Michele Placido sulle somiglianze tra il suo Caravaggio e Pasolini: “Due provinciali che vengono a Roma e trovano il palcoscenico della loro vita”

Nell'appuntamento a Casa Alò con Michele Placido abbiamo parlato anche del suo Caravaggio e delle somiglianze con... Pasolini

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Ospite di Casa Alò, Michele Placido sta vivendo dei mesi molto intensi lavorativamente. È, infatti, al cinema in queste settimane con due film: Orlando di Daniele Vicari e L’ombra di Caravaggio di cui è regista e attore.

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Condivide con Francesco Alò i retroscena della costruzione di Caravaggio (interpretato da Riccardo Scamarcio) e anche la vicinanza ideale che sente tra il pittore e Pier Paolo Pasolini. Una vicinanza non solo biografica, ma anche di visione del mondo e dell’arte, pur se a quattrocento anni di distanza.

Caravaggio era lombardo, sì, però era diventato più romano di un romano. Un po’ come Pasolini che va a vivere nelle borgate. Tutti e due sono due provinciali che vengono a Roma e trovano il palcoscenico della loro vita. Caravaggio amava tantissimo Roma e ha pagato…come Pasolini. Tutti e due muoiono in riva al mare, se ci fate caso.

Caravaggio è diventato celebre per quella che, ai tempi, era una cosa assolutamente scandalosa: ritrarre nel ruolo di madonne e sante delle donne di strada. Di nuovo, Placido vede un’assonanza con Pasolini.

Lui amava ste donnette, soprattutto perché vedeva in loro quello che era la Maddalena nel Vangelo. Verità pasoliniana. Perché anche in Pasolini, in tanti film, noi vediamo ste ragazzette delle borgate, a volte vestite anche da Madonna, da angeli. Lì trovava l’innocenza, la purezza, pur nel mestiere infame che facevano.

Ma Placido ha mai incontrato Pasolini?

Una volta sola, in Accademia. Fu molto gentile. Voleva dei ragazzi…a volte si parte con l’idea di prendere degli attori, ma Pier Paolo raramente ha usato gli attori, no? Venne però in Accademia perché voleva degli attori che, in qualche modo, avessero già una scuola. Ma quando ci ha visto tutti quanti, noi che eravamo con le giacchette belle, le cose belle ci ha guardato e ha detto: “Grazie ragazzi. Continuate a studiare, ma state attenti allo studio. Vivete.”

Non solo Pasolini tra i grandi incontri di Michele Placido, ma anche collaborazioni con registi importanti come Monicelli, Tornatore, Nanni Moretti e molti altri. Per scoprirne di più potete recuperare l’intera videointervista abbonandovi a BadTaste+.

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