View Conference 2015: Alessandro Carloni parla di Kung Fu Panda 3!

Alla View Conference 3 il co-regista di Kung Fu Panda 3, Alessandro Carloni, ha mostrato le prime scene dell'atteso film Pixar

Nato a metà degli anni '90, appassionato di cinema, serie TV e fumetti, continuamente in viaggio e in crisi con se stesso. Ama i pinguini e non certo per questo si è ritrovato a collaborare con BadTaste tra festival, interviste e approfondimenti.


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Anche quest'anno la View Conference ci ha dato modo di intervistare Alessandro Carloni, attuale co-regista di Kung Fu Panda 3. Quando lo incontrammo durante la scorsa edizione del festival italiano dedicato all'animazione e agli effetti speciali era ospite come Storyboard Artist per Dragon Trainer 2 e ci aveva accennato che stava lavorando a questo nuovo capitolo della saga di Po. Mai, però, avremmo immaginato di trovarlo a tirare le redini della storia.

Prima di farvi leggere le due domande che siamo riusciti personalmente a porgli, vi racconteremo quanto saputo dal panel che il neo-regista ha tenuto sul prossimo film dei Dreamworks Animation Studios.

Aperto da una sentita presentazione della direttrice del festival, Maria Elena Gutierrez, Carloni ha voluto esordire ringraziando tutti i presenti, mostrando poco dopo il trailer cinese del film per onorare i primi lavori della Dreamworks Oriental. Questo, completamente diverso dalla sua versione italiana, è composto da una serie di scene ironiche, d'azione e sentimentali che espongono nel migliore dei modi la trama del film.

Per realizzare questo nuovo capitolo, ha sostenuto il regista, non bastava creare una storia comica in quanto quasi tutti i film d'animazione hanno questo tono allegro e ben o male il successo è sempre assicurato. Il lavoro che lui voleva fare su questi amati personaggi era più profondo. Prima di avere una storia da raccontare che potesse interessare il pubblico, lui non voleva in alcun modo stravolgere la natura dei personaggi, non rispettandoli. “Po piace perché è un eroe vero, le sue debolezze sono le sue carte vincenti!”, se lo si fosse trasformato il film ne avrebbe risentito. Dopo averci simulato una sequenza del film, successivamente mostrata animata, ci ha deliziato con un video dietro le quinte con Jack Blake, doppiatore originale. Ha spiegato che le sue espressioni, il suo modo di recitare anche quando doppia, li ha aiutati moltissimo nell'animazione del panda. Così come lo ha fatto il resto del cast, nuovamente tornati a lavorare per loro. Ci ha presentato, inoltre, il doppiatore del papà di Po, , che non è niente di meno che Bryan Cranston, star di Breaking Bad. Così ci sono state mostrate due nuove clip dedicate a questo nuovo personaggio in cui si comincia a capire le dinamiche che vedremo sul grande schermo fra lui e il figlio, molto opposte fra loro. Difatti, se nella prima clip la frase chiave era “I panda non possono fare Kung Fu!” nella seconda bastavano le immagini per capire quanto i due protagonisti possano essere affiatati.

Ci è stato mostrato anche Kai, il nuovo nemico dei nostri eroi, un bufalo in grado di usare antiche arti magiche doppiato da un astioso J. K. Simmons, forte del successo di Whiplash.

Questo sequel ha dato modo agli autori di mostrare le origini di Po, di far conoscere nuovi personaggi e portare avanti il loro lavoro tecnico, fra animazione, luci e musica.

E per confermarci quanto detto, Alessandro Carloni ha deciso di concludere il panel con una forte sequenza che avevano da poco finito di animare nella quale i cicloni si trovano alla prese del villian e dei suoi sgherri... in seria difficoltà. Non aggiungiamo altro per non rovinarvi il film ma possiamo assicurarvi che siamo usciti dalla sala con la voglia di rivedere ciò che ci è stato mostrato in anteprima e scoprire quello che ancora dobbiamo vedere. Dobbiamo solo avere la pazienza di aspettare il prossimo Marzo.

D: Ciao Alessandro! Quando abbiamo parlato lo scorso anno ci avevi detto che anche in Kung Fu Panda 3 saresti saresti stato Storyboard Artist. Oggi, invece, ti ritroviamo con piacere alla regia del film. Com'è avvenuto questo cambiamento visto la recente crisi che la Dreamworks ha passato?
R: Guarda, purtroppo non posso dirti molto sulla crisi passata, tuttavia il mio cambiamento di ruolo è avvenuto nel modo più naturale possibile. Avevo lavorato al primo film e anche se nel secondo non ero stato molto partecipe ho avuto un'idea per questo terzo capitolo che è stata presa in considerazione e poi realizzata. È stato spontaneo che mi venisse proposto questa co-direzione, soprattutto se poi pensate che per Kung Fu Panda avevo lavorato già al fianco dell'altra regista, Jennifer Yuh.

D: In Kung Fu Panda 3 figura come Produttore Esecutivo il grande Guillermo del Toro. Com'è lavorare al suo fianco?
R: Ah, grazie per la domanda, adoro Guillermo del Toro. Riesce a trasmetterti fiducia e caricarti. Ti ascolta sempre ed è molto onesto. Inoltre riesce a influire moltissimo durante i meeting in studio. Spesso, quando mi venivano proposte da personaggi più grandi idee che non gradivo, come Spielberg o Katzenberg, cercavo di mettermi in contatto con lui per chiedergli di poter venire alla riunione successiva per salvarmi in qualche modo. E se poteva lui veniva e lo faceva. Tutti lo ascoltavano incantati cambiando immediatamente idea. Somiglia anche a Po, ahah!

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