Tra fiaba e religione: la regista Laura Samani ci presenta Piccolo corpo

In diretta Twitch, la regista Laura Samani ci presenta Piccolo Corpo, un film che filtra col fantastico e mescola fiaba e religione

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È ancora nelle sale Piccolo corpo, un film inedito nel panorama italiano, che flirta con il fantastico credendo in quello che mostra, rimanendo allo stesso tempo fortemente radicato nella realtà rurale dell’Italia del 1900. Per presentarlo, la sua regista, l'esordiente Laura Samani, è stata ospite del nuovo appuntamento con il BAD TIME di Francesco Alò, che potete rivedere a questo link. Il film è ambientato in un villaggio di pescatori su un'isola, dove la giovane Agata dà alla luce una figlia nata morta e quindi condannata al Limbo. Sente però parlare di un luogo in montagna, dove i neonati possono essere riportati in vita per un solo respiro, in modo da riuscire a battezzarli e salvare la loro anima. Intraprende così un viaggio per raggiungerlo, portando con sé il corpicino della bambina nascosta in una scatola.

"La nostra prima intenzione era raccontare cosa succede se questo viaggio, solitamente prerogativa di uomini o coppie, lo fa una madre sola", racconta la regista. La storia fa leva su un'ambientazione particolare, che richiama il territorio in cui è stato girato:

Nel Friuli Venezia Giulia mare e montagna sona a brevissima distanza. Da Trieste, che è sul mare, in due ore possiamo arrivare a 1200 metri. L'idea di rendere Agata un personaggio marino, che non è mai stato sulla terraferma, la devo a una collega brasiliana, Anita Rocha da Silveira, con cui ero stata nello stesso gruppo di lavoro al Torino Film Lab.

Un altro punto di forza è la prova di Celeste Cescutti nei panni della protagonista, una figura alta e imponente:

All'inizio non stavo cercando qualcuno come Celeste, ma qualcuno di opposto, non solo fisicamente: avevo in mente un personaggio fragile e inquieto. Quando però Celeste si è presentata agli open casting, abbiamo capito subito che non poteva che essere lei Agata. Tra di noi c'è stato un avvicinamento progressivo: abbiamo parlato per un anno intero prima di prendere una decisione definitiva, confermando ogni giorno la nostra volontà di lavorare assieme al film.

Nello stesso lasso di tempo, ci siamo occupati del casting e della ricerca delle location, due momenti concatenati: il film è molto connesso al territorio. Tutte attrici del gruppo delle anziane sono provenienti dalla regione e sono quasi tutte esordienti, venute agli open casting spontaneamente. Abbiamo trovato le interpreti giuste anche grazie al passaparola: molte di loro portavano con sé ai provini un'amica o la vicina di casa.

Tra i riferimenti del film, risalta quello di The Witch di Robert Eggers, film che Samani ama molto; peculiare dell'atmosfera è inoltre la commistione di fiaba e religione:

Ho ambientato Piccolo Corpo volutamente in un'epoca precedente a Freud: a inizio '900 cominciavano a essere diffusi i suoi studi, ma da noi l'unico strumento per affrontare il lutto e tutti gli altri problemi della vita era ancora la religione cattolica. Solo dal 2007 sappiamo ufficialmente che il limbo non esiste. Nel film ci sono elementi ispirati alle Sacre Scritture, altri alla tradizione favolistica, in particolare ai suoi archetipi, come le storie dei fratelli Grimm o quella di Sansone. Da piccola, come la maggior parte dei connazionali, ho avuto una blandissima educazione cattolica, a cui erano affiancati racconti più laici. Per me, una favola come Pollicino e una parabola avevano lo stesso peso: vere e false allo stesso tempo, strumenti per capire come affrontare il domani.

Potete rivedere la diretta completa a questo link, è necessario abbonarsi al nostro canale Twitch: potete farlo anche gratuitamente utilizzando il vostro Prime Video cliccando qui!

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