127 ore - La recensione

Un uomo si ritrova intrappolato in mezzo alle montagne e senza la possibilità di comunicare con nessuno. Che farà? Tour de force per la coppia Danny Boyle-James Franco, che ottengono dei risultati notevoli nei loro tentativi...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo 127 ore
RegiaDanny Boyle
Cast
James Franco, Kate Mara, Amber Tamblyn, Sean Bott, Koleman Stinger, Treat Williams, John Lawrence, Kate Burton
Uscita11-02-2011La scheda del film  

Non c'è dubbio che il mio rapporto con Danny Boyle sia sempre stato conflittuale, per usare un eufemismo. Prendete i tre film più amati e popolari di questo regista, ossia Trainspotting, 28 giorni dopo e ovviamente The Millionaire. Io li detesto, soprattutto quest'ultimo, riuscito nell'impresa di convincere decine di milioni di persone (e tante migliaia di giurati, che hanno permesso di conquistare qualsiasi premio) del suo status - inesistente - di capolavoro.

Eppure, c'è anche un altro Danny Boyle. Quello, per esempio, che con Sunshine tira fuori una pellicola anticommerciale e complessa, a tal punto che si rivela un flop al botteghino. O quello che dà vita a 127 ore, l'anti Millionaire, un titolo che a stento otterrà un decimo dei soldi conquistati dal suo predecessore e probabilmente neanche un decimo dei riconoscimenti.

Eppure, è ammirevole pensare che una storia che sembra assolutamente infilmabile venga non solo portata in scena, ma anche in maniera efficace e originale. Si parte con un inizio ultracool, quasi da pubblicità (e non sarà lo split screen a renderlo meno modaiolo). Mi viene da temere il peggio, ma mentre passano i minuti si capisce che questa scelta è ben diversa dalle bidonville riprese in maniera fica della pellicola premio Oscar. Qui l'idea è semplice: mostrare come possa essere stravolta la vita di un giovane ragazzo che sembra avere tutto, compresa una dote infinita di spensieratezza e divertimento. Insomma, riprese pubblicitarie, vero, ma in questo caso non è un insulto.

L'evoluzione della vicenda e, in generale, lo sviluppo di una storia che offriva pochissimi elementi a cui appigliarsi senza annoiare/fallire pesantemente, è notevole. I tentativi che fa il protagonista di liberarsi ci portano sempre più profondamente all'interno della sua disperazione, ma anche della sua personalità. Così, anche grazie a diverse allucinazioni (qualcuna più efficace, altre meno) scopriamo meglio tutta la sua vita, proprio perché con questo stratagemma possiamo comprendere i suoi problemi interiori in maniera concreta. E anche un sogno che è chiaramente tale risulta non disprezzabile, per la sua volontà di non ingannare lo spettatore.

Ovvio che tutto il film dipende da James Franco e dalla sua interpretazione. Che forse non è straordinaria come si vociferava (atteggiamente naturale per un ruolo estremo del genere), ma che ha un pregio immenso: l'originalità. Non mi viene in mente una pietra di paragone per il suo lavoro (a meno di non voler pensare all'attore a cui ogni tanto è stato accostato e che ha anche portato sul piccolo schermo, James Dean, magari in alcuni momenti de La valle dell'Eden) e questo mi pare un ottimo segnale, così come è interessantissima la sua evoluzione nel corso della storia, molto difficile da rendere.

Certo, di cose non perfette ce ne sono diverse. Il clima a tratti diventa fin troppo artificioso (in questo senso, penso a una scena che mi ha ricordato la falsa sitcom all'inizio di Natural Born Killers o dei momenti di Requiem for a Dream, ma senza essere così efficace), scelta che non sempre si coniuga perfettamente con la vicenda narrata. E magari sarebbe stato interessante sfruttare qualche personaggio in più e/o sviluppare meglio la prima parte per non allungare troppo tutta la parte restante in solitudine.

Tuttavia, il film si risolleva nel climax, una sequenza che avrebbe potuto essere facilmente più commerciale e meno indigesta al grande pubblico. E' chiaro che in Danny Boyle c'è un regista coraggioso che vuole emergere e in questa pellicola fa di tutto per farsi perdonare i suoi misfatti passati. Speriamo che non torni subito sulla cattiva strada...

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