Storia di un Matrimonio: Noah Baumbach ci racconta che ci sono voluti 2 giorni per la scena della litigata
Una delle litigate più forti della storia del cinema ha richiesto una sceneggiatura di ferro che prevedesse già il montaggio come del resto molto di Storia Di Un Matrimonio
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Il film racconta la storia di un divorzio, la cronaca di come due persone si possano fare la guerra senza che il sentimento che esiste tra di loro scompaia e contiene una delle scene di litigata più forti, clamorose e dure che si ricordino. Come l’avete realizzata?
Due giorni per girarla?? Ma non è massacrante?
“Sì lo è. Anche perché devi considerare che nonostante la girassimo a pezzi è tutta in crescendo e proprio quel crescendo e il punto in cui si arriva alla fine è così importante che quando sei lì non puoi riprendere da metà o dalla fine, per fare in modo che ci arrivino ad ogni ciak devono riprendere dall’inizio e costruire il crescendo. Ne sono uscito massacrato anche io solo per il fatto di stare lì con loro. Ci prendevamo delle pause, facevamo lunghe camminate per un po’ d’aria. Ma io ritengo che molte altre scene del film abbiano questo tipo di carica”.
La storia è sempre stata come l’abbiamo vista? Ci sono stati cambiamenti tra le varie bozze della sceneggiatura?
“Non direi. Il cambiamento principale è avvenuto solo tra la prima e la seconda bozza. Avevo scritto molte scene che deviavano dal processo di divorzio e ad un certo punto ho capito invece che se rimanevo dentro alla storia di matrimonio era meglio. C’erano delle scene con i loro amici o altre persone che si schierano con uno o con l’altro ma alla fine mi sembravano sempre deviazioni spurie, non necessarie. Tirarle via per tenere il film su quel binario è stata la vera trovata e il vero cambiamento”.
È stato complicato arrivare alla scelta di questi due attori?
“Adam ce l’avevo in mente da prima che scrivessi anche solo il primo appunto sul film, è la terza volta che lavoriamo insieme e della storia gliene avevo parlato spesso. Lui insomma era proprio parte di quelle conversazioni ed entrambi abbiamo adorato da subito l’idea di Scarlett che avevo conosciuto un po’ di anni prima e ho subito contattato. Tutto prima ancora di scrivere il film e la cosa mi ha molto aiutato, intendo avere loro due e anche Laura Dern in mente mentre scrivevo, me li immaginavo e mi davano idee per le scene”
Ad esempio?
“Il monologo lungo di Scarlett dall’avvocato. Scriverlo pensando che l’avrebbe interpretato lei mi ha dato fiducia nel provare qualcosa di grosso e difficile. In passato probabilmente l’avrei scritto e poi magari ne avrei usato alcune parti in vari punti del film, invece così è proprio un momento che conta molto di più per come è detto che per quello che viene detto. È il volto di Scarlett a darmi molto”.
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