Venezia 67 - BadTaste intervista Marco Müller
Venezia 67, Giorno 10 - Abbiamo fatto quattro chiacchiere in libertà con il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, utilissime per capire le difficoltà del Festival e dove sta andando il cinema. E non manca qualche punzecchiatura interessante...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Ho avuto modo di incontrarlo, assieme a una decina di critici web, per fare il punto della situazione e un bilancio della manifestazione.
Ancora più interessante quello che ci ha riferito sulla programmazione:
Mi è stato praticamente imposto di mettere una proiezione anticipata solo per la grande stampa, perchè si aveva paura delle reazioni del pubblico più giovane. Poi capita che siano giornalisti come Mereghetti e Fofi a fischiare dopo una pellicola di Herzog e allora che senso ha? L'anno prossimo spero di poter evitare tutto questo e mettere tutti insieme. In questo modo, la sala Perla diventerebbe lo spazio per ospitare i titoli di Orizzonti.
Chi scrive ha avuto la fortuna di ricevere l'accredito migliore grazie alla sua collaborazione con la rivista daily del Festival, ma questa tattica in effetti serve per non avere lanci delle agenzie di stampa troppo critici. Emblematico il caso de La Solitudine dei Numeri Primi, che è stato accolto decentemente alla prima proiezione e massacrato alla seconda, quella generale.
L'altro problema con la stampa generalista, secondo Müller, è lo spazio e l'interesse dimostrato verso i titoli presentati. Praticamente impossibile trovare articoli sui quotidiani che non fossero legati a pellicole presentate in concorso o eventi che facessero parlare per questioni di costume. Insomma, per il cinema sperimentale non c'è attenzione, mentre si parla sempre dei divi, lamentandosi che siano pochi (come quest'anno) o troppi (come in altre occasioni).
Anche se, va detto, rimane la perplessità su alcuni titoli presenti nella sezione Orizzonti (come il film di Sion Sono). Ma allora perchè non metterli in concorso, dando loro maggiore visibilità, e rifiutando tanti titoli che hanno convinto poco?
In tutto questo, emergono anche riferimenti ad alcuni conflitti di interessi segnalati, come quello di Giorgio Gosetti (che secondo Müller indirizza le scelte dell'Ansa per quanto riguarda il cinema e che ha sempre desiderato diventare direttore della Mostra al Lido, dove attualmente è responsabile delle Giornate degli autori) e di Piera Detassis (che essendo direttrice di Ciak e allo stesso tempo responsabile del Festival rivale di Roma, sarebbe in grado di indirizzare le scelte dei suoi collaboratori, sempre secondo Müller). UPDATE: come ha rivelato il Giornale, Natalia Aspesi sarà giurata al Festival di Roma. La stessa Aspesi che nella sua recensione de Il sangue dei vinti dal Festival di Roma lo scorso anno ammetteva candidamente di non ricordarsi cosa era successo in una fase del film (speriamo che da giurata sia più attenta). E la stessa Aspesi che ha scritto, tra le altre cose, che a Venezia quest'anno non sono passati dei capolavori. A proposito di conflitti di interesse...
Altro tema fondamentale, la possibilità per il pubblico di vedere questi titoli non solo al Lido, ma anche nelle sale di tutta Italia, cosa sempre più difficile. Per questo, Müller da anni tenta di trovare accordi con i grandi siti di video on demand per lanciare i film che, dopo alcuni mesi dal passaggio al Lido, non abbiano ancora trovato una distribuzione.
Purtroppo, manifestazioni come Cannes e Berlino remano ancora contro e quindi non è semplice lanciare l'iniziativa. Tuttavia, la cosa mi è sembrata molto stimolante, perchè evidentemente un produttore/direttore di Festival si rende conto che questa è l'unica strada per lanciare questi titoli, a differenza di chi come Moretti si scandalizza che i ragazzi vedano i film sul computer e non in sala. Insomma, sembra ormai chiaro quale sia la strada del cinema futuro. Ormai, più che se è questione di quando...
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