Trieste Science+Fiction 2017 - Beyond Skyline, la recensione
La nostra recensione di Beyond Skyline, film diretto da Liam O'Donnell presentato al Trieste + Science Fiction Festival
Liam O' Donnell, insieme a Joshua Cordes, aveva firmato quasi dieci anni fa la sceneggiatura del film Skyline, in cui si raccontava quello che accadeva nella città di Los Angeles dopo un'invasione aliena. Il filmmaker riprende ora in mano quella storia per debuttare alla regia con il sequel Beyond Skyline.
Il detective Mark Corley (Frank Grillo) deve far uscire di prigione il figlio diciottenne Trent (Jonny Weston), con cui ha un rapporto complicato dopo la morte della moglie Rose. Mentre i due stanno tornando a casa in metro, tuttavia, la situazione precipita a causa di un attacco alieno e, insieme a un gruppo di sopravvissuti, cercano di sopravvivere, ritrovandosi però a bordo di una nave spaziale extraterrestre insieme alla determinata Audrey (Bojana Novakovic) e al veterano Sarge (Antonio Fargas).
Senza rivelare troppo sulla trama, caratterizzata da un susseguirsi di cambi di atmosfera e di location, a un certo punto la storia si ricollega direttamente con il capitolo precedente, per poi evolversi con un nuovo gruppo di protagonisti verso un epilogo che getta le basi per il potenziale terzo film.
O'Donnell, volutamente, ha inserito tantissimi elementi nel proprio film che supera quindi i confini tradizionali del genere sci-fi con un mix di azione, ironia, arti marziali, battute socialmente e politicamente taglienti, alieni, scontri un po' in stile videogioco e un pizzico di romanticismo e commedia. L'insieme è così fin troppo ricco di spunti e all'insegna della spettacolarità estrema, non lasciando mai allo spettatore il tempo di fermarsi ad apprezzare i personaggi o le tematiche affrontate. Rimanendo sulla superficie di ogni spunto, dall'importanza della famiglia alla lotta per la vittoria dell'umanità, Beyond Skyline diventa un'esperienza adrenalinica sostenuta da effetti speciali a tratti poco convincenti, soprattutto per quanto riguarda le scene ambientate a bordo dell'astronave, e scontri coreografati con grande attenzione sfruttando l'esperienza di Iko Uwais e Yayan Ruhian, già nel cast di progetti del calibro di The Raid e Star Wars: Il Risveglio della Forza. La sceneggiatura esile, pur contando su personaggi femminili interpretati da Bojana Novakovic e Pamelyn Chee che si discostano positivamente dalle consuete presenze utili solo a mostrare l'eroismo maschile, non penalizza l'impatto visivo del racconto, anche grazie alla fisicità di Frank Grillo e alla sua esperienza che rende credibile il suo istinto paterno e l'emotività che anima le sue azioni.
Se non si è alla ricerca di una storia complessa o psicologicamente approfondita, il progetto firmato da Liam O'Donnell soddisfa e regala un divertimento senza impegno, in particolare grazie a una battaglia finale in cui le arti marziali entrano con grande personalità nel mondo degli alieni.