Maccio Capatonda doppia Angry Birds: "Mi lascio ispirare da tutto quello che non fa ridere"

Per la prima volta al lavoro su qualcosa che non ha scritto Maccio Capatonda ha fatto, a suo dire, "l'attore" su un umorismo diverso dal suo per Angry Birds

Critico e giornalista cinematografico


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Siamo a Cannes e quindi Maccio Capatonda è in smoking. Smoking nero e farfallino rosso come il personaggio che doppia in Angry Birds, cartone animato Sony in uscita il 16 Giugno che prende le mosse dall’omonimo e arcinoto casual game della Rovio.

Nel film Rosso è un iroso uccello che non sopporta gli altri uccelli del suo villaggio, e per questo viene condannato a dei corsi di autocontrollo in cui conosce altri soggetti come lui. Questa rabbia però tornerà utile quando un gruppo di maiali verdi deciderà di fingersi amici e attaccare il villaggio per rubargli le uova. Qualcuno di determinato e con le sopracciglia aggrottate dovrà avere il coraggio e la forza necessari per andare a riprendere le uova nel villaggio dei maiali. Anzi per fiondarsi nel villaggio.

Intanto però Maccio ad Angry Birds, il videogioco, ci ha giocato poco e di sfuggita...

Ci ho giocato sul telefono di qualcun altro. Non sono un giocatore perché gioco molto lavorando. Scrivere, dirigere e montare è il mio gioco. Giocare col computer non è una fissa, da piccolo lo facevo col Commodore64 ma attualmente no, l’ultimo videogame da telefono mai giocato è Snake, pensa te!
Recentemente ho scaricato pure Steam [una piattaforma per acquistare e giocare videogiochi online ndr] e ho anche comprato un videogame ma non ci ho mai giocato. Il motivo è anche che non ho tempo.

Beh di solito se i videogame ti appassionano è tutto il resto che viene trascurato. Un po’ come con le serie tv...

Forse hai ragione, perché in effetti per le serie sono malato.

Però la tua vera passione era il doppiaggio, giusto?

Sì moltissimo, infatti sono stato davvero felice che mi abbiano chiamato, così finalmente posso doppiare. Il doppiaggio è l’unica cosa che non sì può fare da soli purtroppo.

Ti sei sentito a disagio a lavorare per la prima volta (escludendo la partecipazione a The Lady) in qualcosa su cui non hai voce in capitolo?

Non è stato facile, considera che solitamente ho il controllo di tutto, dalla scrittura fino alla postproduzione, quindi è atipico per me eseguire e basta, ho lavorato proprio come un attore. Infatti gran parte del merito è di chi mi ha aiutato, cioè il direttore del doppiaggio Marco Mete.

Come ti sei trovato a far ridere con battute che non hai scritto?

È vero che l’umorismo non è il mio ma è scritto davvero bene, per cui facevo ridere con battute che a me in primis fanno ridere. Di mio ci ho messo solo qualche sfumatura, in fondo è proprio la mia voce perché adesso i film di animazione si doppiano con le voci vere e non con le vocine più caratterizzate.

Essendo appassionato di doppiaggio avresti preferito usare una vocina?

Io ero pronto ma la prima cosa che mi hanno spiegato è proprio che non vanno più, perché i bambini capiscono che è tutto finto. Devi essere una persona reale, quindi ne abbiamo una cercata una di mezzo tra la mia e una buona per il film.

Proprio per il fatto che non è il tuo umorismo, hai imparato qualcosa da riutilizzare?

Non saprei. Mi sono piaciute molto le citazioni di Shining che anche io metto sempre nei miei film. Ci stanno le gemelle nel corridoio e una in cui il porcellino cita una battuta presa da I Tre Porcellini che dice Jack Nicholson.
Ad ogni modo io mi lascio ispirare da tutto, il mio umorismo è fatto da tutto quello che ho assorbito a livello mediatico da quando ero piccolo quando guardavo molta tv e film e questo pure ci rientrerà suppongo. Poi non è che lo faccio apposta In generale non guardo molto i comici o le commedie, non voglio essere influenzato e pensare magari una gag che hanno già fatto loro. Guardo solo quello che mi diverte, non per studiare gli latri. Poi facendo questo lavoro devi essere informato, devi essere aggiornato sullo stato dell’arte dell’umorismo.

Solitamente però la fantasia è figlia della conoscenza non dell’ignoranza...

Sì ma non per forza della conoscenza nell’ambito comico. Magari da un libro di fisica quantistica mi viene una gag, anche perché spesso dissacro la serietà del mondo e dei linguaggi e quindi mi interessa più guardare i drammi o le cose serie per dissacrarle.
Ciò di cui più mi abbevero è tutto ciò che non fa ridere, dal trash o al cinema impegnato. Sono un grande fan di Kubrick e Milos Forman ma anche di Fellini e De Sica.

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