Acuti ritratti preadolescenziali: Lorenzo Tardella, regista di Le variabili dipendenti, ci presenta i suoi cortometraggi!

In diretta Twitch, Lorenzo Tardella, regista del corto Le variabili dipendenti, presenta e commenta alcuni dei suoi precedenti lavori

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Nel nuovo appuntamento con il BAD TIME di Francesco Alò, è stato ospite il giovane regista Lorenzo Tardella, appena tornato dal Festival di Berlino, dove ha presentato il suo corto Le variabili dipendenti. Nella diretta Twitch, ha presentato e commentato due dei suoi precedenti lavori, che sono stati anche trasmessi integralmente. Si comincia da Edo: sul finire dell'estate, un ragazzino, nell'ultimo giorno dell'infanzia, per la prima volta si trova di fronte ad un problema più grande di lui.

L'ho girato quattro anni fa, in un periodo complicato. Avevo fatto un propedeutico per entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia, che non era andato bene. Il mio docente, Claudio Cupellini, mi invita a riprovarci: così in una settimana tiro fuori l'idea per Edo. L'abbiamo girato in due persone per 5 giorni in una casa di campagna di mia zia, con pochi mezzi e luci in gran parte naturali. C'è molto di me nel film: sono cresciuto in quella casa e le diapositive che vediamo sono state realizzate da mio nonno, con cui ho passato diverso tempo in Camera oscura. Anche il rito della proiezione è qualcosa che mi appartiene.

Il corto viene selezionato dal Centro Sperimentale, dove così Tardella riesce a entrare. Nel secondo anno del percorso di studi, gira A fior di pelle, avvalendosi di una troupe completa e di una fase di scrittura più lunga. La storia narra di Tommaso, che ha passato in una villa di campagna le ultime giornate d'estate insieme al padre e alla sua nuova compagna. Nulla è andato come doveva andare, e, nell'ultimo giorno prima di tornare a casa, le tensioni non si sono ancora sciolte. "Il film rappresenta quasi un sequel di Edo, con cui condivide l'ambientazione e il tema del divorzio dei genitori. Il protagonista è ora nella preadolescenza, con un corpo che cambia e non riesce a controllare," commenta il regista.

Arriviamo poi a Le variabili dipendenti (di cui è stato mostrato il trailer), che ribadisce l'abilità di Tardella nel dirigere attori giovanissimi: "Con loro, mi trovo bene a prescindere, anche fuori dal set. Quella che va fino a 12 è un'età stimolante, bella da osservare". I protagonisti del film sono Pietro e Tommaso, due ragazzini alle porte dell’adolescenza. Si conoscono nel palchetto di un teatro, dove si scambiano un primo bacio. Quello stesso pomeriggio, circondati dal silenzio delle pareti di casa, cercheranno di scoprire cosa questo significhi. Al Festival di Berlino, dove era l'unico cortometraggio italiano in Concorso, Le variabili dipendenti è stata molto apprezzato:

Abbiamo ricevuto un'accoglienza clamorosa. In particolare il pubblico ha applaudito gli interpreti dei due protagonisti [Simone Evangelista e Mattia Rega] e ha gradito il modo in cui li osservo da vicino, quasi come al microscopio. Il corto, più che dell'amore, parla della paura e dell'intimità, del guardare l'altro che ti sta davanti e capire se vuole le tue stesse cose, se ti rispecchi in lui. Questa è la grande difficoltà nelle relazioni, a qualunque età.

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