Michele Placido: tre aneddoti su tre grandi registi raccontati a Casa Alò

Nell'appuntamento a Casa Alò, Michele Placido ci ha raccontato tre anneddoti su altrettanti grandi registi

Condividi

Nella lunga chiacchierata con Francesco Alò, l’ospite della settimana Michele Placido ha modo di ripercorrere la sua carriera, dagli esordi come attore fino alla svolta da regista.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA COMPLETA

Nel corso delle quasi due ore di videointervista c’è posto anche per alcuni aneddoti sul dietro le quinte del suo lavoro, in particolare sul rapporto con alcuni registi con cui ha avuto modo di lavorare. In primis Tornatore, con cui ha collaborato in La sconosciuta, calandosi in un importante lavoro di metamorfosi.

Mi disse Bertuccio (Tornatore ndr): “Ti dovresti pelare la testa. Sai, devi essere il diavolo. E ti dico che questo ruolo lo hanno già rifiutato in tanti…

Tentenna Placido prima di fare dei nomi, poi ammette.

Sicuramente Castellitto perché era un ruolo…ma io vado sempre oltre quando lavoro con dei registi che stimo. E allora cosa ho fatto? Mi sono pelato tutto, poi ci ho ripensato. E mi sono rasato anche le ascelle perché il diavolo deve essere nudo e mi sono rasato pure la parte bassa. Quando mi sono visto allo specchio mi sono fatto veramente schifo.

Si ricollega con questo aneddoto sulla sua trasformazione sul set di La sconosciuta a un altro “sacrificio” che ha dovuto compiere per il suo ultimo film, ora nei cinema, Orlando di Vicari. In Orlando c’è una bellissima scena in cui il protagonista, interpretato da Placido, fuma mentre osserva da fuori una casa. Ed è proprio in quelle sigarette si nasconde il “sacrificio”.

Lui (Vicari ndr) mi ha chiesto: “Sai mi devi fare un regalo, perché mio nonno fumava fino all’ultima cicca.” E io gli ho detto: ma io non fumo da venticinque anni! Io non fumavo da venticinque anni e mo ho ripreso a fumare dopo questo film qui.

Si prende dei momenti, infatti, Placido per fumare lungo la videointervista, commentando che ora deve trovare un modo per smettere di nuovo.

Legato invece alla presentazione di Romanzo criminale ai David di Donatello del 2006 è l’ultimo aneddoto che Placido ci lascia prima della fine. Una querelle tra lui e Nanni Moretti, presente a quella stessa cerimonia con il film Il caimano.

Non vuole parlare all’inizio perché “Nanni poi se la prende”, ma alla fine ci racconta…

Andiamo alla premiazione e avevamo candidature di dodici, tredici tutti e due, sia Il caimano che Romanzo criminale. Cominciano le premiazioni e io e Nanni eravamo vicini, in prima fila. Cominciano a dare i primi premi. Miglior trucco: Romanzo criminale. Nanni non faceva una mossa. Fermo. Miglior montaggio: Romanzo criminale. Miglior sceneggiatura: Romanzo criminale. E altri ancora. Arriviamo all’undicesimo premio e restavano miglior regia e miglior film. Io ero contento, ero quasi sicuro di prendere un premio. Miglio regista: Nanni Moretti. Miglior film: Il caimano di Nanni Moretti. Allora dico a Nanni: ma scusami, hanno premiato tutto quanto. Ma io che aggio fatto, aggio fatto niente?

Oltre a Tornatore, Vicari e Moretti, c’è spazio anche per parlare di altri grandi registi come Monicelli e Pasolini di cui potrete sentire recuperando l'intera videointervista abbonandovi a BadTaste+!

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA COMPLETA

Continua a leggere su BadTaste