SaldaPress: Howard Chaykin ci parla di Black Kiss, tra il sesso e il concetto di duplicità

Abbiamo rivolto una domanda al leggendario Howard Chaykin su Black Kiss, durante la roundtable con la stampa organizzata da saldaPress

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Abbiamo avuto occasione di rivolgere una domanda al leggendario Howard Chaykin, grazie alla disponibilità dello staff di saldaPress, che ha pubblicato la storica edizione integrale del fumetto Black Kiss, capolavoro del noir e dell'erotismo. Lo abbiamo fatto durante la recente roundtable che ci ha visti coinvolti assieme ad altri giornalisti e commentatori di settore. Ecco com'è andata e come ha risposto al nostro quesito.

Durante l'incontro con la stampa, Chaykin ha parlato di svariati argomenti, relativi soprattutto a Black Kiss. Ha riferito tutto il suo amore per il lavoro di ricerca, soprattutto in termini di riferimenti visivi, e ha spiegato come parte dell'ispirazione dell'opera, soprattutto per quanto riguarda il suo seguito, provenga dalla lettura dei testi illustrati di Stephen Sondheim, grande drammaturgo e compositore per il musical, e dalla sua opera principale, Follies.

Anche l'amore per il passato è fondamentale per Black Kiss, un'opera che trae spunto anche da ciò che Chaykin ha studiato e scoperto sulla vita sessuale dell'inizio del secolo scorso, epoca in cui affondano le radici dell'intricata vicenda che il fumetto racconta. L'autore è stato felice di sradicare l'idea assurda, ma incredibilmente diffusa secondo lui, con cui viviamo un po' tutti: che prima dei nostri tempi non si facesse sesso. Non è affatto vero e c'è molto di affascinante nell'argomento, che rende Black Kiss una sorta di anomalia nel mondo della narrazione: un'opera pornografica scritta in maniera brillante.

Ecco il quesito che abbiamo avuto modo di porre ad Howard Chaykin e la risposta che ci ha dato.

Black Kiss Omnibus, copertina di Howard Chaykin

Ho la sensazione che un delle componenti fondamentali della trama di Black Kiss sia la doppiezza. Tutti, o quasi, hanno una doppia faccia nell'opera, tutti nascondono qualcosa e tutti quanti hanno un elemento duplice nella propria identità. Questo elemento è anche per lei fondamentale? E come mai, nel caso?

Grande domanda. Io amo l'idea stessa della dualità e della trasformazione, davvero. Ed è per questo, ad esempio, che il protagonista di Black Kiss si chiama Cass Pollack, in riferimento a Castore e Polluce. L'intera storia parla di identità nascoste e del loro occultamento. Del resto, sta nella natura del mio lavoro. Sono cresciuto nel mondo dei fumetti mainstream americani, in cui un tizio si leva gli occhiali e all'improvviso è in grado di compiere gesta incredibili, miracoli. Questo aspetto del Fumetto mi interessava moltissimo e continua a farlo da cinquant'anni. Ma ora sono soprattutto la trasformazione e l'occultamento di sé i concetti che continuano a influenzare ogni singola opera che realizzo. Ecco tutto.

Chaykin ha ribadito un concetto già presente nella sua prefazione al volume saldaPress: Black Kiss, come opera apertamente pornografica, è figlio di un moto di ribellione nei confronti di Marvel e DC Comics, che all'epoca della realizzazione della storia stavano creando il sistema di codificazione per età ed argomenti dei fumetti, andando a sostituire il vecchio, repressivo Comics Code con una pratica che avrebbe, a suo dire, limitato nuovamente molto la libertà creativa degli autori.

Inoltre, ha parlato del suo amore spropositato per la musica e per il jazz. Non solo Cass Pollack, protagonista di Black Kiss, è un jazzista, ma il linguaggio che Howard Chaykin utilizza nelle storie e nei loro dialoghi ha molti elementi di ritmo che possono essere paragonati alle accentazioni di questo genere musicale.

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