"Non dobbiamo adattarci al gusto di pochi": Pio e Amedeo ci parlano di Belli ciao
Pio e Amedeo, ospiti nella nostra diretta Twitch, ci presentano Belli Ciao e commentano le polemiche per il loro monologo in Felicissima sera
Siamo gli unici in Italia a essere presenti su media differenti, un lusso che ci permette di cambiare sempre: anche Felicissima sera, dove eravamo i conduttori, si distanzia molto da Emigratis. Vogliamo sorprendere il pubblico, come forma di rispetto nei suoi confronti: se i nostri spettacoli si possono vedere gratis su YouTube o in TV, quando invece chiediamo di pagare un biglietto è giusto che proponiamo qualcosa di diverso. A Natale soprattutto si tende a sottovalutare gli spettatori, credendo che sia sufficiente dargli qualcosa di semplice per catturarlo. Invece oggi questo non basta più, perché siamo ormai abituati a vedere tanta comicità su qualsiasi canale: ti svegli la mattina e leggi una battuta che ti ha scritto un amico su WhatsApp. Quindi il nostro è un film divertente, ma che allo stesso tempo contiene messaggi e fa commuovere. Gennaro Nunziante [il regista] ci ha aiutato infatti a realizzare non un '"film dei comici" ma una commedia con una storia credibile, aspetto più importante in un lungometraggio. Per questo, abbiamo sacrificato delle battute inizialmente previste che ci piacevano, ma che non funzionavano nella struttura complessiva.
Pio si sposta al Nord per cercare il successo e la scalata sociale, mentre io rimango al Sud, accontentandomi di quello che ho. Spesso oggi il mio atteggiamento viene mal visto dalla società, mentre noi ci chiediamo se sia veramente una cosa negativa. Belli Ciao comunque è un film che non ricorre solo ai soliti cliché del contrasto tra Nord e Sud, ma è molto legato alla realtà attuale della pandemia: quando nel marzo del 2020 c’è stato il grande "controesodo" da Milano, tanti si sono chiesti come stavano realmente nella metropoli, cosa hanno sacrificato sull'altare della carriera. Abbiamo raccolto una testimonianza, poi tagliata, di una donna che guadagna lavorando come babysitter e ne paga un’altra per accudire i propri figli, che così vede poco. Un circolo vizioso veramente assurdo.
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"Volevamo dire che l’ironia è l’arma contro ignoranza, fare un discorso contro la superficialità, senza essere a favore delle offese", aggiunge Amedeo. "Bisognerebbe poter fare comicità su tutto: fortunatamente si possono ancora trovare tanti stand up su Netflix che parlano di disabilità e malattie terminali, così dovrebbe essere. Come ha detto Jimmy Carrey, c’è una sostanziale differenza tra fare una battuta su una cosa brutta ed essere quella cosa. Parlarne non aggrava la situazione, anzi forse aiuta a esorcizzarla".
Pensando a cosa potrà riservargli il futuro, la coppia ha ben chiari i propri progetti: "Dopo aver infranto un vetro è inutile tentare di ripararlo, bisogna sfondarlo", ammette Pio. " Andremo sicuramente oltre quel monologo: una bella scommessa, soprattutto per i tempi che corrono". Gli fa eco Amedeo: "Siamo stati i primi comici in Italia che si sono presi la responsabilità di dire certe cose, mentre tutti i nostri colleghi preferiscono stare nella comfort zone, attenti a non offendere nessuno. Ci siamo dati questo compito e lo manterremo, ma senza fare polemica a tutti i costi: il nostro obiettivo principale è far ridere, poi, se riusciamo a dire le cose come stanno, ancora meglio".
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