Sweet Paprika: Mirka Andolfo ci parla del suo nuovo fumetto e dell'adattamento animato

Abbiamo incontrato Mirka Andolfo in occasione dell'uscita del primo volume di Sweet Paprika, parlando con l'autrice del fumetto

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Qualche giorno fa abbiamo incontrato a Bologna Mirka Andolfo, impegnata nel tour di firmacopie attraverso il quale incontra i fan e sta presentando il primo volume di Sweet Paprika, pubblicato da Star Comics.

Potete leggere qui sotto la nostra intervista, nella quale l'autrice ci ha parlato del fumetto e del ruolo che avrà nell'adattamento animato in fase di sviluppo.

Il primo volume di "Sweet Paprika" è uscito da qualche settimana in fumetteria e in libreria... ma ci sono in commercio anche una statuina della protagonista e una bibita, mentre è già in cantiere un progetto animato! Come siete riusciti produttivamente a portare avanti su più fronti questo personaggio nato sui social? Questo ha in qualche modo influenzato il tuo lavoro sul fumetto, hai percepito più pressione rispetto ai tuoi lavori precedenti?

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Mirka Andolfo - Come tutti i miei progetti personali, "Sweet Paprika" è iniziato per gioco, è qualcosa che mi divertiva fare, volevo raccontare qualcosa. Poi l'attenzione dei fan sui social sicuramente mi dà lo stimolo per continuare, l'affetto che ricevo dalle persone su Internet mi dà una spinta fondamentale e mi fa amare ancora di più il mio lavoro.

Non mi aspettavo tutte le incarnazioni che ha avuto, io ovviamente sono una fumettista e avevo in testa solo la versione cartacea. Per il resto devo tantissimo a chi ha creduto nel progetto, Grey Ladder e Arancia Studio... Quando mi hanno detto che la storia sarebbe stata molto adatta per l'animazione io ero entusiasta, anche grazie al coinvolgimento di Gabriele Pennacchioli ed Erik Barmack.

In più Star Comics ha deciso di collaborare con Baladin che ha fatto questa bibita dedicata proprio a Paprika... la cosa divertente è che il fumetto è stato annunciato dopo tutto il resto!

Tu sei di Napoli e per la prima volta la protagonista di un tuo fumetto ha origini partenopee... come mai questa scelta? Significherà qualcosa.

Andolfo - Innanzitutto per metterci qualcosa di personale, anche se nel fumetto non c'è nulla di autobiografico, così la protagonista ha qualcosa che mi tocca. E poi chissà, magari in uno dei prossimi capitoli ci sarà un'ambientazione più italiana ed è qualcosa che volevo esplorare.

Quando sviluppo un progetto ragiono molto sul mercato americano, perché è lì che da anni lavoro molto oltre all'Italia. Quindi mi capita di fare storie molto americane, mi piaceva l'idea di scrivere una storia che avesse una protagonista italiana. È la prima volta che realizzo qualcosa con un respiro anche italiano, vediamo come va.

Dici di ragionare molto sul mercato americano, ma osservando i tuoi fumetti mi sembra di vedere un graduale cambio di direzione. Sacro/Profano aveva una struttura "italiana", anche per com'è stato proposto sul mercato, "Contronatura" e "Mercy" hanno un'impostazione da comic-book Usa, mentre "Sweet Paprika" ora sembra a tutti gli effetti un manga. Non solo per il formato e il bianco e nero, ma anche per la leggerezza con cui usi il sesso esplicitamente, come fanno grandi autori giapponesi di commedie a fumetti, penso a Rumiko Takahashi o Masakazu Katsura. Dopo aver conquistato gli Stati Uniti ti stai preparando a invadere il Sol Levante?

Andolfo - Capisco il tuo ragionamento, ma "Sweet Paprika" è nato proprio per essere un omaggio a quel mondo. Questo fumetto è molto diverso dalle mie opere precedenti; anche per questi dettagli che hai notato, volevo fosse una lettera d'amore a quel tipo di fumetti, io sono stata un'avida lettrice di manga. Ho sempre voluto usare i retini e non l'avevo mai fatto, tra l'altro ringrazio Gianluca Papi che li ha curati in maniera straordinaria.

Questa è la mia quarta serie e fare un altro fumetto con la stessa foliazione e i miei soliti colori, mi avrebbe dato la sensazione di ripetermi. Io mi annoio facilmente. Mi sono accorta che mi piace molto questo approccio, per una volta non dover pensare ai colori è stato rigenerante. Amo colorare, ma così ho potuto concentrarmi sulla china, sulla sceneggiatura... ho premuto il pedale opposto all'acceleratore ed è stato piacevole.

Sarebbe fighissimo se arrivasse in Giappone, ammetto che non lo abbiamo preso in considerazione.

Ma...! Ci dovete provare! Avete un oggetto che sui loro scaffali starebbe benissimo!

Andolfo - Non so. È difficile, perché strizza l'occhio al manga, ma non è un manga. Credo potrebbe funzionare di più un fumetto americano venduto come tale, non so come potrebbero vedere "Sweet Paprika". Ma mai dire mai.

Molto ingegnosa la doppia versione Sweet e Hot. Quando hai disegnato le tavole le hai realizzate Sweet e poi le hai rese Hot, oppure il contrario?

Andolfo - Un po' e un po'. Alcune mi ispirava di più fare subito la Sweet, altre la Hot, sono andata un po' a sentimento. Era lo stesso identico file e ho due livelli separati per le due versioni.

"Sacro/Profano" lo hai iniziato tu come autrice completa, poi sono arrivate storie realizzate da altri tuoi colleghi. Di "Contronatura" e "Mercy" sappiamo essere in arrivo dei sequel/spinoff in collaborazione con altri disegnatori. Mi incuriosisce molto il format "a tre volumi" di Mirka Andolfo, in cui crei un universo narrativo e poi lo passi ad altre mani; è come se avessi sviluppato una factory italiana per proseguire i tuoi brand. E lo dico nel senso più positivo del termine, perché il nostro settore editoriale ha bisogno di operazioni simili. È una formula consapevole oppure "è capitato"?

Andolfo - Giuro che quando inizio una serie dico sempre che saranno tre volumi e poi non ne farò altri. Poi mi smentisco regolarmente. Per "Mercy" stavo lavorando all'ultimo volume e mentre ero sulle ultime pagine, dove si chiude il ciclo di un personaggio in particolare, mi sono detta che non poteva finire così. E quando penso di aver già raccontato tutto, trovarmi a collaborare con un altro autore mi dà nuovi stimoli. Voglio vedere come funziona il mio mondo interpretato da un'altra persona, attraverso i disegni ma anche la scrittura. Mi piace molto perché significa che quell'universo può continuare a vivere autonomamente.

Capita che invece della sceneggiatura io consegni direttamente dei layout ai disegnatori, però lasciò la libertà di cambiare secondo la loro sensibilità. Ci tengo ai miei figli, alle mie opere, per cui c'è un'attenzione particolare quando li affido a qualcun altro... Tra l'altro ci sono delle cose ancora non annunciate, collaterali anche a "Mercy", che saranno proprio questo all'ennesima potenza. Quando si saprà, sarà fantastico!

So che non puoi dirci nulla sulla serie animata, ma qual è il tuo ruolo? Sei una George R. R. Martin che ha dato ai produttori la sua opera lasciandoli liberi di adattarla come meglio credono, oppure hai una posizione di supervisione?

Andolfo - La mia presenza è fondamentale, perché ci tengo e questo è il mio universo. Sono lì per vedere che non venga snaturato. Però io faccio fumetti, conto sul lavoro di altre persone, io non scrivo per la TV o per l'animazione. Non sarebbe stato sensato farlo, preferisco che se ne occupi chi è del mestiere. Però il mio sguardo ci sarà.

Loro conoscono il fumetto, gli ho detto la direzione che voglio prendere e come penso di finirlo, ma è un'opera ancora in divenire, quindi mi riservo di fare dei cambiamenti nella versione cartacea.

Ora hai partecipato a riunioni con gente che lavora nel mondo dell'animazione. Una sera, sei tornata a casa e, non sapendo cosa disegnare, ti sei messa a fare qualche modellino tridimensionale o studi per la versione animata di qualche altro tuo fumetto?

Andolfo - Ti direi di no... Ammetto che mi piacerebbe molto, ma non ho mai disegnato nulla fisicamente. Anche perché ora sono molto concentrata su questo. Ovviamente sarei contentissima.

Mercy però lo vedrei meglio in live-action, visto che ha dei protagonisti umani.

Fanta-casting?

Andolfo - Bè, assolutamente Margot Robbie come protagonista. Sarebbe perfetta: se vedi Harley Quinn, pallida, bionda, lei anche quando è seria ha un'espressività stupenda.

Mirka Andolfo

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