La magia della grande retorica: Vinicio Marchioni ci presenta Ghiaccio
In diretta Twitch, Vinicio Marchioni ci presenta e commenta il film Ghiaccio, in cui interpreta il ruolo di Massimo
L’attore tiene molto a Ghiaccio in quanto:Mi arriva da messaggio da Alessio De Bernardis, con cui non avevo mai lavorato, che mi chiede di leggere la sceneggiatura, che trovo bellissima. Incontro così lui e Moro su Skype, percependo la loro urgenza di raccontare questa storia e di avere un linguaggio simile al loro. Accetto il ruolo, ma, due settimane prima di iniziare la preparazione, la mia spalla si lussa: pensavo di dover rinunciare, poi, grazie in particolare a Giovanni de Carolis [noto pugile italiano], riesco a rimettermi a posto in tempo.
Parlando del suo personaggio, Marchioni ha sottolineato come la sua peculiarità sta nel:È un film in cui finalmente i personaggi sono portatori di messaggi positivi, fornendo una nuova prospettiva della periferia romana che non vedevo l’ora di raccontare. Massimo è uno dei tanti padri di famiglia presenti in tutte le grandi città italiane che cercano con mille difficoltà e sacrifici di vivere una vita dignitosa. Una frase che Massimo dice a Giorgio, "Se vinci tu, vinciamo tutti", racchiude l’importanza di un certo tipo di socialità, di vita di quartiere: siamo nella Roma anni ’90, in cui ci sono ancora dei valori che poi si perdono. Questo messaggio è ancora più importante oggi, quando, negli ultimi due anni, ognuno per sopravvivere si è chiuso in sé stesso. Il ghiaccio è qualcosa che ti devi meritare, significa spirito di sacrificio. sentire male alle ossa: dietro questa metafora c’è tutto il mondo del pugilato. Il film insegna che le cose te le devi guadagnare e che qualche volta la vita ti prende a schiaffi, ma bisogna rialzarsi. Sembra una frase fatta, ma qui sta la magia della grande retorica, come tipico di certi film nordamericani.
… presentarsi fin da subito come fallito, per il fatto di non essere riuscito a diventare un grande pugile. Con la mia esperienza, ho capito che i personaggi che partono da un fallimento hanno una marcia in più. Volevo che questo fosse materialmente visibile: Massimo è imbruttito, cammina con gli occhi sempre rivolti verso il basso e non riesce a smettere di allenarsi. È uno dei tanti che nelle periferie vive da invisibile, ma sempre con grande dignità, che gli permette di essere sempre felice e camminare a testa alta.
"Ho sempre cercato di scegliere i ruoli con un’idea, con un minimo di cognizione di causa", ha dichiarato l'attore a proposito della sua carriera. "Ora, a 46 anni, so perfettamente quello che non voglio. Per Ghiaccio, abbiamo fatto una preparazione tosta, ma ho capito che vale la pena combattere per fare un buon film, che può cambiare la vita a chi lo fa ma soprattutto a chi lo guarda. Lo considero il mio primo film da professionista: per la prima volta ho avuto piena cognizione di cosa dovevo fare per questo ruolo, che ho amato tantissimo".
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