La Suicide Girl Riae ci parla del suo fumetto insieme agli autori Leonardo Cantone ed Emmanuel Viola

A Napoli Comicon 2019 abbiamo intervistato per voi Leonardo Cantone, Emmanuel Viola e Riae

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Partito nel 2001, il fenomeno Suicide Girls ha raggiunto dimensioni sempre più grandi, arrivando a migliaia di persone grazie ai social network. Una delle “modelle tatuate” italiane più famose è Riae, la cui vita è diventata il soggetto di un fumetto scritto da Leonardo Cantone e disegnato da Emmanuel Viola per ManFont.

In occasione del recente Comicon 2019 abbiamo avuto la possibilità di fare quattro chiacchiere con gli autori del fumetto, con la stessa Riae e con l'editor del progetto, Daniel Spanó:

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Andiamo subito al punto: a chi è venuta l’idea di realizzare questo progetto?

Riae, copertina di Emmanuel Viola

Emmanuel Viola – L’idea è venuta a me, un paio di anni fa, quando ho deciso di realizzare un fumetto incentrato su questo tipo di bellezza alternativa. Il mio intento era quella di lasciar trapelare il mondo che si nasconde dietro alle immagini patinate di queste modelle, andare oltre l’aspetto fisico, il tatuaggio o il capello colorato. C’era questa volontà forte di imbastire un’opera del genere e, visto che non sono uno sceneggiatore, ho contattato Leonardo per gettare le basi di “Riae”.

Leonardo Cantone – Dal mio canto, io non sono un disegnatore.

Riae – Sebbene ci sia un suo disegno nelle primissime pagine.

Cantone – Esatto, e sono sicuro che lo riconoscerete subito. [Ride] Io conoscevo il mondo delle modelle tatuate un po’ come la maggior parte delle persone, in maniera formale. Parlando con Emmanuel e poi con Riae ho approfondito questo vasto universo. La cosa che mi ha affascinato sin da subito è stato lo sdoganare questo tipo di bellezza non convenzionale andando a scardinare il concetto di bello, che, volente o nolente, si è sedimentato nell’immaginario collettivo. In fondo, chi ha stabilito il canone?

Riae, anteprima 01Ecco, l’idea che ci possa essere un mondo che legittima la diversità è qualcosa che mi ha incuriosito tanto. Considerando l’enorme successo mediatico di Riae, ci è sembrato giusto sfruttare la sua storia per testimoniare l’esistenza di questo universo fatto di erotismo e pulsioni al cui centro ci sono persone alternative.

Viola – Molto spesso, però, ti rendi conto che anche il concetto di alternativo è un po’ distorto. Ad esempio, alcune persone hanno chiesto a Riae se lei si fosse tatuata per diventare una modella alternativa. In realtà, non è un tatuaggio a renderti alternativo. Semplicemente è diverso il canone rispetto alle modelle che vedi in passerella. Sul sito delle Suicide Girls ci sono ragazze senza tatuaggi ma portatrici di una bellezza fuori dagli schemi.

Cantone – Pensa alle modelle con protesi. Io credo che sia straordinaria trovare ragazze così, che lasciano trapelare il messaggio che una disabilità non corrisponda all'assenza di bellezza. Attraverso la storia di Riae abbiamo cercato di sottolineare tutti questi aspetti che concorrono a creare una nuova idea di bellezza.

Riae, un bel giorno vieni dunque contattata da Leonardo ed Emmanuel che ti sottopongono l’idea di realizzare un fumetto sulla tua vita. A caldo, quali sono state le tue prime reazioni?  

Riae – In passato, Emmanuel aveva già realizzato dei disegni utilizzandomi come modella. Io non sono solita leggere le mail, ma fortunatamente ho letto quella che mi ha inviato e in cui mi parlava del progetto, e l’ho trovato molto interessante. Da lì sono partite una serie di chiamate su Skype durante le quali il fumetto ha preso forma. Ed eccoci qui.

Denny, sappiamo che hai fatto da legante tra gli autori e ManFont: qual è stata la prima reazione quando hai sentito parlare di un fumetto dedicato alla vita di Riae?

Daniel Spanó – Dopo aver ascoltato Leonardo ed Emmanuel circa la direzione del loro progetto, la mia prima domanda è stata: "Ma Riae lo sa? è stata messa al corrente di quello che volete fare?". Nel momento in cui mi hanno detto che lei era d’accordo, le abbiamo chiesto una liberatoria, e da lì è partita la lavorazione.

“Riae” incontra la politica del nostro editore, da sempre deciso a pubblicare storie valide che non scadano nel volgare. Era giusto raccontarla.

Riae, una volta che hai deciso che la tua vita sarebbe diventata un fumetto, quali preoccupazioni ti hanno accompagnato nella lavorazione?

Riae, anteprima 02Riae – Inizialmente, la mia paura più grande era che le gente si aspettasse da me un fumetto erotico. Invece, si tratta della mia vita scandita da una serie di episodi, come l’essere vittima di bullismo alle scuole medie per via del mio seno, o l’avere ex fidanzati che non hanno mai accettato il mio lavoro. Senza tralasciare una serie di sfortunati eventi che hanno segnato la mia vita. Te ne racconto uno: vengo da un piccolo paesino, e una volta mi è capitato di lasciare delle mie foto sul computer dell’internet point in cui ero andata per inviare una mail. Non ti dico lo scandalo che nacque per quelle foto!

Ecco, la mia storia passa attraverso gli episodi che raccontano come mi sono evoluta, com’è cresciuto il mio personaggio e le cose che ho dovuto affrontare. Non è stato tutto rose e fiori come qualcuno può immaginare.

Come nasce l’immagine pubblica di Riae che oggi tutti conoscono?

Riae – Il mio esordio su Suicide Girls risale al 2007, quando tutto era ancora molto di nicchia. A farmi conoscere il sito è stato mio padre, che aveva letto un trafiletto su un giornale e mi aveva invitato a mandare qualcosa. Solo dopo ha scoperto che si trattava di un sito porno. [Ride]

Sinceramente, non pensavo di ottenere tutto questo successo, in fondo l’unica cosa che facevo era mettere in piazza la mia vita. Certo, mi sono impegnata molto nel realizzare set fotografici e ho viaggiato anche solo per poter utilizzare delle location. Ho caricato le prime foto su MySpace: è quasi preistoria!

Tornando al fumetto: operazioni di questo genere sono sempre rischiose perché c’è la possibilità di restituire un immagine del protagonista troppo edulcorata o, peggio ancora, idealizzata.

Riae, anteprima 03Riae – Io mi sono semplicemente limitata a raccontare la mia vita, poi ho chiesto a Leonardo di rendere tutto migliore, perché non sono brava con le parole. [Ride]

Cantone – Sono due atteggiamenti alla narrazione che volevamo evitare a tutti i costi. Così come non volevamo che passasse l’idea che se una ragazza vuole raggiungere il successo come lei, debba necessariamente spogliarsi.

Spanó – Mi permetto di intervenire per dire che un tipo di storia del genere non l’avremmo mai pubblicata.

Riae – Sono tante le ragazze che mi scrivono per chiedermi cosa dovrebbero fare, dicendomi che si vogliono tatuare per poter intraprendere una carriera come la mia. Il consiglio è sempre quello di pensarci bene, perché quello a cui si va incontro è davvero molto pesante. In fondo, le tue foto resteranno in rete per sempre. Se stai studiando come avvocato e il tuo sogno è quello di poter fare la professione forense, pensaci prima di mettere in rete tue foto nuda.

Cantone – Nel fumetto abbiamo anche voluto sfatare una falsa credenza secondo la quale basterebbe farsi qualche tatuaggio e mettere delle foto online per fare i soldi facili.

Uno dei temi che mi piace sottolineare è l’enorme peso che un lavoro del genere ha sulla vita privata. Le conseguenze dell’impatto mediatico, infatti, si ripercuotono nella vita di tutti i giorni. Durante la preparazione della sceneggiatura, andavo a leggere tutti i commenti che la gente lascia sotto le foto di Riae, soprattutto i cosiddetti hater. È impressionante come la gente critichi una persona semplicemente per il suo aspetto, senza magari conoscere il suo vissuto o il perché di determinate scelte.

Viola – Molti criticano per partito preso, senza un reale motivo. Ci sono persone che hanno smesso di seguirla solo perché ha deciso di fare piccoli cambiamenti estetici. È una follia.

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Leonardo, quali sono stati gli aspetti della vita di Riae che ti hanno maggiormente colpito?

CantoneIn primis, il coraggio che ha avuto nell’esprimere se stessa, nel mettersi a nudo senza problemi. Nel fare questo, ha dovuto negoziare con se stessa e con il mondo che la circonda, siano esse persone a lei vicine o i perfetti sconosciuti dei social network.

Riae, quanto è stato difficile per te rivivere gli episodi meno piacevoli della tua vita?

Riae – Alcuni eventi avrei preferito tenerli per me, ma ho pensato che in qualche modo potessero aiutare altre persone a rispecchiarsi in me. Ci sono ricordi che vorresti mettere in un cassetto e non riesumare più... invece è stato molto bello affrontarli. Mi ha fatto saltare due sedute dallo psicologo! [Ride]

Quanto è stato difficile per te, che di solito metti in mostra il corpo, lasciar emergere la tua interiorità?

Riae – La mia comfort zone, ovviamente è mostrare il mio corpo senza far vedere ciò che penso. Realizzare un’immagine e consegnarla alle persone. Con il mio canale YouTube, invece, mi sono resa conto che alla gente piace sapere qualcosa di me. Mi chiedono cosa penso su certi argomenti. Questo mi piace.

Tra tanti media disponibili, perché hai scelto di affidare a un fumetto la tua storia?

Riae – La maggior parte dei miei follower viene dal mondo nerd, quindi mi faceva piacere poter sfruttare questo medium in particolare. Poi, mi sono piaciuti tantissimo i disegni di Emmanuel, quindi mi sono detta che poteva essere una figata. Mi piaceva l’idea che fosse qualcosa di diverso dalla solita immagine erotica, da come la gente mi vede: un’opera più personale, intima.

Per me si tratta della prima esperienza nel Fumetto, e sono davvero contenta di tutto quello che abbiamo fatto.

Emmanuel, hai dovuto affrontare una sfida non facile nel portare su carta un personaggio fortemente legato a un determinato immaginario. Come hai cercato di smarcarti da questa facile associazione?

Riae, illustrazione di Emmanuel Viola

Viola – Ovviamente ci sono alcune scene di nudo, ma posso dirti che anche in campo artistico abbiamo fatto delle scelte molto precise, evitando di inserire delle pose o delle inquadrature che avrebbero stonato con il tono del racconto. Con Denny e Leonardo si è deciso di mantenere una linea comune per il materiale che volevamo mostrare.

Cantone – La sessualità è un aspetto importante della vita di Riae, e non potevamo far finta che non esistesse. Abbiamo però cercato di ricordare che lei è principalmente una modella: che poi il suo lavoro sfoci nell’erotico è secondario. Il fumetto è un medium complesso in grado di catturare le mille sfumature della sua personalità, che ti permette declinazioni narrative e visive, contenutistiche variegate.

Viola – Sotto il profilo tecnico, ho dovuto realizzare una specie di mappa dei tatuaggi di Riae per non perdermi nelle diverse fasi di lavoro. Questa è stata una sfida molto impegnativa per me.

La scelta di mantenere e, in alcuni casi, accentuare il tuo tratto cartoonesco è un modo per smorzare la componente erotica del personaggio?

Viola – Io ho uno stile cartoony, ma per questo lavoro ho voluto accentuare la mia anima manga. È una scelta nata per esigenze narrative. Senza voler sminuire Riae, lei è un essere umano come tutti noi, e in quanto tale ha vissuto momenti dalle emozioni spesso opposte. Quindi ho modulato il mio stile sulle diverse fasi del racconto in modo da coglierne tutte le implicazioni.

Spanó – Ci sono state diverse discussioni sulla scelta dello stile da utilizzare. Quando declini uno tratto così, non solo le faccine ma anche le anatomie devono rispettare determinate forme. Diverse tavole, quindi, sono state rifatte proprio per cercare di allineare soluzioni spesso contrastanti.

Ci sono episodi nel fumetto che sono stati modificati in maniera sostanziale rispetto agli originali raccontati da Riae?

Viola – Tutto quello che abbiamo inserito è stato deciso insieme a lei. Magari, ci sono alcuni passaggi che di comune accordo abbiamo scelto di non trattare, ma tutto si è svolto sempre in totale armonia e libertà.

Cantone – Anche in questo caso, perché aggiungere dettagli gratuiti? Se fosse stato necessario per scelte narrative, avremmo potuto chiederle di modificare qualcosa, ma non essendocene bisogno abbiamo preferito lasciare le cose così come ci sono state raccontate.

Riae – Posso dirti che mi sono fidata molto di entrambi e ho dato loro piena libertà.

Riae, tu sei stata una delle prime Suicide Girl italiane. Da tempo, ormai, questo fenomeno è stato sdoganato, salendo alla ribalta. Quanto è cambiato il mondo delle modelle tatuate? Credi si sia perso il messaggio primigenio?

Riae – Credo proprio di sì. Oggi è tutto basato sui like e si pensa solo a mettere insieme quante più persone possibile, mentre quello che c’era all’inizio si è un po’ perso.

Pasquale Gennarelli, Leonardo Cantone, Riae e Emmanuel Viola

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