Venezia 71 - The Postman's White Night: il nostro incontro con Andrej Končaloskij

Abbiamo incontrato Andrej Končaloskij, veterano russo in Concorso con l'applaudito The Postman's White Nights

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Andrej Končaloskij ha portato in Concorso The Postman's White Nights, uno dei film accolti più favorevolmente alle proiezioni stampa. Ci siamo intrattenuti brevemente con il grande regista russo per capire da dove viene e come si è sviluppato nel tempo il progetto di filmare questa comunità di attori non professionisti del Lago Kenozero.

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Conosceva già quel tipo di regione e stile di vita lacustre?
Non nello specifico ma certamente sì nell'anima. Sono russo e loro sono russi. Certo che li conosco. So tutto dei loro sogni e dolori. Mi sento vicino a ognuno dei personaggi.

Ci parli della scena per noi più bella del film quando il Postino protagonista porta il figlio della donna che ama a fare visita a quel mitico mostro lacustre. E' una leggenda locale?
Sì. E' la leggenda della strega Kikimora ed è reale da quelle parti. Il segreto di quella scena è tutto nel non mostrare niente. Nel suggerire una presenza che lo spettatore deve a sua volta percepire come possibile e misteriosamente letale. Lo spettatore è come il bambino. Mai mostrare., solo suggerire. E' una regola che mi sono dato per tutto il film.

Se dovesse citare un punto di riferimento per il progetto, chi citerebbe?
Anton Čhechov. Lui e basta. E' il cuore dell'idea.

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