarsi. Dopo aver dovuto affrontare anche gli abitanti dell’attico, anch’essi sotto il controllo mentale di Kilgrave, Jessica entra in una stanza dell’appartamento nella quale trova centinaia di sue foto raccolte dal suo avversario, il quale dimostra di essere davvero ossessionato dalla ragazza: queste fotografie le sono state scattate nei momenti più disparati, e in diversi luoghi. Qualcuno al soldo di Kilgrave la sta dunque pedinando: ma di chi si tratta? E quali sono le reali intenzioni di Kilgrave, un uomo che appare sempre più pazzo?

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