La ruota del Tempo: Madeleine Madden e Zoe Robins sulle difficoltà sul set e sui punti di forza della serie
La nostra intervista a Madeleine Madden e Zoe Robins, interpreti di Egwene e Nynaeve nella serie La ruota del Tempo, tratta dalla saga di Robert Jordan
Ambientata in un mondo epico e tentacolare in cui la magia esiste e solo alcune donne possono utilizzarla, la storia segue Moiraine (Rosamund Pike), componente di una organizzazione tutta al femminile incredibilmente potente e chiamata Aes Sedai, al suo arrivo a Two Rivers. Lì inizia un pericoloso viaggio intorno al mondo insieme a cinque giovani uomini e donne, uno dei quali si profetizza sia il Drago Rinato, destinato a salvare o a distruggere l’umanità. La vita di Rand al’Thor (Josha Stradowski), Egwene al’Vere (Madeleine Madden), Perrin Aybara (Marcus Rutherford), Mat Cauthon (Barney Harris) e Nynaeve al’Meara (Zoë Robins) è destinata a cambiare per sempre dopo che Two Rivers viene attaccata da delle creature chiamate Trolloc, per metà animali e per metà umane.
Zoe Robins: In realtà non ne sapevo nulla. Mi è arrivata la notizia del casting via e-mail e, ovviamente, ho fatto le mie ricerche dopo quel momento. Non avevo però idea di cosa fosse e mi rendo conto ora che è sciocco perché tante, tantissime persone conoscono la saga. Penso che sia successo lo stesso a Madeleine.
I primi tre episodi sono piuttosto impegnativi, dal punto di vista fisico ed emotivo, come è stata la preparazione prima di arrivare sul set?
Madeleine Madden: Abbiamo avuto un mese prima di iniziare le riprese e quel periodo comprendeva lezioni di equitazione, preparazione fisica per le scene d'azione, sessioni con gli esperti di dizione... Abbiamo inoltre usato quel tempo per conoscerci tra membri del cast e stringere amicizia ed è stato importante dal punto di vista emotivo per i nostri personaggi, visto che sono cresciuti insieme. Era importante che fossimo come una famiglia. Siamo stati davvero, davvero fortunati nell'avere quel periodo prima di arrivare sul set.
Zoe Robins: Assolutamente! Di solito non si ha a disposizione molto tempo prima di arrivare sul set perché è un settore in cui il ritmo di lavoro è davvero rapido. Avere l'opportunità di curare quegli aspetti prima di arrivare sul set ci ha aiutati inoltre a capire bene cosa stava accadendo. Avevamo inoltre fatto i bagagli e ci eravamo trasferiti per le riprese nella Repubblica Ceca, posto che non avrei mai pensato di poter visitare, figurarsi di viverci per lavoro. Si è trattato di un periodo davvero meraviglioso che ci ha permesso di creare dei legami tra noi. Un aspetto fantastico di questa serie è che siamo stati in grado di girare tutte queste scene, realizzare i momenti d'azione, e anche nei giorni in cui eravamo tutti di fretta c'è sempre stata la volontà di assicurarsi che fossimo felici, a nostro agio, stessimo affrontando la situazione nel modo giusto e ci sentissimo sicuri di essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda.
I personaggi vivono in un mondo fantastico, ma sono alle prese con scelte di vita e svolte personali con più di un punto in comune con la realtà. Come avete creato i personaggi? Avete avuto delle richieste specifiche agli sceneggiatori?
Madeleine Madden: Prima di essere scelti abbiamo avuto modo di confrontarci via Skype con Rafe Judkins, showrunner e cuore pulsante di questa serie, e la nostra comunicazione con gli sceneggiatori è sempre stata davvero forte e aperta fin dall'inizio. Sono delle risorse incredibili e poi c'è a disposizione l'opera di Robert Jordan, è una fonte dal valore inestimabile. I nostri sceneggiatori sono però davvero fantastici e hanno davvero portato in vita questi personaggi, dandoci sostegno e tutte le informazioni necessarie. Sono dei personaggi davvero realistici e onesti, nonostante sia un mondo fantasy, elemento che credo sia uno degli aspetti più brillanti dell'opera e che permetta ai romanzi di distinguersi.
Egwene e Nynaeve sono molto diverse, ma hanno anche degli aspetti in comune e un legame tra le pagine molto importante. Vi sentite vicine ai vostri personaggi? Avete mai pensato all'ipotesi di "scambiarvi" i ruoli prima di arrivare sul set?
Zoe Robins: Inizialmente avevo fatto l'audizione per entrambi i nostri ruoli, quelli di Nynaeve ed Egwene, e sono ovviamente molto grata di aver ottenuto la parte di Nynaeve perché penso che Madeleine sia la perfetta Egwene e non riesco nemmeno a immaginarmi alle prese con quello che fa lei. C'è un po' dei nostri personaggi in ognuno di noi e penso che ci abbiano scelti proprio per la vicinanza che abbiamo con i nostri ruoli. Siamo davvero molto simili ai protagonisti e questo ci ha aiutati molto.
Madeleine Madden: Ci sono delle scene davvero importanti con Nynaeve nella seconda stagione di cui, ovviamente, non posso parlare. Ma ricordo che stavo osservando Zoe mentre girava e ho pensato realmente 'Come interpreterei io questa scena? Non ne ho proprio idea'. Lei era semplicemente fantastica perché incarna in modo davvero fantastico quel personaggio. Ci vogliamo davvero bene dentro e fuori dal set e penso che sia qualcosa che si vede sullo schermo.
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Le prime tre puntate sono ricche di scene d'azione e introducono anche l'uso della magia. Quale è stato l'aspetto più complicato delle riprese?
Zoe Robins: Penso che per me, in realtà, la parte più complicata delle riprese fosse legata al meteo. Abbiamo girato in inverno. Abbiamo lavorato qualche giorno negli studios, in Repubblica Ceca l'inverno è davvero lungo e freddo e abbiamo dovuto rimanere a lungo all'aperto. Penso però che girare nelle location abbia aiutato molto perché non riesco a immaginare di girare quelle scene in spazi chiusi o affidandoci troppo agli effetti speciali. Lavorare alla serie è un'esperienza meravigliosa e la stiamo apprezzando moltissimo, ma ci sono sicuramente dei momenti difficili.
La ruota del tempo ha un grandissimo numero di fan in tutto il mondo e ora anche persone che non conoscono la saga di Robert Jordan si avvicineranno alla storia, che reazione sperate abbia il pubblico?
Madeleine Madden: Spero che le persone l'apprezzino e si possano "perdere" in questo mondo. Credo che gli spettatori riusciranno a immedesimarsi in alcuni aspetti dei nostri personaggi, come ad esempio è accaduto a me. Penso che arrivi sugli schermi nel momento giusto: sono stati per tutti due anni molto difficili e abbiamo bisogno di lasciarci trasportare in una realtà fantastica, vivere una grande avventura. Spero che si divertano e che si sentano ispirati dal coraggio e dalla determinazione di questi personaggi. I nostri eroi vengono spinti dentro questo mondo e sono davvero gli eroi della propria storia, e la mia speranza è che siano un esempio per gli spettatori.
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