Silo 2: lo showrunner e i protagonisti svelano come è stato creato il mondo al centro della serie
In occasione dell'arrivo della stagione 2 di Silo su Apple TV+, lo showrunner Graham Yost e alcuni membri del cast hanno rivelato qualche aneddoto e curiosità sulla creazione dei personaggi e degli eventi dei nuovi episodi
La stagione 2 di Silo ha preso il via sugli schermi di Apple TV+ il 15 novembre e la storia proseguirà fino al season finale, in arrivo il 16 gennaio.
Lo showrunner Graham Yost e gli interpreti Steve Zahn, Tim Robbins, Common, Harriet Walter, Clare Perkins, Shane McRae e Remmie Milner ci hanno regalato qualche dettaglio del lavoro compiuto sul secondo capitolo della storia e degli aneddoti interessanti sulla serie targata Apple TV+.
La creazione delle due storie
Yost ha svelato che la sfida più grande per la produzione è stata rappresentata dal creare il design per il Silo 17, rendendolo unico ma comunque simile agli spazi che già conoscevamo, e questo ha obbligato il cast e la troupe ha realizzare in precedenza tutte le scene ambientate nel Silo 18, avendo già a disposizione le scenografie necessarie. Rebecca Ferguson ha così dovuto aspettare a lungo prima di girare le sue scene, anche se ha voluto presentarsi sul set anche solo per trascorrere del tempo con il team e con i colleghi, con cui ha stretto un profondo legame durante la realizzazione della prima stagione.
L'introduzione di Solo, invece, è stata costruita con attenzione insieme a Steve Zahn:
Gli abbiamo raccontato tutta la storia fin dall'inizio: chi è, chi dice di essere, chi è realmente, cosa sta proteggendo, cosa non vuole affrontare. Così poteva interpretarlo correttamente. Fin dall'inizio si percepisce che è un bambino di 12 anni che ora è molto più vecchio e ha passato 35 anni da solo. È veramente un uomo-bambino e ha fatto una cosa con la sua voce che è sembrata giusta fin dall'inizio. È un piacere guardare la sua interpretazione.
Nonostante il gran numero di personaggi coinvolti nelle nuove puntate, gli autori non hanno dovuto compiere tagli significativi alla storia, pur avendo ridotto alcuni passaggi della sceneggiatura per i limiti temporali del tempo a disposizione per le riprese, ma senza sacrificare gli elementi principali del racconto.
Graham ha infine raccontato come si sta lavorando all'adattamento dei romanzi, ribadendo:
Penso che Hugh abbia impostato tutto nei libri, ed è uno dei motivi per cui volevo adattarli. Ha sollevato grandi domande e misteri e ha risposto in modo intelligente, quindi è stato soddisfacente seguire la storia. Spero di poter continuare il racconto perché ci piace molto lavorarci, è davvero un buon show su cui lavorare.
Bernard e Sims sono alle prese con scelte complicate
Nelle nuove puntate Bernard Holland e Robert Sims sono alle prese con delle scelte molto complicate mentre cercano di gestire una situazione sempre più 'esplosiva' all'interno del Silo 18.
Tim Robbins ha ammesso che interpretare un villain come quello al centro della serie è stato interessante:
È difficile entrare in quella oscurità che giustifica il comportamento di Bernard, soprattutto nell'episodio quattro. Non è qualcosa che razionalizzerei personalmente, ma come attore devi farlo e prendere decisioni basate su ciò. È stato dark, non è stato divertente. Ma queste persone spesso non sono sopraffatte dal senso di colpa perché non c'è tempo per questo e perché hanno razionalizzato e giustificato il loro comportamento come virtuoso, qualcosa che salverà le persone. È un mistero per me che ciò accada, ma succede spesso: ci sono persone che prendono decisioni pratiche sulla vita o la morte per ragioni virtuose.
Common, invece, ha potuto scoprire nuovi lati del proprio personaggio, grazie anche alle scene che mostrano Sims in famiglia, dove può essere maggiormente sé stesso e dare spazio alle sue emozioni.
I due attori hanno inoltre condiviso la loro opinione riguardante il mondo portato sugli schermi, da cui potremmo apprendere qualcosa di importante. Robbins ha sottolineato:
Le persone nel Silo non hanno mai sperimentato la Terra o la sua maestosità e ciò che può fare all'anima. Penso alla mia vita, ai momenti di magia, bellezza e grazia, tutti legati alla natura. Avere tutto ciò negato è qualcosa di molto difficile. Cosa uccide negli esseri umani? Se vivi in quella società, come mantieni viva una parte di te stesso? È un avvertimento, un'allegoria, una storia cautelativa su dove stiamo andando con altercazioni, violenza e guerra. Potresti finire in un Silo.
Common ha invece spiegato che il suo amore per la natura lo ha portato a riflettere su quello che prova il suo personaggio:
Come attore ho cercato di avvicinarmi al personaggio, alle persone a cui tiene, cosa gli importa. Arrivare sul set aiuta a entrare nello spazio mentale giusto. Il set è così ben progettato che puoi percepire l'energia di un silo. Ci sono momenti nella vita in cui mi sono sentito contenuto, e questo si riflette nel lavoro. Penso a volte a come sia essere nel silo, senza mai aver sperimentato il sole o gli uccelli. È un luogo difficile in cui stare e un peso enorme da portare. Facciamo del nostro meglio per riflettere tutto ciò.
Due personaggi femminili con un legame speciale
Walter e Perkins, interpreti di Walker e Carla, hanno invece parlato di quanto sia stato difficile interpretare le due donne mentre nel loro Silo sta per scoppiare la ribellione. Harriet ha sottolineato che il suo personaggio deve prendere le redini della situazione e dover capire come gestire gli altri membri della comunità. L'attrice ha sottolineato che si è trattato di un'esperienza difficile, ma al tempo stesso gratificante perché ha potuto mostrare come Walker "può esprimersi, uscire dal suo nascondiglio e rendersi conto che può influenzare le persone e essere una forza positiva".
Tra i due personaggi femminili c'è un rapporto molto importante e le due attrici hanno raccontato che è stato facile interpretare questo legame perché hanno avuto, fin da subito, il feeling necessario e hanno iniziato a creare delle storie sui personaggi, immaginando cosa avrebbero potuto fare insieme, cosa non hanno fatto, se hanno perso qualcuno nella loro vita:
Immaginiamo il passato, ma ci concentriamo sul presente e sul futuro. E poi, da attori, ci guardiamo negli occhi e riconosciamo di essere nell'oggi. La nostra esperienza umana e di attrici ci ha aiutato a creare questo legame speciale.
Il talento di Tim Robbins ha poi permesso di girare nel migliore dei modi la scena in cui Walker e Bernard si affrontano, facendo emergere anche lo spavento provato dalla donna che teme lui e la possibilità di essere sfruttata, essendo però motivata durante il confronto dall'amore e dal coraggio necessario al confronto:
E ciò che è interessante è vedere negli occhi dell'altro attore, nella sua sfida con un nuovo personaggio che non ha mai incontrato faccia a faccia, cosa pensa di questa strana vecchia donna, e anche la sua diffidenza: perché ce l'ha con me? Forse ho qualche conoscenza meccanica di cui ha bisogno. Lei non sa esattamente dove si trova, e quelle sono scene molto interessanti da recitare quando sei come la preda e il predatore che si aggirano intorno annusandosi a vicenda. È stato fantastico recitare così.
Le due attrici hanno infine svelato di cosa sentirebbero la mancanza se si ritrovassero a vivere in un Silo ed entrambe sono d'accordo:
Il vento, tutte quelle diverse cose, come la brezza, l'odore del vento, i venti forti, c'è qualcosa nel vento che ti fa sentire vivo. È come una cosa invisibile che ti circonda. Quindi sì, è così strano in realtà perché loro non hanno mai sentito il vento.
La nascita della ribellione
Nel Silo 18 inizia a scatenarsi la rivoluzione e gli interpreti di Shirley e Knox hanno parlato delle scene interpretate nella stagione 2, svelando cosa hanno apprezzato in particolare.
Milner ha sottolineato:
Quello che mi ha colpito quando ho letto per la prima volta il copione è stato questo bellissimo equilibrio tra l'energia esteriore che Shirley e Knox hanno e, in confronto, questi momenti teneri dove sono rintanati negli appartamenti o in angoli del Silo e possono avere quelle conversazioni più intime. Penso che sia un bellissimo equilibrio di ciò che significa essere umani.
McRae ha invece apprezzato la grazia che il suo personaggio dimostra nel suo rapporto con le persone, soprattutto dopo che il suo stile di leadership è stato modificato da quanto accaduto con Juliette Nichols nella prima stagione.
Shane ha inoltre raccontato di aver interpretato il personaggio dopo aver pensato alla possibile infanzia di Knox, sperando inoltre di poter mostrare in futuro nella serie dei flashback sul suo passato.
I due attori hanno lodato il lavoro compiuto nel creare le scenografie della serie e dare vita a spazi ricchi di dettagli ed elementi reali in cui hanno potuto interpretare le scene d'azione, ma anche i momenti più personali della loro storia, riflettendo su quanto sarebbe strano ritrovarsi in un mondo così particolare dove mancano tutte le cose che le persone danno per scontate e usano nella propria vita quotidiana.
Remmie e Shane hanno infine rivelato che vorrebbero avere delle scene in più con Richard Gomez, interprete di Patrick Kennedy, e sperano di poter girare di nuovo insieme a Rebecca Ferguson o avere l'occasione di avere qualche scena con Steve Zahn.
La creazione di Solo
Steve Zahn è la new entry nel cast della stagione 2 di Silo e l'attore ha raccontato che il personaggio di Solo è uno di quelli che ha amato maggiormente nella sua carriera, essendo come un bambino di 11 anni e al tempo stesso un adulto dall'aspetto un po' minaccioso e pericoloso, con una personalità complessa e poco prevedibile, nonostante sia comunque vulnerabile e divertente.
Lavorare con Rebecca Ferguson è stato particolarmente interessante e unico e l'attore ha raccontato:
Ci sembrava di fare una specie di duetto teatrale, come fare un'opera di Beckett in un ambiente assurdo ma realistico, tipo Pinter. È stato davvero divertente e, oltre a ciò, lavoriamo in modo molto simile. Entrambi ci prepariamo troppo in anticipo per poterci divertire, così quando le telecamere giravano eravamo completamente concentrati, ma quando non giravano scherzavamo molto. È stata una gioia. E abbiamo girato le scene in ordine cronologico, quindi come attori abbiamo imparato a fidarci l'uno dell'altra e siamo diventati più vicini insieme ai nostri personaggi, il che è stato un parallelo interessante che non capita spesso.
Zahn ha avuto inoltre l'occasione di scegliere la canzone che il suo personaggio ascolta nella serie e di lavorare a stretto contatto con il team che si occupava delle scenografie, delineando così insieme gli spazi in cui vive Solo per rappresentare quasi un riflesso di ciò che è presente nella sua mente:
C'era molto movimento. Il suo ADHD è molto presente, ma per sopravvivere così a lungo, anni e anni, devi essere una persona molto creativa. Quindi è stato importante includere strumenti musicali e ricordo di aver suggerito i burattini. Pensavo che una persona in isolamento potesse trovare nei burattini un sostituto per altre persone. Quindi c'era molto di questo. Raramente entro in un set a questo punto della mia carriera e rimango senza parole, ma questo è stato uno di quei casi, sicuramente.