Project Power e tutto quello che non è entrato nel film, raccontato dai registi | EXCL

I poteri che non hanno inserito e i tagli e gli aggiustamenti che sono stati necessari per Project Power

Critico e giornalista cinematografico


Condividi
Ariel Schulman & Henry Joost, i registi di Project Power, sono una firma, una ancora non troppo conosciuta, ma lo stesso una firma.

Hanno iniziato con Catfish (una delle trasmissioni migliori della fucina di reality che è diventata negli anni 2000 MTV) e poi si sono dati al cinema di genere con un taglio estetico carichissimo. Non sono né vogliono essere Neveldine & Taylor, sono il cinema di genere tradizionale che si è preso le droghe più moderne, quelle che non esistevano prima.

Dopo Nerve e Viral, il primo un thriller mortale d’azione con Dave Franco, il secondo un film in cui una pandemia colpisce il pianeta e i protagonisti devono sopravvivere al contagio (roba simil-zombie), hanno girato per Netflix Project Power.
Questa è la loro prima caratteristica (fino ad ora): Schulman & Joost girano sceneggiature originali, la molleranno per il prossimo progetto (l’adattamento di Mega man), ma intanto è originale anche quella di Project Power. Era uno spec-script, cioè sceneggiature che vengono scritte senza una commissione, fatte, finite e poi proposte. Storia di pasticche che danno poteri per 5 minuti senza che chi le assume sappia quali, un gingillo da rapinatori disperati che spesso poi uccide. I protagonisti sono un padre in cerca della figlia rapita e un poliziotto che si prende le pasticche perché stare a livello di chi combatte.

È quella che si chiama “un’idea” ed è venuta a Mattson Tomlin, che non a caso ora collabora allo script di The Batman. Lui è l’unico accreditato alla sceneggiatura ma come spesso avviene Joost e Schulman una mano ce l’hanno messa.

AS: “Guarda il risultato finale è quasi uguale alla sceneggiatura, tuttavia abbiamo dovuto cambiare moltissimi dettagli per differenti ragioni sia di casting che di location. La realtà di una produzione ti costringe a fare questi cambiamenti. Ma il cuore della storia è intatto”.

HJ: “Si tratta magari di cambiare la location o alcuni poteri per renderli più filmabili, dovevamo essere sicuri di scegliere poteri che avessero un senso visivamente, che potessero essere mostrati al pubblico come qualcosa di mai visto prima. Nello script ce n’erano tanti di buoni ma magari complessi da far capire, che non abbiamo usato. Devi sapere di poterli realizzare”

Cosa c’era che avete scartato?

AS: “Mi pare la velocità da ghepardo, la levitazione acustica, cioè vibrare così intensamente da levitare, lo sputo velenoso e uno che urlava così forte da spaccare i timpani”

Ad ogni modo mi pare che vi siete trovati bene con Tomlin perché ci rilavorerete in Mega Man…

AS: “Sì ma quella sarà una storia diversa, perché abbiamo scritto noi la prima bozza e lui ci sta aiutando a migliorare lo script. È davvero uno sceneggiatore fantastico con una grande immaginazione, un vero amante dei film”

Beh sì Project Power è esattamente Sentieri Selvaggi del resto: uno sceriffo e un parente alla ricerca di una ragazza rapita dai cattivi…

HJ: “Oddio non ci avevo pensato! Però mi piace come idea. E ti posso confermare che con Jamie Foxx abbiamo parlato molto del fatto che il suo personaggio fosse un po’ il pistolero senza nome da western che invece di girare con un cavallo ha un pick-up”.

Vi siete stufati dei film di supereroi “tradizionali”?

HJ: “Un po’ forse, ma per fortuna stanno diventando più interessanti”

AS: “I migliori stanno creando nuovi percorsi e stanno trovando nuovi modi di raccontare una storia e non c’è fine a questo”.

Se guardo alle produzioni non Marvel e non DC degli ultimi anni i supereroi stanno passando da essere quelli che ammiriamo ad essere quelli che temiamo. The Boys è l’esempio più ovvio ma ce ne sono diversi altri, incluso Watchmen (la serie). È fisiologico che dopo 20 anni di storie diventino i cattivi?

HJ: “Credo sia naturale. In molti ritenevano che il genere fosse agli sgoccioli ma in realtà continua ad essere più che soddisfacente. E mi esalta il fatto che ci sia ancora così tanto da da dire, e che muti in maniera molto organica trovando più modi di raccontare una storia”

AS: “Ci sono film fantastici che hanno mostrato cosa esplorare, tipo Logan o Captain America: The Winter Soldier. Grandi film di genere che hanno reinventato quel tipo di cinema”.

E Project Power come lo fa?

AS: “Posso dire come ci abbiamo provato. Il concept originale era un po’ diverso, ma da subito sembrava ambientato nel mondo reale, i tre personaggi hanno molti difetti e fanno errori, fanno cose illegali o immorali ma per raggiungere quel che è giusto. Era un mondo in cui i superpoteri hanno conseguenze e se il tuo personaggio brucia per 5 minuti allora dopo sarà sfigurato e se cresce e diventa gigantesco la sue pelle non sarà mai come prima. Avevamo capito di avere per le mani qualcosa di unico, così abbiamo spinto Matt ad andare anche più a fondo nello spiegare la mitologia o come funzionino le pillole da un punto di vista scientifico, così che lo potessimo mostrare visivamente”.

Perché nel cinema e nella tv di oggi la mitologia è così indispensabile e strutturata. Una volta non era così, non sapevamo l’origine di tutto o il funzionamento tecnico di ogni cosa e quel che succedeva non doveva essere così inattaccabile. Perché invece ora abbiamo bisogno di tutte le risposte?

AS: “Non sono molto d’accordo. Un film come Guerre Stellari aveva una mitologia molto profonda”

Sì ma poi solo nella seconda trilogia, cioè in un tempo più moderno, abbiamo scoperto da dove viene la Forza e come funziona “scientificamente”, per esempio…

AS: “Ma in quei film c’è l’implicazione che esista una mitologia più profonda da subito, solo che non viene detto nei primi capitoli”

Ultima domanda: quanto avete pensato al vostro film Viral in questi mesi di Lockdown?

AS: “HAHAHA! Molto. Almeno all’inizio. E devo dire che la risposta del governo nel film è più organizzata di quella che si è vista nel mondo reale”

Project Power, la sinossi:

Cosa daresti per 5 minuti di potere assoluto?

Per le strade di New Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende. Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono dell'invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt) si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.

Il film sarà disponibile dal 14 Agosto su Netflix.

Continua a leggere su BadTaste