Napoli Comicon 2018, Il Corvo: Memento Mori - Intervista a Emanuele Ercolani
Abbiamo intervistato per voi Ercolani, che ci ha parlato del suo lavoro su Il Corvo: Memento Mori
Nel corso dell'ultima edizione di Napoli Comicon abbiamo incontrato Emanuele Ercolani, disegnatore che abbiamo visto all'opera sul terzo numero della miniserie Il Corvo: Memento Mori, pubblicata in Italia da Edizioni BD e negli Stati Uniti da IDW Publishing.
Ringraziamo Daniel De Filippis e Anna Spena per la disponibilità.
Ciao, Emanuele! Benvenuto su BadComics.it.
“A Murder of Crows”: come siete arrivati a questa storia e a questo titolo?Il titolo è stato scelto perché, in realtà, è un gioco di parole inglese: ogni gruppo di animali ha un nome particolare, e quello relativo ai corvi è “a murder of crows”, che tradotto letteralmente sarebbe “un omicidio di corvi”. Ci sembrava particolarmente adatto per quello che è lo sviluppo della storia.
Essendo una vicenda di quattro pagine abbiamo cercato di fare una storia che fosse una “fucilata”. Abbiamo scelto quello che per noi poteva essere il peccato più grave, la violenza su un bambino, o in generale su un essere indifeso; abbiamo individuato il peccatore e poi la sua punizione, cercando di fargliela avere nella maniera più veloce e crudele possibile.All’inizio c’è la bambina, dolce e angelica. Mentre il personaggio adulto si approccia a lei, con il voltapagina arriva la svolta violenta. La tavola di chiusura, poi, con la bambina che si allontana da questo corpo martoriato, ha intorno a sé tutti i fantasmi dei bimbi che sono stati vittime di violenza nel corso di decenni, a opera dell’uomo ma non solo.
"Il Corvo" è stato il primo fumetto indy che abbia mai acquistato. Avevo tredici anni e lo trovai per caso, un anno prima che uscisse il film. Dopo averlo visto, passavo il tempo a riempire i diari dei miei amici di disegni e citazioni del "Corvo".
Un paio d’anni fa, a Lucca Comics & Games, ho avuto la fortuna di conoscere James O’Barr di persona. L’ho ringraziato, perché lui è uno dei motivi per cui disegno e - cosa divertente - quando mi ha dedicato il volume è stato lui a ringraziare me. Per questo, quando mi hanno proposto di disegnare “Il Corvo”, ho accettato subito.
Questa è la storia: un peccato orrendo e un punizione bruttissima, il tutto nell’arco di pochissimo spazio.
Tutte le storie brevi della miniserie sono incentrare su personaggi femminili. Tu e Daniel De Filippis avete scelto la ragazzina per allinearvi alle altre o in modo indipendente, per dare un messaggio diverso rispetto alla scelta di David?
La seconda. Non è stata una scelta legata alle altre storie della serie, ma dovuta al fatto che ci piaceva l’idea che ci fosse un qualcosa di inaspettato, che la bambina sorprendesse tutti rivelandosi lo spirito della vendetta.
Amo lavorare sulle splash-page, e unendo le ultime due tavole emerge una doppia pagina che accompagna il senso di lettura, con il lettering di Giovanni Marinovich che è davvero eccezionale: ha avuto l’idea del testo che diventa rosso, effetto che ho visto solo in stampa e che mi è piaciuto moltissimo.
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Come mai avete scelto proprio il colore rosso?
Il Corvo è un essere soprannaturale. Con Daniel de Filippis abbiamo pensato che fare gli occhi del corvo monocromatici o bianchi non sarebbe stato efficace. All’inizio, gli occhi di lei sono azzurri e poi diventano rossi, come quelli dei corvi. Abbiamo scelto quel colore perché ricorda la rabbia e la passione: la bambina sta portando avanti la sua vendetta perché è veramente incazzata. Il rosso richiama il sangue, la passione e la rabbia che può solo aumentare col tempo, dato che, purtroppo, il genere di violenza a cui è stata sottoposta è destinata a continuare a esistere, nonostante i suoi sforzi da vendicatrice.
Sei al lavoro su qualcos’altro legato al Corvo con Daniel?
Magari! Al momento stiamo lavorando a due graphic novel: un noir e un fantasy ambientato nella Dust Bowl americana degli anni Venti. Forse usciranno per la nostra etichetta Nerd2 o forse no…