Netflix, Reed Hastings all'inaugurazione dell'ufficio italiano: "Mi godo anche le produzioni della concorrenza"
Il fondatore di Netflix Reed Hastings, giunto in Italia ha parlato, della sconfitta agli Oscar e del vantaggio che la sua società ha sulla concorrenza
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Insomma quello che si fa in questi casi.
ELEONORA ANDREATTA: “In autunno avevamo annunciato di aver superato i 4 milioni e come detto prima ora siamo sulla buona strada per arrivare a 5, dunque in Italia in un anno c’è stata una crescita con una percentuale che ha due numeri, siamo molto contenti. Poi bisogna tener conto del fatto che tutto il settore EMEA (Europe, Middle East, Africa) ha su di sé il peso della Russia ed è complessivamente lievemente diminuito. Ma se leviamo il dato russo, che pesa per 700mila abbonati, ne ha persi 200mila quindi anche gli altri paesi nel complesso vanno bene”.
Il calo mondiale ha causato alcuni tagli, per dirne uno: quello della produzione della società di Meghan Markle. Vedremo qualcosa di simile anche in Italia?
EA: “Non è un progetto che seguo io ma i miei colleghi di un altro mercato, quel che so è che non è accurato parlare di cancellazione e che la società rimane per noi un partner importante con cui continueremo a lavorare. Quindi non è una cancellazione”.
[caption id="attachment_535763" align="aligncenter" width="1400"] Da sinistra a destra: Tinni Andreatta, Reed Hastings, Barbara Ferrieri, Sara Furio, Giovanni Bossetti[/caption]
Stranamente subito dopo questa dichiarazione ha preso la parola Hastings apparentemente contraddicendo quanto detto da Tinni Andreatta.
REED HASTINGS: “Bisogna considerare che prendersi dei rischi vuol dire anche dover essere pronti a cancellare”.
Avete avuto molti problemi recentemente che si sono riflettuti su un calo fortissimo del titolo. Lo streaming ha un futuro?
RH: “25 anni fa i telefoni cellulari hanno cominciato ad affiancarsi alle linee fisse e diventano più potenti ogni giorno perché sono più capaci di adattarsi ai mutamenti. Ecco è un buon modello per quello che sta accadendo nel passaggio da tv lineare allo streaming. Lo streaming ha tutto, ti può dare una programmazione on demand, video in 4K, puoi vederlo fuori casa come in casa. Io prevedo un incremento stabile dello streaming per i prossimi 20 anni, a mano a mano che le tv diventano smart tv”.
Che le è sembrato della vittoria di Coda - I segni del cuore agli Oscar?
RH: “Vi dico la verità: io i film e le serie dei nostri competitor me li godo, amo le buone storie da ovunque vengano. Quando Coda ha vinto l'Oscar ero triste ma anche molto felice perché è un film bellissimo. La vera concorrenza credo siano YouTube e TikTok, i giovani hanno una sensibilità diversa. Noi piattaforme dobbiamo investire in film e serie perché la nostra forma d’arte non venga schiacciata, dobbiamo lavorare insieme per tenere vive quelle storie. A Netflix l’obiettivo è essere migliori della concorrenza, arrivare a conquistare il 50% dei contenuti visti dal pubblico, così che gli altri possano dividersi il restante 50%. Tuttavia è proprio questa concorrenza che fa migliorare lo storytelling. Tutte le piattaforme vogliono vincere, noi lo vogliamo di più”.
Rispetto alla concorrenza di Disney non avete proprietà intellettuali che corrispondono a grandi franchise come Guerre Stellari o il mondo Marvel. Pensa sia uno svantaggio?
“Di certo Disney ha un vantaggio grazie ai suoi franchise. Sono bravissimi in quello. Noi siamo bravissimi a trovare nuove voci, gente che non ha avuto possibilità ancora, vedi Sex Education o altre serie. Ci sono molte maniere di accontentare i consumatori, va bene che ci siano la Marvel e Guerre stellari che funzionano per Disney, noi faremo successo con altro da Bridgerton a Stranger Things e forse proprio il non avere quelle grandi proprietà intellettuali così amate ci rende più affamati, taglienti e creativi”.