Peter Ramsey ci spiega cosa ha detto Coppola sul suo Spider-Man: "Lo ha apprezzato sul piano artistico" | EXCL

Il co-regista di Spider-Man: Un Nuovo Universo Peter Ramsey ci parla dei commenti di Francis Ford Coppola al suo film vincitore dell'Oscar

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi
È un momento molto particolare per Peter Ramsey: il co-regista di Spider-Man: Un Nuovo Universo si sta godendo l'Oscar vinto pochi mesi fa per il film d'animazione che ha colpito pubblico e critica, e in questi giorni si trova a Torino per svelare a studenti, appassionati e addetti ai lavori il segreto del successo della pellicola ispirata ai fumetti Marvel che ha portato sul grande schermo Miles Morales. Il suo Spider-Man è stato molto apprezzato anche da Francis Ford Coppola, come ha sottolineato lo stesso Ramsey su Twitter in questi giorni in cui impazza la polemica sulle dichiarazioni di Scorsese e altri registi riguardo il ruolo dei cinecomic nel cinema.

Proprio da questo suo commento abbiamo preso spunto per iniziare la nostra intervista esclusiva con lui:

In questi ultimi tempi si è fatto un gran parlare delle dichiarazioni di alcuni grandi registi come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola sul ruolo che hanno i cinecomic nel panorama cinematografico attuale. Qualche giorno fa su Twitter ha rivelato che in effetti mr. Coppola ha molto apprezzato Spider-Man: Un Nuovo Universo. Cosa puoi dirci a riguardo?

Francis è un grandissimo fan dell'animazione. So che ci sono stati un paio di film d'animazione che lui, nella sua carriera, avrebbe voluto realizzare. È sempre stato interessato al modo in cui vengono prodotti i film d'animazione. Quindi quando ha visto il nostro film è rimasto molto impressionato da un punto di vista creativo, era molto interessato al modo in cui avevamo dato forma alle interpretazioni animate e al modo in cui eravamo arrivati ad avere quel livello di interpretazioni. Lo ha apprezzato moltissimo su un piano artistico. Penso che probabilmente lo consideri "esterno" a qualsiasi categoria nella quale lui inserisce i cinecomic. Lui e Scorsese sono tra i più grandi registi che ci siano mai stati, e penso che l'intera questione sia un po' esplosa, sia andata un po' oltre le loro aspettative. Ma io capisco perfettamente il loro punto di vista, capisco perfettamente il fatto che temano che film più piccoli, innovativi, progetti personali... possano rimanere schiacciati da queste entità colossali. È un problema reale.

Per quanto riguarda i film dei Marvel Studios, però, stiamo parlando di una forma cinematografica diversa dalle altre. Hanno tutti una qualità uniforme, sono parti separate di una storia unica e complessiva. Imitano ciò che succede nei fumetti Marvel, dove gli albi si scambiano i personaggi tra loro e le storie sono interconnesse. Anche quello cinematografico è un mondo connesso. Penso sia impossibile giudicare un film alla volta quando sono tutti pensati per essere collegati tra loro in un'unica storia. Quando la gente li critica dicendo che sembrano tutti uguali e che sono un remake costante della stessa cosa, non capisce che fanno tutti parte di un progetto più ampio, quasi editoriale. È una forma cinematografica diversa. Che si chiami o no cinema, è un'altra discussione, ma penso che sia una forma diversa e innovativa di narrazione cinematografica.

I registi spesso devono trovare un compromesso tra fare qualcosa di molto originale e lavorare all'interno del sistema degli studios, e un risultato molto interessante è senza dubbio Spider-Man: Un Nuovo Universo, che non a caso è stato molto apprezzato e premiato...

Fin dall'inizio, infatti, ci siamo detti che sarebbe dovuto essere molto diverso dagli altri film di Spider-Man, per evitare confusione e anche perché il pubblico aveva già visto tanti film di Spider-Man: volevamo fare qualcosa di realmente diverso dal solito per convincerli ad andare al cinema e vedere il nostro. Volevamo anche che fosse diverso dagli altri film d'animazione: molti sono bellissimi, ma molti iniziano a sembrare tutti uguali a causa dell'altissimo livello che ha raggiunto la tecnologia necessaria per farli. Ci sono state molte ragioni che ci hanno spinto a cercare di essere coraggiosi e fare qualcosa di diverso dal solito e unico.

Grazie al successo del film so che Sony sta già pianificando di espandere questo universo. Sarai coinvolto in qualche modo con i prossimi progetti?

Penso proprio di sì. Mi sono innamorato di questo universo e ho adorato lavorare con tutti i talenti coinvolti. Peraltro la Sony è vicina a casa mia, quindi sarebbe fantastico! È stata un'esperienza molto appagante per me e spero di poter continuare a lavorare a questo progetto.

Nella tua carriera hai lavorato a lungo come artista degli storyboard. Con le nuove tecnologie si potrebbe pensare che la pre-visualizzazione sostituirà presto questa fase, quanto pensi che sia ancora importante nel realizzare un film d'animazione?

Penso che sia ancora importantissima. Se serve, posso fare uno storyboard anche su un tovagliolo. Lo storyboard è lo strumento più immediato per il regista di visualizzare la storia, è un modo veloce e vibrante per prendere delle decisioni creative senza impiegare troppe risorse. Quindi da quel punto di vista penso che nulla potrà sostituire questo modo iniziale di abbozzare le idee principali. I previz sono un metodo più tecnologico per fare qualcosa di simile, e alcuni film non ci sarebbero oggi se non fosse stato per la previz digitale, ma tutto ha inizio con lo storyboard. Anche perché la cosa importante è la qualità di ciò che stai previsualizzando, non la tecnologia che usi per farlo.

Tornando a parlare di adattamenti dai fumetti, hai già visto il primo episodio di Watchmen? A noi è piaciuto molto.

No non ancora! Ma non vedo l'ora, sono davvero impaziente. Appena tornerò a casa lo vedrò: mi dicono tutti che è davvero bello. È sempre stato il mio sogno vedere un adattamento di Watchmen, so che questo non è un adattamento fedele quanto una sorta di sequel, e onestamente mi sembra pure il modo giusto per certi versi. Ma ho sempre pensato che una serie tv sarebbe stato il formato giusto per adattare Watchmen.

Cosa ne pensi del cinema live action? Hai qualche progetto personale che vorresti dirigere in live action?

Ho lavorato tanti anni per progetti live action, come storyboar artist e in altri reparti, e ho sempre voluto lavorare come regista live action. Ho varie idee che ritengo andrebbero girate dal vivo, la mia speranza è che nel 2020 parta qualcuno dei miei progetti. Ma voglio continuare anche a lavorare nell'animazione: l'ideale è tenere il piede in più scarpe!

Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti o sul forum.

Continua a leggere su BadTaste