Jodorowsky's Dune: la nostra intervista al regista del documentario sul più grande film mai realizzato | EXCL
Frank Pavich, il regista di Jodorowsky's Dune ci ha svelato i segreti dietro al leggendario film che avrebbe rivoluzionato il cinema
La storia del cinema non è scritta solo dai film che il pubblico ha potuto vedere. Spesso le opere che più segnano il percorso sono quelle mai realizzate. Prima di David Lynch, e soprattutto prima che Denis Villeneuve si lanciasse nella sua (sembra) fedele trasposizione del libro di Frank Herbert, Dune era un sogno ad occhi aperti di un dream team artistico capitanato da Alejandro Jodorowsky.
Nel documentario Jodorowsky's Dune si racconta proprio la storia del più grande film mai realizzato. Il progetto infatti crebbe diventando mastodontico e crollò dopo anni, non arrivando mai al momento delle riprese. La sceneggiatura e gli storyboard disegnati da Moebius, le illustrazioni di Chris Foss e le scenografie di HR Giger sono conservate in un prezioso libro. La “bibbia” di Dune venne infatti distribuita agli studi di Hollywood per cercare finanziamenti per il progetto. Sono poche le copie rimaste. Una è proprio conservata in casa di Jodorowsky. Un’opera d’arte, contenente un’infinità di suggestioni e… l’intero film che non vedremo mai.
In occasione dell’arrivo in Italia del documentario Jodorowsky's Dune abbiamo potuto scambiare due chiacchiere con il regista Frank Pavich.
Guarda: Jodorowsky’s Dune: il documentario di Frank Pavich da settembre nei cinema, ecco il trailer italiano
Leggi: Dune: Jason Momoa vuole vedere l’edizione estesa che dura tra le 4 e le 6 ore
Sin dalle prime battute di Jodorowsky's Dune è subito chiaro che Alejando è una persona molto spirituale. Lo vediamo che sceglie le persone con cui lavorare tramite affinità. Ha rifiutato persino Douglas Trumbull perché non gli andava a genio!! Dimmi quindi: come sei riuscito a entrare in contatto con lui? Hai dovuto fare qualcosa di particolare per fargli venire voglia di fare il film con te?
Volevo fare il film ma non sapevo come contattarlo. Ho cercato online e ho trovato il sito della sua agente. Non sapevo se fosse autentico, ma ho tentato. Le ho scritto una email chiedendole se fosse possibile parlargli per il documentario. Passarono un paio di settimane senza risposta. Quando arrivò io ero così nervoso che aspettai parecchi prima di vedere la risposta. Se avessi ricevuto un “no” avrebbe distrutto il mio sogno, quindi non volevo leggerla. Così per qualche settimana sono andato avanti con la mia vita fingendo che sarei riuscito a fare il film.
Quando infine ho deciso di aprire la mail ho trovato una risposta non certo affermativa, ma neanche negativa! Diceva “Caro Frank, ho saputo che volevi contattarmi. Vivo a Parigi e se vuoi puoi venire e ci possiamo incontrare”. Sono stato fortunato perché non ho dovuto superare nessun test o cose simili; penso che lui lavori molto sull’istinto.
Potevo essere un pazzo qualsiasi che andava a casa sua per fare un documentario su Dune. Eppure non mi ha mai chiesto nulla su di me, su cosa ho fatto prima. Non mi ha mai chiesto “cosa ti fa pensare che tu possa riuscire a raccontare questa storia?”. Credo che l’istinto gli abbia fatto capire che ero sinceramente interessato a girare Jodorowsky's Dune. Quando ci siamo visti gli sono voluti 5-10 minuti per dire: “ok, ci sto, sono interessato!”.
Quindi hai avuto la possibilità di leggere la sceneggiatura originale?
Oh, sì, ho visto e letto tutto!
Tu e Nicholas Winding Refn (a cui Jodorowsky ha narrato tutto il film) siete le uniche due persone che hanno “visto” Dune!
Sì, con la differenza che io ho dovuto leggermela da solo. A Nicholas l’ha mostrata e descritta Alejandro, invece ho dovuto fare tutto il lavoro io. Non sono fortunato come lui.
Gli hai mai proposto di salvare l’incredibile bibbia del film digitalizzandola o facendone una copia?
Il libro è controllato da lui e Michel Seydoux (produttore del film mai fatto), anche il primo giorno in cui ci siamo incontrati mi ha detto che per farlo dovevo parlare con Seydoux, dato che è lui che possiede le copie originali, i “master” degli storyboard e i diritti di utilizzo. Entrambi però erano interessati a mostrare la storia, avrebbero voluto pubblicare il libro e riprodurlo. So che hanno sempre avuto il sogno di farlo, ma credo che siano stati sempre impediti da problemi di natura legale. Ma dobbiamo essere ottimisti! Magari un giorno riusciranno a farlo.
Ammetto che ho cercato in internet e ho trovato molti fan che hanno cercato di riprodurre il libro sulla base delle informazioni disponibili (e le pagine mostrate proprio in Jodorowsky's Dune)…
Certo! Un paio di anni fa ci fu una persona che riuscì a comprare in internet una versione originale del libro. Proprio come quella che ha Alejandro. Credo che lo pagò 42.000 dollari americani.
Quante copie ci sono ancora in giro? Nel film si dice almeno due o tre copie. Però Jodorowsky dice anche di averne stampate parecchie e distribuite a molti case di produzione. Qualcosa non mi torna...
Eh sì! È curioso perché mi hanno detto di avere creato dalle 15 alle 20 copie mandate poi ai principali studi. Qualcuna alla Disney, altre alla Paramount ecc. Non hanno mai richiesto indietro il libro. La cosa strana secondo me è che sono passati così tanti anni senza notizie. Eppure immaginati: sei nel 1975 in uno studio hollywoodiano e queste persone (Jodorowsky e Seydoux) vengono da te a presentarti il film, anche se hai detto di no non butti via il libro che ti hanno dato. Perché è fantastico! È un oggetto che conservi su uno scaffale, lo tieni gelosamente.
Pensavo che con l’uscita di Jodorowsky's Dune qualcuno avrebbe ritrovato delle copie. Magari in una soffitta di qualche zio, ma credevo che ne avremmo ritrovate altre. E invece è arrivata online solo una copia. Ma è così unico e incredibile che mi rifiuto di credere sia stato buttato via. A meno che le persone che lo possiedono siano così gelose che non vogliono far sapere che ce l’hanno. Perché magari possono usarlo come fonte di ispirazione, ma questa è un’altra storia…
Infatti questa è la cosa che mi ha fatto impazzire alla fine del documentario. Nel montaggio finale ipotizzi l’influenza che Dune ha avuto sul cinema a venire. Vediamo analogie pazzesche con Prometheus, Star Wars, Alien, Terminator e così via… Dal 2013, quando hai girato Jodorowsky's Dune, a oggi hai visto altri film che potrebbero avere preso ispirazione da questi storyboard, noti solo ai piani alti di Hollywood?
Non che io sappia, però potrebbe... (esita). Wow, è interessante. Questa è una bella domanda. Perché non ho visto altri film che hanno preso spunto da quel Dune dopo l’uscita del documentario, magari gli artisti stanno diventando più “spaventati” dall’usare quelle immagini. Non saprei darti una risposta.
Denis Villeneuve vi ha contattati prima di entrare in produzione con il suo Dune? Ha preso qualche idea dal lavoro di Jodorowsky?
Io non ho mai parlato con lui e non credo nemmeno che abbia contattato Jodorowsky. Da quello che ho visto, Villeneuve sta facendo la versione cinematografica del vero Dune, quella di Alejandro era una versione molto più personale. Quindi non credo siano entrati in contatto, non che io sappia.
La versione di Jodorowsky è così folle e rivoluzionaria. Se fosse mai stata prodotta credi che il mondo l’avrebbe capita?
Non credo, sai? Credo che qualcuno l’avrebbe apprezzata e capita, come è successo con El Topo e La montagna sacra. Se ce l’avesse fatta non credo però che sarebbe stata così di successo come Star Wars. Se fosse arrivato avrebbe cambiato tutto anche per il fatto di non avere sbancato i botteghini. Quando Lucas girò Star Wars lo studio non lo supportava perché non c’era uno storico di film del genere di successo. Penso che se Dune fosse arrivato e avesse performato male, forse lo studio non avrebbe nemmeno lasciato che George Lucas finisse Star Wars. E oggi sarebbe cambiato tutto. Nel bene o nel male? Non saprei, ma mi piacerebbe vedere questo universo alternativo.
Ci sono delle speranze di vedere una versione animata o addirittura live action del film mai fatto?
Alla fine del documentario Jodorowsky dice che magari in futuro qualcun altro potrà prenderlo e completarlo. Io credo che però Jodorowsky abbia già raccontato la sua storia. Molte persone dicono che fu un fallimento, ma se lo guardi da un’altra prospettiva non è così. Se avesse girato un giorno e poi fosse stato costretto a smettere sarebbe stato un fallimento. Invece il suo Dune è finito al momento giusto: si sono preparati, hanno fatto tutti gli artwork e li hanno messi nel libro. E poi è finita lì. Proprio per questo è così potente: perché è nell’immaginazione delle persone.
Non saprei chi potrebbe avere il coraggio di riprenderlo e completarlo. Anche il Dune che sta per arrivare è rischioso, il romanzo non è semplice. È difficile competere con la versione non realizzata di Jodorowsky perché è la migliore. È la versione che ti fai nella tua testa. E cosa c’è di meglio di quello che c’è nella tua fantasia? Niente!