Napoli Comicon, Panini: Intervista a Mirka Andolfo, da ControNatura a Wonder Woman
A Napoli Comicon abbiamo intervistato per voi Mirka Andolfo, autrice di ControNatura e disegnatrice di Wonder Woman
Ringraziamo sentitamente lo staff della casa editrice modenese per l’occasione concessaci.
Ciao Mirka! Bentornata su BadComics.it!
Ciao, ragazzi, che piacere ritrovarvi!Partiamo dalla notizia più fresca che ti vede protagonista come nuova disegnatrice di Wonder Woman. Dopo aver illustrato il numero #22, di prossima uscita, sceneggiato da Greg Rucka, ti occuperai anche dei primi due numeri scritti dalla nuova sceneggiatrice della testata dedicata all'Amazzone, Shea Fontana. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza e quali sono le differenze tra i due suddetti autori?
Posso dire che mi sono trovata davvero bene con Greg Rucka, con il quale ho lavorato a una storia abbastanza scollegata dalla continuity, che si legge in qualche modo da sé. È stata la prima volta che ho illustrato un fumetto scritto da questo sceneggiatore, e mi piace tantissimo il suo modo di guardare a Wonder Woman come una donna forte ed emancipata.Rucka, per esempio, tiene moltissimo alle espressioni facciali di Diana, e specificava spessissimo che va ritratta come un personaggio alto e con le spalle larghe, in grado di ergersi tra la folla. Nel numero #22 ci sono infatti alcune scene abbastanza affollate, nelle quali lei deve sempre spiccare. La cosa più importante in assoluto, per Rucka, è proprio la recitazione dei personaggi. Inutile dire che mi ha invitato a nozze, perché anche io do moltissimo risalto all'espressività dei protagonisti delle mie storie.
Per quello che riguarda i prossimi numeri scritti da Shea, ho avuto giusto qualche prima informazione su cui lavorare, dato che io per prima ho saputo di tutto questo solo pochi giorni fa. Posso solo dire che avrà inizio una storia nella quale vedremo una Diana alle prese con una sfida davvero imponente, così come scopriremo alcuni momenti chiave della sua infanzia.
Prima di Wonder Woman, hai disegnato un altro personaggio femminile che sta avendo sempre più risalto nell'Universo DC: Killer Frost, che hai illustrato nello speciale della nuova serie Justice League of America a lei dedicato. Storica villain di Flash, dopo un breve periodo come membro della Suicide Squad, ha iniziato una nuova vita, cercando di redimersi dai peccati del passato e provare a essere una dei buoni. Cosa pensi di questo personaggio? Cosa ricordi del periodo nel quale l'hai disegnato?
Ricordo molto bene questa storia, che credo sia la prima in assoluto dove Killer Frost sia presentata come un'aspirante eroina. In quell'albo assistiamo proprio a questo suo cambiamento interiore, con tutti i turbamenti psicologici che ne derivano, mentre lotta contro se stessa e tutti gli altri, dato che nessuno si fida di lei.
Killer Frost non vuole fare del male a nessuno, ma i suoi poteri la obbligano a sottrarre il calore ad altri esseri viventi uccidendoli: tutto questo, per fortuna, cambia, con uno stratagemma sul quale non voglio dilungarmi per non fare troppi spoiler ai lettori italiani.
Killer Frost mi piace moltissimo per la sua caratterizzazione e forse ancora di più da disegnare, perché è davvero molto accattivante stilisticamente, specie in questa sua nuova versione dell'era Rinascita dell'Universo DC.
Parliamo ora del tuo stile di disegno. Gran parte dei lettori ti hanno conosciuta su Sacro/Profano, dove hai uno stile molto morbido e quasi cartoonesco che di certo non guardava al realismo. Oggi ti trovi invece a disegnare supereroi: che tipo di evoluzione ha subito la tua arte?
Dici il vero, ho dovuto assolutamente modificare il mio stile nel tempo, e ammetto che non è stato affatto facile, all'inizio. Prima del mio esordio su un titolo americano - avvenuto circa quattro anni fa su una serie della Dynamite - e quindi del mio primo confronto con uno stile di disegno più realistico, disegnavo esclusivamente fumetti con lo stile di Sacro/Profano, quindi con occhi molto grandi e una certa influenza manga.
Avevo uno stile quasi antitetico a quello dei fumetti americani, che mai avrei pensato di poter disegnare: infatti, è successo tutto per caso, grazie a DeviantArt, dove un editor della Dynamite notò alcune mie - rare - illustrazioni più realistiche, chiedendomi se fossi in grado di replicare quello stile in un fumetto. Non ci pensai un attimo e mi tuffai di testa, notando che ci trovavo molto gusto nel disegnare in quel modo.
Adesso, lo sento molto più mio, con tanto impegno e fatica: ho sviluppato uno stile "realistico a modo mio", cercando di rimanere sempre coerente ai personaggi che mi trovo a disegnare. Per esempio, ho la tendenza a disegnare supereroine un po' curvy, ma per Wonder Woman ho dovuto cercare di limitare il più possibile questo aspetto.
Veniamo ora a ControNatura, opera della quale tutti aspettiamo il secondo volume. Per mitigare l'attesa, cosa puoi anticiparci del prossimo capitolo della saga?
Tendo sempre a non rivelare troppo di ControNatura, mossa che infatti si è rivelata vincente per il primo volume, poiché molti si aspettavano di trovare una sorta di versione di Sacro/Profano con protagonisti dei maiali, ma poi, alla fine, ho saputo sorprendere tutti in positivo, proponendo una storia molto più seria e con un finale quasi thriller. Sempre a modo mio, evitando di raccontare storie pesanti.
Nel secondo volume di ControNatura approfondiremo alcuni aspetti lasciati un po' in sospeso nel primo capitolo, specie per quanto concerne i villain, i quali, nella prossima storia avranno un ruolo quasi centrale, dopo averli visti di sfuggita in precedenza: in particolare sarà uno dei cattivi, del quale non si vede mai il volto, a rubare la scena.
Nel secondo volume, inoltre, ci sarà molta, molta più azione.