Tatai Lab: intervista a Elisa "Pocci" Pocetta, colorista di Wondercity

Abbiamo intervistato per voi Elisa "Pocci" Pocetta, colorista dell'ottavo numero di Wondercity

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Mancano ormai meno di nove mesi al ritorno di Wondercity, che Tatai Lab ripresenterà al pubblico italiano alla prossima edizione di Lucca Comics & Games, a quindici anni dalla sua interruzione. La prima stagione sarà composta da otto albi e verrà raccolta in un cofanetto che riproporrà i primi sei già pubblicati, assieme agli ultimi due, inediti.

Nelle scorse settimane abbiamo intervistato gli artisti al lavoro sulle nuove storie, e dopo aver chiacchierato con Giulia Lomurno, disegnatrice del settimo episodio lungo, oggi facciamo la conoscenza di Elisa "Pocci" Pocetta, che colorerà le sue tavole. Potete trovare qui sotto l'intervista, insieme a due tavole in esclusiva della storia.

Ciao, Elisa! Vuoi presentarti ai lettori di BadComics.it?

Ciao a tutti, sono Elisa Pocetta, in arte Pocci! :) Fino a oggi ho lavorato come autrice completa su una mia storia in tre volumi, “Hi/Lo, per Shockdom, e come colorista per un editore americano, e sono attualmente (ed entusiasticamente!) al lavoro sui colori di "Wondercity".

Conoscevi il fumetto prima che Tatai Lab decidesse di rilanciarlo? Quali sono gli elementi stilistici che ti hanno colpita di più?

Lo conoscevo di nome ma non avevo mai avuto modo di leggerlo, e lavorandoci ne ho avuto finalmente l’occasione. E posso dire che avrei dovuto farlo molti anni fa, perché la storia è bellissima e appassionante, piena di personaggi diversi tra loro e di misteri che ti tengono incollato alla lettura.

Ciò che mi ha più colpita è sicuramente l’ambientazione originale, studiata nel minimo dettaglio, che ti trascina da subito nel mondo in cui viene raccontata la storia. Poi il colore, d’atmosfera e che accompagna perfettamente la narrazione. Questo perché adoro quando il colore si sposa con il racconto così bene!

Cosa rende, secondo te, "Wondercity" davvero “wonderful"?

Il fatto di raccontare una storia articolata, ben scritta e sceneggiata in un’ambientazione originale e attraverso un cast di personaggi sfaccettato. Penso che ce ne siano davvero poche di saghe così, al momento.

[gallery columns="2" size="large" ids="235758,235759"]

Cos'hai pensato non appena hai letto la sceneggiatura del tuo numero di "Wondercity"?

Ho pensato “wow”. Esattamente questo, ah ah! I plot twist sono all’ordine del giorno in ogni numero, ma in quello su cui sto lavorando mi hanno colpita davvero molto.

Quale ambientazione ti risulta più facile disegnare/colorare? E qual è quella che ti crea più difficoltà?

Quella che riesco a realizzare senza problemi è sicuramente l’ambientazione moderna, dai colori pop e pastello. Quella di "Wondercity" è esattamente quella che per me rappresenta una sfida, ma mi sta insegnando tantissimo.

C'è qualche personaggio a cui ti senti affine?

Sicuramente, tra tutti, sento più vicina Roary. Anche se mi piace tanto Erik, eh eh.

Cosa pensi di questa nuova edizione? Temi il peso del confronto o, al contrario, ti emoziona?

Penso che sarà all’altezza di quella passata. Certo, il confronto penso sia logico, ma gli artisti straordinari che ci stanno lavorando sono all’altezza a mio avviso. Sicuramente oltre che una sfida è anche uno stimolo a dare il massimo! :)

Continua a leggere su BadTaste