Thor in home video: intervista a Tom Hiddleston!

Come antipasto all'imminente uscita in vendita del Blu-Ray Disc e del Dvd di Thor, vi proponiamo un'intervista all'attore inglese che interpreta Loki!

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In attesa dell'uscita in vendita del Blu-Ray Disc e del Dvd di Thor prevista per il prossimo 21 settembre (trovate tutte le info tecnico-contenutistiche in questa news), grazie alla divisione italiana della Universal Home Video, vi proponiamo questa intervista all'attore britannico Tom Hiddleston, l'interprete del fratello malvagio di Thor, focalizzata proprio sul suo personaggio, sulla preparazione fisica necessaria alla parte e sull'esperienza sul set insieme al leggendario Sir Anthony Hopkins.

D: Il tuo ruolo è quello di Loki che, per usare un eufemismo, è un maestro dell'inganno. E' il fratello geloso di Thor col quale ha qualche conto in sospeso....

R: Sì (ride). Loki è il cattivo che ami odiare, ma nel corso del film puoi se non altro capire le sue motivazioni. Non è un anarchico intenzionato a demolire ogni cosa. La sua malvagità nasce da un profondo senso di tradimento. Pensa di essere stato tradito da suo padre – o dai suoi padri -, dalla sua famiglia e si ritrova completamente solo, in mezzo a due mondi. Per qualcuno che ha comunque una propensione alla creazione della discordia ed ha un'inclinazione a mettere in pratica questi sotterfugi, si tratta di qualcosa che diventa una forza di distruzione a questo tradimento.

D: Come sei riuscito a rendere apprezzabile dal pubblico questo personaggio così folle?

R: Ken (Branagh, regista di Thor, ndr.) mi ha incoraggiato a mostrare la sua vulnerabilità. E' il fratello più giovane di Thor e desidera l'amore di suo padre come ogni altra persona. Sono queste radici a rendere il film accessibile. Parla di due figli che cercano l'approvazione del padre. Thor riesce ad ottenerla senza neanche doverla richiedere, mentre Loki sembra escluso. E' un tipo di relazione con la quale il pubblico può rapportarsi. Vuole solo essere accettato.

D: Beh, Loki è un gran bugiardo.

R: (Risate) Eccome se lo è. Mi piace poter affermare che è talmente abile che non sai mai quando sta dicendo la verità o meno. Non volevo recitare in maniera ammiccante tanto da suggerire al pubblico quando Loki sta mentendo, ed infatti vedendo il film si scopre che è responsabile di molti più accadimenti di quello che si può pensare all'inizio. E' un concetto di fondamentale importanza nel fumetto. Segui Thor in un'avventura in cui credi che abbia a che fare con un cattivo, ma poi, all'improvviso, Loki sbuca fuori da dietro il sipario e realizzi che era lui a manovrare la cosa fin dall'inizio. E'un muta forma e non puoi fidarti di lui.

D: Parlando dei Vendicatori, cosa ne pensi del concetto che sta alla base del vedere riuniti insieme Captain America, Iron Man, Thor, Loki e altri supereroi e supervillain in un unico film?

R: E' fantastico. E' davvero un'epica ambizione, è come dover comandare una flotta composta interamente da imponenti navi da crociera. Tre anni fa stavo lavorando ad un progetto televisivo in Svezia e, durante il mio giorno libero, ho visto che al cinema proiettavano Iron Man, così ho comprato un biglietto e sono andato a vederlo. All'epoca non avevo idea che sarei finito a recitare proprio nel cinecomic Marvel che avrebbe fatto da apripista ai Vendicatori. E' incredibile.

D: Conoscevi già i fumetti di Thor prima di prendere parte al film?

R: Si. Da piccolo ero solito giocare con le carte gioco della Marvel. Avevo i supereroi e i supercattivi, per cui avevo sia Thor che Loki. Diciamo che è stato il mio primo incontro col loro contesto. E guardavo anche i cartoni animati di Spider Man.

D: Chris Hemsworth ha dovuto mettere su dieci chili di muscoli per Thor. Tu? Ti sei dovuto allenare altrettanto?

R: Beh, le mie braccia non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle di Chris, però si mi sono dovuto allenare molto. Dovevo essere snello e forte allo stesso tempo. Ho sviluppato uno stile di combattimento simile a quello di un arte marziale brasiliana. Se Thor è una grande roccia, Loki è come il vento. Danza intorno a questo grande masso di granito. E' come se fosse una danza letale.

D: Che tipo di allenamento hai fatto?

R: Un sacco di salto con la corda! Ken non voleva che mettessi su troppa massa. Mi voleva agile e flessibile, tutto il contrario della forza bruta di Thor.

D: Com'è stato lavorare con Sir Anthony Hopkins?

D: E' assolutamente una leggenda al 1000%! E un gentiluomo. E' un uomo profondamente umile che si diverte a lavorare ad un film come se ogni volta fosse la prima volta che mette piede su un set. E' stato molto generoso, gentile e professionale. Mi ha preso sotto la sua ala protettiva. Sapeva che ero inglese e che avevo fatto un po' di teatro e che era la mia prima esperienza a Hollywood. Mi ha detto 'Oh, ti divertirai. Ti mostrerò come!'.

D: Fantastico!

R: Mi ha anche invitato a casa sua a Malibù per una colazione e chiedermi come procevedano le cose. Ma mi ha anche “maltrattato” sul set. Nel vero senso della parola! Era tremendo. Nella scena in cui Odino bandisce Thor, che abbiamo girato appena prima di pranzare, Ken gli dice 'Dobbiamo fare questa scena, ma voglio provare qualcosa. Lascia che il tuo cuore vada in frantumi. Vediamo cosa riesci a fare col cuore infranto' col risultato che alla fine della lavorazione di quella ripresa tutta la troupe era in lacrime. E' stato magistrale, una vera e propria lezione di recitazione. Chris e io ci siamo ritrovati a mangiare in camerino. Gli dico 'Cioè, come possiamo anche solo pensare di competere con tutto questo?' e Chris mi risponde ridendo 'Amico, è semplice: non possiamo! Anzi, potremmo anche andare direttamente a casa!”.

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