Un terzo film su Beetlejuice? Tim Burton: "Se ci dovessimo mettere lo stesso tempo, avrei più di 100 anni!"
Conferenza stampa gremitissima per la presentazione di Beetlejuice Beetlejuice al Festival di Venezia. E si finisce a parlare anche di un altro sequel...
Tim Burton è di ottimo umore quando varca la soglia della sala conferenze, e con buona ragione: Beetlejuice Beetlejuice, film d'apertura della 81 esima Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia, è stato accolto dalla stampa con risate e un grande applauso alla fine della proiezione della mattina.
Per Keaton questo è un grande ritorno nei panni dello "spiritello porcello" 36 anni dopo il debutto del film originale, diventato un cult senza che Burton ne capisca il motivo: "Me lo chiedono tutti, e per quanto io ami quel film non ho mai capito il motivo del suo successo". Per il regista questo sequel è un progetto personale, per anni ha parlato di realizzare un sequel ma non ha mai trovato l'idea giusta: "Poi ho capito che quello che volevo raccontare davvero era la vita: la famiglia Deetz, ciò che era successo loro, come si erano evoluti i rapporti tra i personaggi". Ma difficilmente tornerà a realizzare un terzo film, un ipotetico Beetlejuice Beetlejuice Beetlejuice: "Facciamo due conti. Ci sono voluti 35 anni per realizzare questo. Se ci dovessimo mettere lo stesso tempo, avrei più di 100 anni... Immagino sia possibile, la scienza medica in questi giorni è incredibile! Ma... non credo proprio". Michael Keaton non è d'accordo: "Nel caso del mio personaggio... sarebbe possibile!"
Tornando serio, Burton spiega che lavorare a questo film gli ha permesso di riavvicinarsi a un'industria dalla quale si sentiva sempre più distaccato: "Negli ultimi anni mi sono un po’ disilluso nei confronti dell’industria cinematografica. EHo capito che se avessi fatto qualcosa di nuovo, lo avrei fatto con il cuore, avrei fatto qualcosa che volevo davvero fare. Perché per molti anni sono stato un po' come il personaggio di Lydia in questo film (Winona Ryder). Quando invecchi, a volte la tua vita prende una certa direzione, segue un'altro percorso. E finisci per perderti. Questo film è stato un modo per ricaricarmi, per tornare alle cose che amo fare, al modo in cui amo farle, con le persone con cui amo farle. E ho capito che l’unico modo per avere successo per me è amare ciò che faccio. Con questo film, sento che non importa come va a finire. Mi è piaciuto farlo, ho amato lavorare con tutte queste persone. Questa era la cosa importante.”
Una di queste donne è Jenna Ortega, piuttosto timida durante la conferenza stampa. La star del giorno ha ammesso di essere una fan del film originale: "Sapevo che mi sarei unita a una squadra di giganti, per fortuna avevo già avuto esperienza com Tim, è una persona di cui mi fido immensamente e adoro lavorare con lui. Per quanto riguarda il mio personaggio, ovviamente si pensa che Astrid sia uguale a sua madre Lydia. Quindi mi sono assicurata di non copiare il meraviglioso lavoro di Winona, creando qualcosa di nuovo e al contempo mantenendo alcuni aspetti simili. Sono donne sicure di sé, con opinioni forti, sanno il fatto loro, anche se penso che la loro rabbia provenga da luoghi diversi. Lei forse non è nemmeno arrabbiata... ama l'oscurità. Mentre Astrid ha dei traumi che deve superare, prova risentimento verso il mondo, e sta lottando per questo."
Tante le citazioni in Beetlejuice Beetlejuice, e non solo alla poetica di Burton ma soprattutto al cinema horror italiano (c'è anche una lunga scena di flashback doppiata in italiano). "Ho sempre voluto realizzare un film horror in italiano, adoro i film doppiati," spiega lui. "Sono fan di Mario Bava, Dario Argento... Non sono un regista italiano di horror, ma mi sarebbe piaciuto!" Ci accontentiamo di aver avuto Tim Burton...
Beetlejuice Beetlejuice esce al cinema il 5 settembre.