11.22.63 1x05, "The Truth": la recensione

"The Truth" porta Jake a dover venire a patti con una scelta: la Storia o la vita sua e delle persone a cui tiene nel suo nuovo piano di esistenza

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Avevamo lasciato Jake scoperto da Sadie, e dunque a un bivio sul da farsi: sceglie di non dirle la verità, e la perde. Senza contare che l’audio “compromettente” ascoltato da Sadie lo mette in una posizione ulteriormente scomoda dal punto di vista etico e morale, che non passa inosservata a scuola. Così, perso anche il lavoro, a Jake non resta che cooncentrarsi sulla missione, che si sta avvicinando a un punto cruciale: l’attentato a Walker, determinante per capire se Lee ha agito da solo o spinto da Mohrenschildt.

Ma quando tutto è pronto, un grave imprevisto gli impedisce di agire. Non solo lo spirito del tempo e i suoi interventi soprannaturali si mettono spesso in mezzo, ma anche le azioni dei comuni mortali, come sottolinea la puntata, hanno conseguenze che non possono essere sottovalutate.

Lo psicopatico Johnny tiene in ostaggio Sadie e Jake non può fare altro che andare a salvarla e abbandonare Billy, proprio nella sera in cui si verificherà il tentato omicidio di Walker. Billy da solo, lo sappiamo, è forse più volubile, meno affidabile, ma è davvero difficile resistere ai trucchi e alle manipolazioni del passato che si intromette e si oppone al cambiamento.
La parte centrale dell’episodio è naturalmente occupata dalla tesissima sequenza a casa di Sadie, mentre contemporaneamente Billy è appostato davanti alla casa di Walker, dove alle nove verrà sparato un colpo. Sembra quasi che il passato osservi e sia in ascolto per intervenire in modo mirato e dunque più pericoloso quando Jake e Billy cercano di cambiarlo: la visione della sorella che distrae Billy era stata anticipata dal dialogo con Marina, in cui il ragazzo le parla di lei e le mostra la foto; la scena testimonia anche il loro avvicinamento, nonostante Billy risulti abbastanza imprudente da farsi scoprire da Lee, che apparentemente però non sospetta ancora niente.

A casa di Sadie la lunga sequenza delle minacce folli di John è condotta in modo altalenante: convincente nelle interpretazioni e nel senso di tensione crescente, per l’imprevedibilità del comportamento di John; ma anche fin troppo dilatata nelle fasi più concitate dello scontro, tra la lentezza con cui Jake cerca di prendere un pezzo di vetro potenzialmente determinante e le scelte non proprio furbe su dove rifugiarsi. La risoluzione e il seguito all’ospedale regalano persino un tocco di macabro umorismo (l’equivoco col medico), e decretano Sadie un personaggio interessante e meno banale di quanto poteva sembrare, grazie anche a Sarah Gadon, perfetta.

La serie rimane ormai piuttosto lontana dall’andamento degli eventi del libro, ma il lavoro così sintetizzato e cambiato sembra adeguarsi bene alla struttura di una serie breve. Uno dei pregi principali della serie è riuscire a ritagliare momenti di distensione, speranza, ottimismo in contrasto con la potenziale disillusione che potrebbe prevalere in un mondo di cui già si conoscono gli effetti. Il finale di questa puntata lo dimostra, preparando il terreno per gli episodi finali dal punto di vista delle relazioni oltre che da quello dell’azione.

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