Un perfetto gioco di incastri, a tu per tu con gli autori di Tetris: "Non è solo un gioco, ma uno strumento di meditazione"
In occasione del Lucca Comics & Games di quest'anno abbiamo potuto intervistare Henk Rogers e Aleksej Pazitnov, gli autori di Tetris
Quando si pensa ai videogiochi più importanti di tutti i tempi, è impossibile non citare Tetris. Ideato da Aleksej Leonidovic Pazitnov nel 1984, Tetris non ha solo incassato più di 520 milioni di dollari in tutto il mondo, ma è diventato una vera e propria icona del mercato videoludico. Basti pensare all’immortale colonna sonora, oppure all’utilizzo del gioco come momento zen da parte di milioni di giocatori. Insomma: tutti amano incastrare i tetramini e, a distanza di quarant’anni, Tetris rimane ancora uno dei giochi più amati di sempre. Il successo del videogioco di Pazitnov non si limita però al gioco stesso, bensì a tutto ciò che lo circonda. Nel 2023, infatti, è stato pubblicato “Tetris”, film con Taron Egerton nei panni dell’imprenditore Henk Rogers e incentrato sulla battaglia legale per i diritti del gioco.
Ciao, Aleksej! Buongiorno, Henk! Benvenuti in Italia e sulle pagine di BadTaste! Come sta andando il vostro soggiorno qui a Lucca?
[ALEKSEJ PAZITNOV] Ciao! La città è stupenda e il cibo è davvero molto buono!
Fantastico! Allora: partiamo dalle basi. Tetris è un titolo che ha rivoluzionato il modo di concepire i videogiochi. Persino chi non gioca ai videogiochi conosce e ama Tetris. Possiamo dire che si tratta di un’opera dal linguaggio universale. Un paio di domande per Aleksej: come ti è venuto in mente un gioco del genere? Mentre lo sviluppavi, ti stavi rendendo conto del potenziale di Tetris?
[ALEKSEJ PAZITNOV] Beh, non ho mai avuto l’ambizione di vendere videogiochi. Ho sempre e solo voluto fare in modo che il mio gioco funzionasse e, lo ammetto, non è stato facile. Il mio computer non aveva suoni o colori. Non aveva nemmeno una vera e propria "grafica", ma solo dei simboli sullo schermo. Non hai idea di quanto brutto fosse vedere i vari pezzi che ruotavano. Per fortuna poi siamo riusciti a far funzionare tutto.
Un paio di domande anche per Henk: quando hai capito che il gioco di Alexey sarebbe stato un must have per i giocatori di tutto il mondo? Pensi che l’uscita di Tetris sul Game Boy sia stata fondamentale per il suo successo?
[HENK ROGERS] Ho capito sin da subito che Tetris potesse essere molto di più di quanto dimostrato fino ad allora dai precedenti Publisher. Quando ho portato il gioco nella mia azienda in Giappone tutti hanno cominciato a giocarlo e non riuscivano a smettere. Non solo chi si occupavano di videogiochi, ma anche le segretarie e coloro che non erano appassionati di questo genere di intrattenimento.
Poi è arrivato il Game Boy. Tetris è un gioco perfetto per la console Nintendo, perché i pezzi sono tutti così facilmente visibili e riconoscibili che, anche su un piccolo schermo, permettono all’utente di giocare senza problemi. Non avevamo nemmeno bisogno dei colori, quindi siamo andati da Nintendo USA per proporre direttamente il gioco come titolo di lancio per la console. Loro ci hanno risposto: “Perché dovremmo includere Tetris se abbiamo già Mario nel nostro catalogo?”. Allora io ho risposto: “Se volete conquistare i bambini allora utilizzate Mario, ma se volete conquistare tutti dovete utilizzare Tetris!”.
Meraviglioso! Uno dei punti di forza di Tetris è senza dubbio la sua colonna sonora. Come siete arrivati a questa sintesi musicale? Avete qualche aneddoto interessante a riguardo?
[ALEKSEJ PAZITNOV] I precedenti Publisher si sono occupati di seguire la questione, andando a selezionare quattro possibili varianti alla soundtrack del gioco. Io lo ammetto: non sono stato particolarmente coinvolto nella questione audio… perché non avevo nemmeno il “suono” nel mio computer!
[HENK ROGERS] Credo che la scelta del Publisher prima di me fosse quella di vendere il gioco come un “titolo russo”. Dal mio punto di vista, avrei potuto assumere i migliori compositori del Giappone, ma non sarebbe stato saggio. Dopotutto utilizzando una musica proveniente dal folklore russo mi sarei trovato per le mani qualcosa di già famoso e, soprattutto, non avrei dovuto pagare percentuali a nessuno. Anzi: ora se qualcuno vuole usare quella musica deve venire da me per chiedere il permesso! [ride]
Geniale, assolutamente! A questo punto ti faccio una domanda diretta, Henk: quale pensi che sia il motivo per cui la gente si è innamorata di Tetris? Ritieni che Tetris potrebbe avere lo stesso successo se fosse stato pubblicato nel 2024?
[HENK ROGERS] Onestamente credo di sì. Questo perché Tetris non è solo un gioco, ma è una sorta di strumento di meditazione. La meditazione ti spinge a non pensare a nulla per permettere alla tua mente di prendersi una pausa. Il Tetris funziona più o meno nello stesso modo, ma occupando la testa a fare una sola cosa: impilare tetramini.
Nel 2023 Jon Baird ha diretto un film dedicato alla nascita e alla diffusione di Tetris. Quanto siete stati coinvolti nello sviluppo del film? Quanto di quello che abbiamo potuto vedere è vero e quanto, invece, è romanzato?
[HENK ROGERS] Diciamo che stiamo parlando di due anni delle nostre vite compressi in due ore di film. Tutti gli intrighi e le dinamiche sono però reali…
[ALEKSEJ PAZITNOV] E anche i personaggi sono estremamente accurati! Mr. Stein, Robert e Kevin Maxwell sono davvero molto vicini alle loro controparti originali.
[HENK ROGERS] Diciamo che i “cattivi” sono quelli più esagerati. Servivano per il film, ma non erano esattamente come li avete visti. Per il resto abbiamo letto e contribuito allo script e lo ammetto: ero terrorizzato per come sarebbe potuto uscire il film. Fortunatamente la resa finale è decisamente migliore di quello che sembrava inizialmente quindi, una volta visto il film, non ho potuto che esserne enormemente felice. E credo valga per entrambi.
[ALEKSEJ PAZITNOV] Assolutamente sì! È stato inaspettatamente bello! Avevo paura che le persone si perdessero alcuni passaggi perché troppo complessi, ma fortunatamente nessuno se ne è lamentato, quindi non posso che esserne soddisfatto.
Un ultima'domanda: siete ancora dei videogiocatori, oppure vi siete allontanati da questo mondo?
[ALEKSEJ PAZITNOV] Sono ancora assolutamente un giocatore. Amo i puzzle game e mi piace giocarli sui miei dispositivi mobile.
[HENK ROGERS] Anche io gioco a qualcosa sul cellulare, ma ammetto che sono sempre troppo impegnato con il lavoro e a combattere il cambiamento climatico con la mia azienda. Mi capita, però, di utilizzare i giochi per stimolare i miei dipendenti, quindi ecco: sono rimasto un po’ videogiocatore anche io!
Fantastico, grazie mille! È stato un vero piacere parlare con voi! Buona continuazione in quel di Lucca e speriamo di poter parlare di nuovo con voi presto!