Sul set di Senza rimorso, Michael B. Jordan: "Voglio una voce più grossa, e comincio da questo film" | EXCL

Il nostro incontro con Michael B. Jordan sul set di Senza rimorso, l'action movie di Stefano Sollima in arrivo su Amazon Prime Video

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“La cosa più importante che sto imparando mentre lavoro a questo progetto è evitare di rimanere intrappolati in un angolo”. Michael B. Jordan torna al lessico utilizzato sui ring dei due Creed nel momento in cui descrive gli obiettivi narrativi e di mercato del suo nuovo film, in cui ha il doppio ruolo di attore protagonista e produttore. Una qualifica, quest’ultima, che aveva già incluso nel suo curriculum l’anno scorso in occasione del dramma giudiziario Il diritto di opporsi. A trentatré anni Jordan (la cui “B.”, che lo differenzia dalla star della pallacanestro, sta per “Bakari”) saluta definitivamente i suoi giorni da “rising star”, saltando su gradini ben più alti nella scala Richter di Hollywood. Senza rimorso è il primo blockbuster da protagonista assoluto. Se il pubblico lo accoglierà, allora potrà diventare il capitolo introduttivo del suo franchise personale.

Tornando a quegli “angoli da evitare”, l’attore inquadra meglio questa sua impresa cinematografica: “Non escludiamo nulla, vogliamo certamente onorare il mondo di Tom Clancy già raccontato al cinema nei film di Jack Ryan, ma questa è anche una storia indipendente. Può essere un film in grado di reggersi su sé stesso o può vivere all’intero di un franchise. Le porte sono aperte anche a dettagli che possano collegarlo ad altri universi”.

È stato proprio Jordan a volere fortemente questo progetto rimasto nel limbo produttivo di Hollywood per più di due decenni. Sullo schermo interpreterà il ruolo di John Kelly in una origin story nella quale il protagonista assumerà l’identità dell’agente al servizio della CIA conosciuto come John Clark. Un alias molto familiare ai fan dei romanzi di Tom Clancy, considerata la sua inclusione in una ventina di libri sia come protagonista che come personaggio di supporto. Un antieroe che ha già fatto il suo ingresso al cinema nei film di Jack Ryan: era Willem Dafoe a interpretarlo in Sotto il segno del pericolo (1994), dove rubava la scena a Harrison Ford. Qualche anno dopo, nel 2002, è stato Liev Schreiber a prestargli il volto, e la sua performance era una delle cose più riuscite del fragile Al vertice della tensione. Clark è tanto Bourne quanto Ethan Hunt. Del primo ha il sangue freddo quando si tratta di uccidere. Del secondo il cuore. Sarà la sofferenza, infatti, a trasformarlo in una macchina da guerra pronta a scatenare l’inferno per avere la sua vendetta.

senza rimorso michael b. jordan

Sollima e la sua troupe si fermano per il pranzo. A quel punto Michael B. Jordan si avvicina per raccontare a BadTaste i segreti del suo nuovo film:

Come mai mettere in pausa Creed e le tante altre offerte di lavoro per dedicare anima e corpo a Senza rimorso?

La possibilità di crescere professionalmente ha certamente condizionato parte di questa scelta. Credo fermamente in questa storia. Lo capisco quando mi ritrovo su questo set mentre creiamo scene d’azione passando da un disastro aereo a un tuffo nell’oceano, a scene in cui salto fuori da un veicolo in fiamme o sono impegnato in duelli con armi da fuoco in mezzo a vetri rotti o successivi combattimenti corpo a corpo. Insomma, questo è il mio film ideale perché mi offre la possibilità di rifarmi agli action-thriller con cui sono cresciuto: la saga di Bourne e quella di Mission: Impossible. In pratica sto assemblando il mio “Frankenstein personale” con elementi che fanno parte di quei titoli. Provo a creare il mio film perfetto! E lo faccio insieme a un autore come Stefano Sollima, specialista quando si tratta di essere crudi e realistici.

Come mai la scelta di Stefano Sollima per inaugurare un nuovo franchise?

Perché ho amato Soldado. La tensione è onnipresente in quel film e il modo in cui lui la gestisce mi ha colpito molto. Allo stesso tempo l’attenzione che dedica ai personaggi: guardando il sequel di Sicario ti senti a bordo di quelle jeep al fianco di Benicio del Toro e Josh Brolin, costantemente sotto tiro. Il talento di questo vostro regista è notevole. Per questo non mi sono lasciato sfuggire la possibilità di collaborare con lui.

Sono passati quasi trent’anni dall’uscita del romanzo di Tom Clancy. Quanto il vostro John Clark sarà al passo coi tempi?

Ovviamente l’intenzione era di mantenere lo spirito del personaggio e farne una nostra versione. Di certo è un po’ diverso. È molto più giovane rispetto ai romanzi. Lo abbiamo reso moderno, in modo da avvicinarlo agli spettatori. Assisterete alla “nascita” di questo agente segreto le cui avventure proseguono in altri romanzi. Rainbow Six è forse il più famoso. Clancy lo descrive sempre come un tipo oscuro, una controparte dark di Jack Ryan, ma in Senza rimorso mostriamo anche un momento felice della sua vita.

E ovviamente gliela portate via, la felicità.

È il modo in cui l’abbiamo programmato. Cominceremo con tanta azione. Poi una pausa con momenti più leggeri in cui racconteremo la sua vita in casa con la moglie. Li vedremo sorridere. E poi azione non-stop durante tutto il terzo atto del film. Sin dall’inizio delle riprese ho capito che questo è un personaggio tragico, ma costantemente motivato. In questo caso dalla vendetta.

Bourne e Mission: Impossibile sono franchise con un ritmo frenetico. Il mondo di Clancy rievoca comunque una certa nostalgia di spy-story che bruciano a fuoco lento. Quelle degli anni Novanta con Harrison Ford, Alec Baldwin e Sean Connery.

Vogliamo certamente che il pubblico provi nostalgia per un certo tipo di cinema, ma anche che percepisca questa storia come moderna. Ve lo spiego meglio: Tom Clancy ha una certa reputazione che va onorata. I suoi lettori hanno aspettative. D’altra parte, non avete mai visto un attore nero fare questo tipo di ruoli prima d’ora. O almeno cerco di pensare a film come questo, ma non me ne vengono in mente tanti. Anche per questo ho deciso di produrlo.

Senza rimorso segna il ritorno delle spie di Clancy al cinema dopo i passi falsi dei reboot di Jack Ryan con Ben Affleck e Chris Pine. Il personaggio di Ryan ha trovato invece il suo spazio on demand nella serie con John Krasinski. Come mai porre fiducia in un progetto cinematografico proprio adesso?

Credo che il film si meriterà il suo spazio al cinema. Di certo ci sono determinati format che vanno meglio in streaming, ma questo sarà un “film tradizionale” e troverà il suo pubblico. Si tratta senza dubbio della più grande sfida della mia carriera. Anche perché nei film precedenti ho dovuto “solo” preoccuparmi del mio lavoro di attore. Ora invece devo avere una risposta per ogni cosa. La responsabilità è alle stelle. Ho imparato tanto dopo essere stato coinvolto nella fase di sceneggiatura sin dall’inizio, stesura dopo stesura. Nel processo di casting e perfino nella scelta del guardaroba! Ogni minimo dettaglio. Non mi era mai capitato prima.

Adesso Michael B. Jordan finirà per produrre tutti i suoi prossimi film?

È bellissimo sentire dentro di me che sono cresciuto in questo business. Sì, voglio avere una voce più grossa, e comincio con questo film. Torno a rispondere sulla collaborazione con Stefano Sollima: lavorare con lui vuol dire anche avere la possibilità di dire la tua. Dare il tuo parere perfino nella scelta di determinate inquadrature. “Come vedi questa scena?”. “La vedo in questo modo”. E lui: “Ok, proviamoci”.

Da una parte dunque un film nostalgico per i fan di Clancy, dall’altra uno sparatutto adrenalinico?

Non ho mai lavorato a sequenze d’azione come queste. Perché è uno stile diverso. Ogni scena deve essere realistica perché so che un’intera comunità di membri dell’esercito o delle forze speciali ci guarderà. Voglio che ogni dettaglio sia veritiero. Per questo mi sono sottoposto a un addestramento da Navy Seal: dalle armi da fuoco agli esplosivi, dal salto col paracadute alle manovre di emergenza durante un disastro aereo. Tutto quello che c’è sul manuale!

Per questo la scelta di rifiutare lo stunt-man? A quanto pare per l’80% delle scene.

(Sorride) Mi preparo sempre con Clay Donahue, la mia controfigura dai tempi di Fantastic 4 – I fantastici quattro. Molte volte ho dovuto convincere lo studio a farmi girare la scena senza controfigura. Mi sono allenato, e ho lavorato sodo nelle prove. Di certo Tom Cruise è un modello per me. Non si vedono più in giro tanti attori che arrivano sul set disposti a fare le scene d’azione senza controfigura. Ecco perché cerco di farle io, il più possibile. Almeno finché posso. Voglio dire… Tom Cruise ha 57 anni e ancora fa tutto da sé!

La nostra set visit continuerà nei prossimi giorni, in vista dell'uscita di Senza rimorso prevista per il 30 aprile su Prime Video di Amazon.

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