Marvel, Star Wars: Kanan - Intervista a Jacopo Camagni

Star Wars, Rebels, Disney e Lucasfilm, ma anche Marvel e progetti passati o futuri: Jacopo Camagni, illustratore di Kanan, incontra BadComics.it

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Jacopo CamagniA lettori e appassionati non sarà sfuggito che i fumetti Marvel di Star Wars guardano con occhio benevolo al panorama degli artisti italiani: tra copertine e illustrazioni interne, la nuova linea stellare ha già coinvolto nomi come Sara Pichelli, Simone Bianchi e Gabriele dall’Otto. A questo parterre si aggiunge ora un altro nome di spicco, quello di Jacopo Camagni, chiamato dalla Casa delle Idee a illustrare un albo molto speciale della serie Star Wars: Kanan, il numero #6, dove i flashback del passato che hanno animato le vicende della serie fino ad ora si fondono con gli eventi del presente; occasione che consente a Jacopo e allo sceneggiatore Greg Weisman di riportare sulla scena non solo Kanan in versione adulta, ma anche Hera Syndulla, Sabine, Zeb e tutti gli altri protagonisti della scatenata serie d'animazione Star Wars Rebels.

Jacopo, che ha al suo attivo già numerose altre produzioni per la Marvel, tra cui la miniserie Longshot salva il Marvel Universe, vari speciali dedicati a Deadpool e a Hulk e numerosi episodi delle serie Marvel Adventures, è stato così gentile da incontrarci per discutere di Rebels, di Star Wars in generale e del suo passato, presente e futuro come illustratore.

Ciao Jacopo, grazie mille per la disponibilità e benvenuto su BadComics.it. Vuoi presentarti in maggior dettaglio e dirci qualcosa in più su di te? Lavoro, passioni, hobby?

Ciao a tutti e grazie a voi, diciamo che sono una persona fortunata, che è riuscita, con sudore, a realizzare il sogno di poter fare della propria passione il proprio lavoro. Mi piace definirmi un artigiano, perché lavoro tutto il giorno con le mani, un eremita, perché lavoro in casa da solo, e un super nerd, perché purtroppo Amazon è diventato un servizio a livello mondiale grazie ai soldi da me donati per Blu-ray, videogiochi e libri.

Hai da poco terminato Star Wars: Kanan #6, ma hai al tuo attivo diverse altre grandi produzioni, sia Marvel che su altri fronti, un risultato straordinario per un artista della tua età. Puoi raccontarci come hai vissuto le tappe di questa carriera, e qual è stato (se c’è stato) un momento particolare in cui hai pensato “è fatta”?

Kanan #6, anteprima 2Lavoro nel mondo del fumetto dal 1998, quando ho cominciato con Kappa Edizioni sull’ormai lontano Mondo Naif. Quando ho iniziato ero davvero piccolo e inesperto, all'epoca non c’erano scuole di comics, le cose che sapevo le avevo imparate da solo e andando “a bottega” dall’amico Andrea Venturi (Dylan Dog, Tex). Iniziare così giovane mi ha permesso di bruciare molte tappe in tempi brevi all’epoca, e ben presto mi sono ritrovato ad avere a che fare con grandi nomi e grandi case editrici. Ho realizzato due volumi su soggetto e testi di Marco Felicioni per Soleil Edition (Magna Veritas) e ho avuto l’onore e il privilegio di potermi cimentare su una storia inedita di Lupin scritta in Italia, ma sotto la supervisione e le scelte di Monkey Punch.

Diciamo che però il vero momento d’oro è arrivato con la chiamata da parte di Marvel nel 2008 quando, assieme a Sara Pichelli, Matteo Lolli e altri ho vinto il Chesterquest (un concorso mondiale indetto da Marvel per trovare venti nuovi disegnatori). Lì è arrivato davvero uno scossone che, per la prima volta, mi ha fatto pensare di aver raggiunto un obiettivo grosso. Non ho mai pensato “è fatta” soprattutto per una questione caratteriale, tendo sempre a mirare a qualcosa “di più”, un obbiettivo da perseguire, altrimenti temo di potermi annoiare o, peggio ancora, di potermi stancare del mio lavoro.

Passiamo a Star Wars: vuoi descriverci il tuo rapporto con la saga di George Lucas, da spettatore, da appassionato e da artista? In una scala dallo spettatore casuale al fan sfegatato dove ti collocheresti?

Dico per prima cosa che son nato nel 1977, un anno non a caso credo eheheheh! Sono sempre stato un fan della saga (ma non della nuova trilogia), i film li ho consumati in tutti i supporti possibili, amerei fare il cosplay di alcuni personaggi, ho letto un po’ dei fumetti e amato parecchi dei videogiochi usciti (ricordo ancora lo Jacopo sedicenne che si esaltava col joystick e X-wing su un vecchio Pentium). Ma non sono un fan sfegatato da feticismi strani o imbustamenti selvaggi nella plastica! In compenso una delle mie migliori amiche ha chiamato sua figlia Leila eheheh!

Kanan #6, anteprima 3Stessa domanda, più nello specifico, per Star Wars: Rebels. Hai seguito la serie, l’hai usata per documentarti, che impressione ti ha fatto?

La serie la seguivo prima che il mio editor mi proponesse di lavorare sul fumetto e già amavo il personaggio di Kanan. L’ho usata tantissimo, anche perche la Lucasfilm, a differenza di come mi ha abituato la Marvel nel corso degli anni, non ha fornito moltissimo materiale di produzione o riferimento da usare, quindi ho dovuto cercare da solo e documentarmi riguardando alcuni episodi.

Le leggende narrano che lavorare sui fumetti di Star Wars sia un’esperienza fantastica ma anche molto impegnativa, con direttive, restrizioni e “controlli” da parte del team narrativo Lucasfilm/Disney. Come ti sei trovato? Che differenze ci sono state rispetto ad altri incarichi più tradizionali?

Sarò un caso isolato, ma fortunatamente posso dire che né con Marvel né con Lucasfilm ho mai incontrato particolari problemi o restrizioni. Anni fa, lavorando per Marvel Adventures, sono stato subissato di “veti” (niente ombelichi, sigarette, armi da fuoco, da taglio, pose ammiccanti, sangue…), ma a parte quello non ho mai ricevuto modifiche particolari relative al mio lavoro specifico di disegno o regia.

Nel numero di Kanan la presenza della Lucasfilm al controllo s’è palesata solo (nel mio caso) con uno strettissimo controllo sui character, nello specifico le uniche modifiche che mi hanno richiesto sono state: “il codino è troppo in alto” e “ rendi gli occhi più palesemente giapponesi”. Per il resto devo dire che è andata molto bene. Forse per via delle voci che girano e di cui ero a conoscenza temevo il peggio e mi sono fasciato la testa prima senza motivo.

Come hai interagito con l’autore della serie, Greg Weisman? Come vi siete coordinati?

Kanan #6, anteprima 4Greg è una bellissima persona e un ottimo autore. Disponibile e presente, si è reso totalmente disponibile alla discussione della sceneggiatura e a eventuali mie aggiunte (a volte in sceneggiatura al disegnatore appaiono palesi buchi narrativi che magari scrivendo si perdono, e vanno aggiunti per rendere chiara l’azione).

Progetti futuri reali e ipotetici: puoi dirci cosa hai in programma per l’immediato futuro? E sul fronte dei desideri, esiste un personaggio, una serie, un genere su cui non hai ancora lavorato ma su cui ti piacerebbe molto?

Per quanto riguarda i progetti futuri purtroppo non mi posso sbilanciare molto, ho due lavori personali in ballo ma sono in quel delicato momento dell’attesa della proposta editoriale, quindi niente firma, niente annunci. Preferisco incrociare le dita e non dire altro, eheh! Stessa cosa con DC, che mi ha contattato per lavorare su una serie già avviata, ma anche qui finche non ho certezze preferisco non dire altro. Per quanto riguarda i sogni proibiti… amerei lavorare su una bella storia horror/fantasy di Hellboy. So che sta ormai per chiudere la serie principale, ma la speranza è l’ultima a morire.

Non possiamo che augurarti un gigantesco in bocca al lupo per tutti i prossimi progetti e ringraziarti infinitamente per la disponibilità!

Grazie a voi! Un saluto a tutti i lettori di BadComics.it!

Kanan #6

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