Dopo aver costruito, nel corso degli scorsi episodi, una tensione che si estende a tutti i personaggi principali investendoli come una nube tossica, Fargo inizia con
Rhinoceros a tirare le fila del racconto, trovandosi ormai oltre metà stagione. Il che si concretizza, come logico, in una serie di situazioni che mettono i protagonisti in bilico tra la vita e la morte.
Parallelamente, i tratti dei personaggi si fanno sempre più chiari, il che risulta quasi paradossale in un contesto in cui l'unica costante risulta essere il caos. Esempio emblematico è lo scambio di battute tra Peggy Blomquist e Hank Larsson - duello di bravura che finisce con un pareggio tra Kirsten Dunst e Ted Danson - in cui la donna, ormai spalle al muro e interrogata su perché non abbia pensato di rivolgersi alla polizia dopo aver investito Rye Gerhardt, scopre le carte in un discorso che, evidenziando lo stato di confusione in cui spesso ci si trova a dover prendere le decisioni più difficili, contribuisce in modo decisivo alla costruzione del personaggio. In preda a una sensazione vaga paragonata da ella stessa al sogno, Peggy ha intravisto nell'incidente la possibilità di sfuggire alla morsa di una vita che non la soddisfa, intrappolata nella visione del futuro che appartiene solo a Ed (Jesse Plemons), in un museo del passato in cui ella si muove con goffa circospezione, accatastando riviste di moda e di viaggi che sono la sua unica ancora a un presente sognato e mai realmente vissuto.
Ciò che poteva sembrare inizialmente strano - il fatto che Peggy non si sia fermata a soccorrere Rye o almeno a chiamare la polizia - assume quindi un senso profondo e verosimile, riflettendo una realtà drammatica: non sempre le decisioni più ardue vengono prese in uno stato di totale lucidità. Il che spiega il fatto che Hank, dopo essere stato tramortito da Hanzee (
Zahn McClarnon), non pensi a cercare Peggy prima di raggiungere Lou
(Patrick Wilson), che ha appena fatto scappare Ed.
Anche Simone (Rachel Keller) ha preso una decisione drammaticamente sbagliata fidandosi di Mike (Bokeem Woodbine), e a poco valgono i moniti di Floyd (Jean Smart) che cerca di ricondurla all'ovile: la squadra di Kansas City apre il fuoco sulla casa e il destino delle due donne rimane, per il momento, piuttosto incerto.
Ma non tutto è perduto, anche se sei ubriaco e te la sei appena fatta addosso come Karl Weathers (
Nick Offerman), improbabile deus ex machina che riesce, con la forza del proprio eloquio, a far ragionare Bear Gerhardt (Angus Sampson), convincendolo a battere in ritirata dopo un assalto alla stazione di polizia che faceva davvero temere il peggio per Lou e i suoi. La negoziazione del terrorizzato avvocato coi malviventi che gli puntano contro le canne dei fucili è un momento di grande importanza a livello di sviluppo caratteriale dei personaggi, oltre che un saggio di talento per Offerman. Bear è più riflessivo di Dodd, eppure resta la consapevolezza che il suo buon senso non basti a dirimere neppure un nodo dell'aggrovigliata matassa rabbiosa di Fargo, dato che la ragionevolezza non sembra pagare poi tanto bene nella serie Fox. Tuttavia, Rhinoceros ci dà l'illusione che, con Ed in carcere, le cose potessero davvero sistemarsi. Ma non c'è sconto di pena in Fargo, e lo scontro finale è solo rimandato di qualche settimana. Staremo a vedere quanto ci sarà da attendere.