LuccaCG15: tra Fellini e Caravaggio, intervista a Milo Manara

Potevamo perdere l'occasione di incontrare Milo Manara a Lucca Comics? Abbiamo chiacchierato col maestro del suo rapporto con Fellini e Caravaggio...

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di incontrare Milo Manara a Lucca Comics & Games 2015? Alla fiera toscana Panini Comics ha presentato una raccolta speciale del maestro, una chicca imperdibile, dedicata a Fedrico FelliniFellini - Viaggio a Tulum e altre storie. Grande amico e collaboratore del regista romagnolo, Manara ha lavorato con alcuni dei più grandi artisti del secolo scorso. Abbiamo chiacchierato con lui del volume intitolato al geniale cineasta, senza dimenticare quello ispirato alla vita di Michelangelo Merisi, ovvero Caravaggio: La tavolozza e la spada.

Fellini - Viaggio a Tulum e altre storieCiao Milo e benvenuto, è un onore e un grande piacere averti qui con noi su BadComics.it. Partiamo ovviamente dal fumetto che hai presentato qui a Lucca: Fellini. Vorresti introdurre questo splendido volume contenente Viaggio a Tulum e altri brevi racconti?

Grazie, parto allora dagli altri brevi racconti, che sono due storielle di cui una è quella che mi ha portato a conoscerlo, in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno. Era il 1985. Vincenzo Mollica, caporedattore della pagina dello Spettacolo del TG1, aveva chiesto a vari autori, conoscendo la passione di Fellini per il Fumetto, di fargli un omaggio, un disegno, come regalo di festeggiamento. Io che son sempre stato un fanatico di Fellini, ho un po' esagerato [ride]. Invece di un'illustrazione ho realizzato un storia breve di tre pagine, in cui celebravo più il disegnatore che non il cineasta. La fortuna volle che la intitolassi: Senza fine.

La parola "fine" ha sempre avuto un significato particolarmente sgradito a Federico Fellini; era superstizioso vero?

Era molto superstizioso, per questo non ha mai inserito il termine fine in fondo ai suoi film, era una parola che detestava. Fu molto colpito dal fatto che anch'io non l'avessi messa esplicitamente nella mia storia, tanto che mi telefonò.

Dev'essere stata una gran bella sorpresa. Cosa ti disse al telefono, puoi rivelarcelo?

Ero molto emozionato. Ovviamente non me l'aspettavo, né speravo neppure che Fellini vedesse il mio fumetto. Avevo sempre pensato a Fellini come a un'entità eterea, metafisica, non a un uomo in carne e ossa [ride]. Invece mi chiamò e mi disse che era stato particolarmente toccato dalla storia. Da lì è nata la nostra amicizia.

[caption id="attachment_86222" align="alignleft" width="216"]Manara e Fellini foto Milo Manara e Federico Fellini[/caption]

L'altra storia breve, Reclame, chiude il cartonato e possiede anch'essa una genesi creativa molto interessante, vero?

Fellini, per una volta nella sua vita, si era molto impegnato in una battaglia contro le pause pubblicitarie nei film trasmessi in TV. Era una persona molto riservata, solitamente non prendeva posizioni in dibattiti pubblici; ha sempre preferito parlare attraverso i suoi lavori. Io per sostenere con un mio fumetto questo suo impegno, diedi vita a questo gioco, in cui un suo film veniva interrotto continuamente da spot pubblicitari, al punto che la pubblicità si confondeva col film stesso e il protagonista. Nello specifico, Casanova cominciava a difendere la propria libertà e il proprio diritto di poter recitare senza interruzioni.

E veniamo dunque a Viaggio a Tulum, scritto dallo stesso Fellini. Com'è nato questo progetto?

Viaggio a Tulum è un soggetto scritto e voluto da Federico Fellini per il mondo dei balloon. Sua è la sceneggiatura e anche lo storyboard. Io mi sono limitato a disegnarla. Credo che per tutti gli estimatori delle sue opere, per i cinefili di Fellini, sia un qualcosa di curioso a cui prestare attenzione.

Hai lavorato con alcuni dei più grandi nomi del fumetto e del cinema mondiale, oltre che a Fellini, ricordiamo Hugo Pratt, Mino Milani, Alfredo Castelli, Enzo Biagi, Pedro Almodóvar, Neil Gaiman, Alejandro Jodorowsky, Chris Claremont, Vincenzo Cerami. C'è un ricordo predominante legato a uno di questi?

Be', per l'amicizia che mi lega, sicuramente uno dei momenti più belli della mia carriera è stata la collaborazione con Hugo Pratt, di cui ho avuto il privilegio di disegnare due storie scritte da lui. Poi voglio ricordare l'esperienza con Cerami, sceneggiatore cinematografico e Jodorowsky, talento poliedrico che si divide tra cinema e fumetto. Diciamo che non mi sono privato di nulla [ride]. Non voglio dimenticare anche un altro grande professionista come Alfredo Castelli, a cui mi lega una profonda amicizia, grazie a lui ho iniziato a collaborare con il Corriere dei ragazzi.

Ognuno di questi mostri sacri avrà certamente un suo modus operandi specifico, peculiare. Puoi svelarci qualche retroscena?

Hugo Pratt mi ha sempre concesso la massima libertà. Lui si occupava della sceneggiatura ma non è mai intervenuto su una mia interpretazione dei suoi scritti. Anzi amava vedere come li avrei trasposti in immagini. Anche Jodorowsky mi ha sempre lasciato la completa autonomia delle illustrazioni. Con Fellini invece era tutto il contrario. Buttava giù lui stesso lo storyborad, poi c'era una brutta copia dei miei disegni e quindi le varie correzioni. Richiedeva un controllo completo di ogni immagine. Se con tutti gli altri la regia era la mia, con lui no. Il regista era lui. È stata una grande palestra, una grande scuola che mi ha fatto crescere moltissimo.

[caption id="attachment_86224" align="alignright" width="225"]Caravaggio - La tavolozza e la spada - Vol. 1 Caravaggio - La tavolozza e la spada - Vol. 1[/caption]

Concedici di chiudere con Caravaggio: La tavolozza e la spada, di cui abbiamo avuto il piacere di recensire il primo capitolo. È stato un fumetto che ha stupito molti lettori che non erano abituali alla Nona Arte o che conoscevano poco il pittore lombardo. Cosa ti ha affascinato di più di questo straordinario artista?

È una passione per questo pittore che ho quasi fin dall'infanzia. Studiando il catechismo ero rimasto folgorato dalla Crocifissione di San Pietro, che solo più tardi avrei saputo essere di Caravaggio, ma l'immagine era già ben scolpita nella mia testa. E poi bisogna dire che se c'è un pittore fra tutti che è adatto a essere raccontato a fumetti, questo è proprio Caravaggio. Ha avuto una tale vita avventurosa, da vero e proprio picaro, da spadaccino oltre che da pittore. È un personaggio che si presta particolarmente a un romanzo o un graphic novel.

Quando potremo gustarci il secondo e conclusivo volume?

Spero di poterlo presentare proprio qui a Lucca l'anno prossimo. È un'opera che necessita di particolare attenzione e documentazione sia per quanto riguarda le immagini che la storia. Ci vuole pazienza nel realizzarlo e voglio dedicargli tutto il tempo che si merita. Sono felicissimo che abbia suscitato interesse e curiosità in persone che solitamente non leggono fumetti, il suo scopo era anche quello. La prefazione per esempio, è del Professor Claudio Strinati, uno dei massimi esperti di Caravaggio, che non si è mai occupato di fumetti. Ringrazio davvero tutti i lettori per il loro affetto e la loro risposta a questo mio lavoro.

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