M - Il figlio del Secolo, Luca Marinelli e Joe Wright ci svelano la sfida più grande della serie
Luca Marinelli e Joe Wright ci parlano di M - Il figlio del secolo e del rischio più grande nel realizzare questa serie
Uno degli eventi più attesi di questa fine Festival di Venezia è la presentazione di M - Il figlio del secolo, l'attesa serie tratta dal romanzo di Antonio Scurati che è stata mostrata integralmente al Lido e che arriverà poi su Sky nel 2025.
Spiega Wright:
Ci siamo dovuti fidare, eravamo molto nervosi, davvero. Penso avessimo entrambi paura che potesse risultare troppo simpatico, tuttavia ho un gigantesco interesse e amore per il lavoro di Brecht e mi fidavo di questa idea che potevamo condurre il pubblico fino a un punto di empatia e di seduzione per poi togliere il tappeto da sotto i piedi del pubblico e chiedere loro di applicare una certa distanza critica, per analizzare i propri sentimenti verso quello che hanno appena incontrato.
Eravamo entrambi preoccupati, io ero molto preoccupato di innalzare questo aspetto di grande empatia, di grandi sorrisi... però poi dopo mi sono convinto, anche grazie a Joe che mi ripeteva come un mantra "non stiamo facendo una commedia, non stiamo facendo una commedia"... Era la realtà: stavamo facendo una tragedia. È questo che mi ha permesso di entrare ed esplorare anche quel lato che è il lato empatico che noi vediamo, la creazione di quel populismo che lui ha tirato fuori. Il fatto di dare risposte semplici a persone disperate
Sinceramente, ti parlo da antifascista... A me non è mai sembrato veramente simpatico. Ho l'impressione che chiunque dicesse qualcosa potesse essere preso, allontanato e forse ucciso. Quindi diciamo che ho tentato di lavorare su questa ambiguità, un sorriso che cela una grande aggressività. Come dire: vieni vicino... ma non avvicinarti tropo.
L'intervista completa è disponibile nel video in testa all'articolo.
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