Cannes 72 - Sorry We Missed You, la recensione
Problemi, tragedie, incastri drammatici e coincidenze terribili in Sorry We Missed You corrono tutti verso un fine molto chiaro: il lavoro moderno peggiora l'umanità delle persone
Per permettersi il van Ricky vende la macchina della moglie che continua a fare il suo lavoro di badante domestica con i mezzi pubblici (quindi peggio) e i due lavorano così tanto da non riuscire a stare appresso ai figli (uno dei quali molto scapestrato e bisogno di presenza dei genitori). Senza contare che lavorare così, con questa foga quantitativa resa necessaria dalle molte spese, peggiora la qualità di quello che fanno e l’umanità che possono mettere nel contatto con i clienti e con i colleghi. Lavorare di più, lavorare peggio, essere meno umani.
Se rimane sempre commovente la maniera in cui questo regista riesce a dimostrare senza sbandierarlo ma con una messa in scena minima un amore e una dolcezza incondizionate per i propri personaggi anche quando si comportano nelle maniere più condannabili, in Sorry We Missed You l’impressione è che l’unico obiettivo sia quello di provare un punto, creare una storia di finzione in modo che confermi l’assunto di partenza. Non c’è nessun dubbio, non c’è nessuna situazione spinosa di difficile risoluzione o dettaglio che fa pensare agli incastri della società contemporanea. Sorry We Missed You è ideologico (come sempre Loach) ma semplicistico (come raramente Loach), costruisce una storia in cui tutto va semplicemente male e la impone come realtà.