13 Sentinels: Aegis Rim, il capolavoro a tema kaijū che non ti aspetti | Recensione

Bello da vedere, interessante da seguire e profondo nelle sezioni di combattimento, 13 Sentinels: Aegis Rim non vi annoierà mai

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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13 Sentinels: Aegis Rim, il capolavoro a tema kaijū che non ti aspetti | Recensione

Dark tra le serie TV, Tenet al cinema e ora 13 Sentinels: Aegis Rim, campione in salsa videoludica delle produzioni intenzionate a mandare in pappa il cervello degli spettatori, a suon di paradossi e continui salti temporali.

Come la creatura di Netflix, in modo diverso ma affine a quanto apprezzato nell’ennesimo capolavoro di Christopher Nolan, il gioco di Vanillaware, ancor prima che strategico a turni, è un’appassionate visual novel che si sviluppa nell’arco di oltre un secolo, coinvolgendo un gruppo di giovanissimi ragazzi, chiamati a controllare giganteschi mech d’assalto per difendere la Terra dall’invasione di enormi kaijū provenienti dallo spazio profondo.

Laddove un qualsiasi team si sarebbe limitato a sviluppare la vicenda in modo lineare, pur non lesinando su colpi di scena e roboanti rivelazioni, lo sviluppatore nipponico, in accordo con il serpeggiante amore per il post-modernismo, estremamente attuale e quanto mai preponderante  in una società influenzata dal sinistro potere delle fake news e dall’incrollabile fede nei confronti di improbabili teorie complottiste, sviluppa l’intreccio narrativo focalizzandosi di volta in volta sulle peripezie di un singolo personaggio.

[caption id="attachment_217633" align="aligncenter" width="1000"] Tutto il gioco è stato localizzato nella nostra lingua[/caption]

Tra viaggi nel tempo, omissioni e misteri che trovano una risoluzione solo nell’efficace epilogo dell’avventura, lo spettatore è costretto ad un costante disorientamento, a comporre pezzo dopo pezzo un puzzle composto da piccole e grandi rivelazioni, sparse in una trentina di ore di epopea ambientata in ben quattro differenti epoche. Lo sforzo intellettuale, non abbiamo citato Dark e Tenet a caso del resto, è notevole e non mettiamo in dubbio che rappresenterà uno scoglio insormontabile per una buona fetta di pubblico, pur attratta dallo splendido art design sfoggiato da 13 Sentinels: Aegis Rim.

Parliamo, difatti, di un gioco che tra le sue molteplici qualità, oltre alla complessa ma splendida trama, condita da personaggi estremamente sfaccettati, vanta anche una grafica semplicemente superba. Chi conosce Vanillaware sa già cosa aspettarsi. Tutti gli altri resteranno abbagliati di fronte a schermate dense di dettagli, caratterizzate da un uso del colore accorto ed ispiratissimo.

Se l’anima da visual novel di 13 Sentinels: Aegis Rim, come facilmente ipotizzabile, non offre molto sul piano ludico, si tratterà unicamente di dialogare con gli altri personaggi e di interagire con qualche oggetto nello scenario, troverete pane per i vostri denti non appena vi ritroverete sul campo di battaglia, pronti ad affrontare orde di Deimos.

Ogni missione prevederà esclusivamente l’abbattimento di ogni nemico, quando non di resistere per un certo numero di turni, controllando un party di sei mech al massimo. Le Sentinelle, divise in generazioni che ne rappresentano la tipologia di riferimento, godono di statistiche ben precise, potenziabili all’aumentare del livello di esperienza; skill passive, ottenibili installando nuovi metachip; armi e attacchi, ovviamente anch’essi interdipendenti da un intricato sistema di power-up.

Il primo passo per assicurarsi la vittoria, dunque, passa dalla creazione di una squadra equilibrata, in grado di affrontare qualsiasi situazione. Non basta scegliere le proprie Sentinelle preferite, tuttavia. Un po’ come i piloti degli Evangelion, la neuroconnessione con i mech è affaticante. Per questo, riempita la suddetta barra, dovrete rinunciare per una manciata di missioni ad un determinato personaggio, schierando sul campo un suo sostituto. L’idea, per quanto non così originale, vi spingerà ad utilizzare ogni pilota, a tutto vantaggio della varietà, a suo modo limitata da un level design non così eccelso ed ancorato a scenari fondamentalmente simili tra loro.

Se le sezioni narrative fanno sfoggio delle abilità degli artisti di Vanillaware, le battaglie sono caratterizzate da un certo minimalismo. L’azione è ripresa da una mappa in stile radar, con indicatori e minuscole icone per visualizzare punti vita, danni subiti e arrecati.

[caption id="attachment_217634" align="aligncenter" width="1000"] Sulle prime, le tante icone ed indicatori potrebbero disorientarvi. Bastano un paio di partite per comprendere l’HUD nella sua interezza.[/caption]

Qualcuno lamenterà l’assenza di una visuale più coinvolgente e adrenalinica, ma senza alcun dubbio l’HUD spicca per chiarezza e praticità, strumento imprescindibile per non perdere di vista i nemici tra un turno e l’altro.

Particolarità di 13 Sentinels: Aegis Rim, nemici e mech si muovono all’unisono sino al riempimento della barra dell’attacco degli alleati, momento in cui l’azione si interrompe, feature che rende la fase di spostamento, e di cooldown, fondamentale per fermare l’avanzata dello schieramento nemico.

Tra attacchi corpo a corpo, potenti mitragliatrici, raggi laser e bombardamenti a tappeto, l’arsenale è sufficientemente ampio da permettere agli strateghi più smaliziati di combattere e vincere anche in pesantissima inferiorità numerica.

13 Sentinels: Aegis Rim è senza mezzi termini un capolavoro. Non è certamente un gioco per tutti, visti i generi di riferimento e la particolare struttura narrativa, ma scaverà un profondo solco nella memoria di chiunque avrà la fortuna e la lungimiranza di giocarlo.

Bello da vedere, interessante da seguire, profondo nelle sezioni di combattimento, non vi annoierà mai. Evitatelo solo se avete rischiato il corto circuito cerebrale provando a guardare Dark o Tenet.

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