Tra sciopero degli attori e AI: Riccardo Mazzi ci racconta la vita da background actor a Londra

Riccardo Mazzi, background actor a Londra, ci parla delle conseguenze dello sciopero degli attori e della AI sul suo lavoro

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Lo sciopero degli attori del sindacato americano SAG-AFTRA ha un impatto su tutta l'industria audiovisiva, con ramificazioni anche a livello internazionale, in particolare nei paesi dove Hollywood produce alcuni dei suoi più grandi blockbuster cinematografici e televisivi approfittando di sgravi fiscali, maestranze di grande professionalità e un'infrastruttura all'avanguardia. Parliamo per esempio del Regno Unito, che assieme al Canada è il principale hub produttivo internazionale per le major.

In questi giorni vi abbiamo raccontato come alcune produzioni come House of the Dragon stiano continuando a girare poiché i propri attori appartengono al sindacato inglese Equity (la legge britannica impedisce scioperi di solidarietà). Ma molte altre sono state interrotte, lasciando senza lavoro le maestranze locali, tra cui figurano i background actor, ovvero le comparse.

Abbiamo parlato di questa situazione proprio con una comparsa professionista: Riccardo Mazzi, un ragazzo veneto che da anni lavora a Londra partecipando a decine di produzioni. Lo avete visto sullo sfondo di moltissimi film di Hollywood, ma ora tra lo sciopero e l'avvento dell'intelligenza artificiale sente il suo lavoro in pericolo, come ci racconta lui stesso:

Sono sempre stato appassionato di cinema, di come vengono realizzati i film e di tutto quello che ruota attorno all'industria cinematografica. Dieci anni fa ho iniziato a lavorare in un ristorante inglese, un mio amico mi ha proposto di fare la comparsa e da lì ho iniziato a partecipare a varie produzioni. Dopo un primo tentativo, sono tornato a lavorare al ristorante. Poi mi sono convinto nuovamente a provarci, e sette anni fa mi ci sono impegnato veramente. Grazie al networking sono entrato nel giro e da allora lo faccio di mestiere. Ho lavorato a film come Crudelia, Doctor Strange, Spider-Man: Far From Home, Animali Fantastici

La definizione del tuo ruolo è background actor, giusto?

Background performer actor, sì. Sarebbe la comparsa, qui in Inghilterra si chiama anche supporting artist. Background actor è il termine più utilizzato.

E questa ormai è la tua attività principale, giusto?

Sì, da sette anni ormai.

E a quante produzioni ti capita di lavorare ogni mese?

Dipende ovviamente da come è organizzata l'industria... Ci sono spesso cancellazioni, ma tra serie tv e film sono 4-5 produzioni al mese, alcune durano pochi giorni e altre alcune settimane. Ma di base mi ritrovo a essere occupato tutto il mese, soprattutto d'estate. Si tratta di produzioni equamente suddivise tra americane e inglesi, ma fatalità in questo periodo erano soprattutto americane.

Ma sei impiegato in un'agenzia che ti assegna i ruoli o ti muovi di volta in volta?

Sono libero professionista, l'agenzia ti contatta e tu confermi se sei disponibile oppure no. Devi passare la selezione da parte della produzione, e loro ti chiamano.

E di volta in volta le produzioni ti fanno firmare un contratto diverso?

Se vieni confermato, sì.

Insomma non hai un "lavoro fisso" per cui ogni mese sai quanti soldi ti entrano: per ogni film o serie tv inizi tutto daccapo.

Sì, devi firmare i contratti e gli accordi di riservatezza.

Appartieni a un sindacato inglese?

C'è un sindacato più ampio per gli attori che si chiama Equity, e ha una partnership con il sindacato americano SAG-AFTRA. Per le comparse, non molti lo sanno, c'è il sindacato che rappresenta anche la troupe dei film: il BECTU. Equity copre tutta l'Inghilterra, BECTU si concentra sulla zona di Londra nell'arco di 40 miglia dal centro della città e ha varie divisioni al suo interno, per le comparse c'è un sindacato vero e proprio che si chiama Film Artist Association. Questi sindacati hanno degli accordi collettivi con la Production Alliance inglese, l'associazione dei produttori.

Nelle settimane che hanno preceduto l'annuncio dello sciopero degli attori americani, avete ricevuto degli avvertimenti da parte del vostro sindacato?

No, perché erano tutti convinti che lo sciopero non sarebbe iniziato. Invece è successo! A quel punto ci sono arrivate molte e-mail con indicazioni sul fatto che ora lavoreremo molto meno, perché la maggior parte degli attori che lavorano alle grandi produzioni appartengono al sindacato americano SAG, e quindi si sono fermati. Di conseguenza, le produzioni americane si fermano a loro volta. Noi in questo momento stiamo lavorando solo con le singole piccole produzioni inglesi che ci capitano.

In questi giorni molti attori di spicco inglesi hanno mostrato solidarietà con i colleghi manifestando a Leicester Square. Tuttavia le produzioni Equity possono continuare a lavorare e gli attori devono venire sul set. Come state vivendo questa tensione?

Stiamo tutti sperando che non partano degli scioperi anche qui. Sarebbe il disastro totale, al momento molti stanno già cercando lavori nelle piccole produzioni locali. Le negoziazioni qui funzionano in modo diverso, quello che posso dire è che in questi sette anni in cui ho lavorato ho visto che la mia categoria ha ricevuto degli aumenti. Ovviamente non riceviamo dei residuals. I problemi principali, per noi comparse, sono occasioni in cui per esempio si viene "prenotati" per un lavoro ma si può essere scartati all'ultimo secondo, e ovviamente la disponibilità non viene pagata. Il sindacato ci aiuta moltissimo su questo fronte.

Ma quindi come state vivendo questo sciopero americano che sta avendo un impatto anche su di voi?

Bene e male allo stesso tempo. Noi siamo solidali con chi sciopera perché sappiamo che in futuro questo potrebbe agevolare anche noi.

Si sta parlando molto di una delle richieste della SAG-AFTRA all'AMPTP, e cioè regolamentare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Tu come comparsa non temi questa tecnologia?

Noi siamo molto tutelati, grazie a Equity: il sindacato ha instaurato un toolkit, uno strumento che serve per salvaguardare l'immagine degli attori. L'unica cosa che le produzioni possono fare è farti lo scanning del tuo corpo in costume di scena e utilizzare l'immagine 3D solo ed esclusivamente per quella produzione. Negli USA, come noto, si sta tentando di fare qualcosa di diverso e pericoloso.

Tu sei già stato scansionato?

Sì, in tante produzioni: Animali Fantastici, Spider-Man: Far From Home, Doctor Strange nel multiverso della follia... Anche per Justice League, nel 2016, hanno fatto una scansione del mio corpo.

Ma questo non rischia di penalizzare la vostra categoria?

Sì assolutamente sì. Le comparse digitali possono effettivamente per realizzare scene di massa, e così può capitare che lavori i primi tre giorni, fai lo scanning e poi non vieni più chiamato. Su questa cosa nello specifico non siamo ancora molto tutelati, e non è che ci spieghino bene l'utilizzo di questi scan. Sappiamo solo che, da tariffario, nella giornata dello scan veniamo pagati 26 sterline in più rispetto alla paga base.

In questa prima settimana di sciopero quanti sono i progetti a cui dovevi partecipare che sono stati cancellati improvvisamente?

Tre: due grandi blockbuster cinematografici e la seconda stagione di una serie tv per uno streamer importante.

Sei più preoccupato adesso o quando c'è stato il Covid?

Sono più preoccupato adesso. Con il Covid abbiamo iniziato a capire subito che dovevamo far ripartire l'industria tutti insieme. Ora invece siamo fermi e finché la situazione non si sblocca non ci saranno produzioni americane: sono quelle che pagano bene, pagano molto di più rispetto alle produzioni inglesi. A questo punto, forse, mi prenderò una bella vacanza in agosto. Ho amici che mi stanno suggerendo di tornare a lavorare al ristorante, ma io intendo resistere e continuare a coltivare questa mia grande passione.

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