10 Cloverfield Lane, la recensione
B movie dal concept essenziale e classico, 10 Cloverfield Lane si rivela anche un film eseguito magistralmente, appassionato di avventura e tensione
Una ragazza ha un incidente d’auto e si risveglia legata in un bunker antiatomico. Un uomo l’ha salvata e chiusa là dentro con sè e un altro ospite poiché, sostiene, fuori è arrivato un olocausto atomico e gli alieni insieme (forse li hanno mandati i russi), l’aria è tossica e dovranno rimanere lì per un anno almeno, poi si vedrà. Sull’effettività di questa minaccia esterna si gioca tutto il film, cosa ci sia o se ci sia qualcosa è un mistero con il quale il film gioca bene, convincendoci di continuo di entrambe le cose. Caso raro, oltre ad un concept così stringente, classico e in grado di flirtare come preferisce con il thriller o l'horror, 10 Cloverfield Lane ha anche un finale in grado di non deludere rispetto alle proprie premesse.
Gli intrappolati stabiliscono relazioni e dinamiche tipiche del genere eppure la determinazione, la pietà e la malinconia che attraversano la storia non sono comuni. Con una tensione sessuale silenziosa ma presente e un lavoro non indifferente per contrasto (con musiche e sequenze di un’allegria quasi malata), 10 Cloverfield Lane è pensato come un’opera di genere classica, un B movie a budget bassissimo e dal concept elementare, ma eseguito in maniera magistrale. Non a caso fondato sul carisma di un attore navigato come John Goodman per gran parte della sua terribile claustrofobia.
Non è cinema per gli amanti della plausibilità a tutti i costi o per gli appassionati della credibilità (siano o meno coinvolti nel film dei presupposti fantastici), anzi è cinema di avventura che sacrifica volentieri un po’ di plausibilità per un po’ di ardore, un po’ di realismo per un po’ di tensione ben eseguita. Persona normale trasformata in eroe di se stessa in virtù di condizioni eccezionali, Michelle è l’ultimo esempio di donna forte, con idee, volontà e caparbietà, un ruolo che forse qualche anno fa sarebbe andato ad un uomo ma che, assegnato ad una donna, scatena suggestioni, fobie e tensioni ancora maggiori.