Now You See Me - I Maghi del Crimine, la recensione

Il film del regista parigino Louis Leterrier compie una veria magia: riuscire a intrattenere piacevolmente nonostante una trama davvero poco plausibile...

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Se dovessimo metterci a cercare il pelo nell'uovo a ogni pellicola che ci passa davanti agli occhi, i film cosiddetti “d'intrattenimento” – e non solo - in grado di superare l'esame della plausibilità della loro storia sarebbero, probabilmente, un'esigua quantità.

Da quando internet poi si è imposto come mezzo d'informazione e scambio di opinioni principale per i cinefili e affini, superare quelle forche caudine fatte di “appassionati” che si mettono a calcolare la velocità di caduta di Batman nella scena del Cavaliere Oscuro in cui precipita da un grattacielo insieme a Rachel Dawes giungendo alla conclusione che “Il film non è fisicamente attendibile” diventa un'impresa capace di far impallidire la strenua resistenza opposta all'infinita armata di Serse dai valorosi spartani di Leonida durante la Battaglia delle Termopili.

Dimenticarsi della sospensione dell'incredulità può sfociare nel dramma.

Con questo non voglio certo dire che ogni stranezza proposta dalla sceneggiatura di un lungometraggio debba essere accettata “perché tanto è solo un film”. Semplicemente è importante valutare e soppesare con attenzione ogni singolo caso.

Now You See Me – I Maghi del Crimine racconta una vicenda che definire improbabile – in un contesto realistico come quello in cui è ambientato il film – sarebbe riduttivo. Quattro professionisti della magia – declinata in tutte le sfumature che passano fra il gioco di prestigio e l'escapismo passando attraverso il mentalismo – vengono “reclutati” da un misterioso figuro e, dopo appena un anno, riescono a diventare degli specialisti del crimine (a fin di bene) in grado di mettere in scacco miliardari di Las Vegas, Fbi e Interpol.
Roba che in confronto Danny Ocean e la sua eterogenea banda di rapinatori diventano i protagonisti una saga neorealista.

Vedrete Isla Fisher che vola dentro una bolla come James Franco nel Grande e Potente Oz, tanto per citare un caso macroscopico.

Eppure, malgrado l'elevatissimo numero di passaggi che potrebbero far nascere in ognuno di noi una reazione simile a quella di Patrick Stewart nel noto meme in cui lo vediamo sbottare nei panni di Picard di Star Trek, c'è da dire che Now You See Me scorre via piacevolmente per tutta la sua ora e cinquanta di durata. Merito, indubbiamente, del cast che al grido di “Guardateci! Siamo splendidi!” ci fa dimenticare, o meglio, perdonare ogni esagerazione. Uno come Woody Harrelson riesce a farsi amare dal pubblico anche in un video in cui va a comprare il latte sotto casa quindi figuriamoci se recita nei panni di un guascone esperto della manipolazione mentale, Isla Fisher pare geneticamente strutturata per film “brillanti”, Morgan Freeman e Michael Caine ci regalano un paio di godibili scambi di battute, Mark Ruffalo è adorabilmente scorbutico e Mélanie Laurent gli tiene, indubbiamente, testa. Poco sfruttato Dave Franco, anche se protagonista di una scena ottimamente coreografata e molto importante ai fini della storia, mentre Jesse Eisenberg, pur perfetto per la parte, sembra un po' la fotocopia del Mark Zuckerberg di The Social Network. Leterrier dirige da bravo mestierante, tenendo sempre desta l'attenzione del pubblico ed evitando punti morti. Senza contare che, iperboli spettacolari a parte, la sceneggiatura ha un livello di coerenza intrinseca che molti blockbuster odierni, fra la demolizione di una metropoli e un inseguimento di troppo, non hanno. E' anche molto furbo, se vogliamo, a mettere insieme un “campionario” di personaggi che ripropone i protagonisti di buona parte del palinsesto televisivo di canali come Real Time o Dmax.

In buona sostanza, Now You See Me, come una pellicola ingiustamente vituperata e criticata lo scorso anno, Tower Heist, offre e da al pubblico nulla più di quanto promette: del sano intrattenimento. Regista e cast mantengono la parola data. Non passerà di certo alla storia del cinema, ma non si prefigge neanche lontanamente l'idea di volerlo fare.

E non è neanche detto che qualcuno di voi non resti stupito da un twist finale anch'esso del tutto in linea con il resto della pellicola.

D'altronde, più attentamente si guarda, meno si vede...

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