Intervista a Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli, da Batman: Europa a Kriminal

Casali e Camuncoli ci hanno parlato delle loro esperienze lavorative, da Batman: Europa, ad Amazing Spider-Man, fino al naufragato revival di Kriminal

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In occasione di Napoli COMICON 2016 abbiamo avuto la possibilità di intervistare gli autori Matteo Casali e Giuseppe "Cammo" Camuncoli, i quali ci hanno diffusamente parlato dei loro progetti, dall'attesissima miniserie DC Comics Batman: Europa, realizzata assieme a Brian Azzarello, Jim Lee e altri artisti internazionali, ad Amazing Spider-Man, testata di cui Camuncoli è il disegnatore regolare, fino al naufragato revival di Kriminal.

Si ringrazia tutto lo staff di RW-Edizioni per la preziosa possibilità concessaci.

Ciao, Matteo e Giuseppe, bentornati su BadComics.it!

Casali - Ciao a tutti!

Camuncoli - Ciao!

Iniziamo questa intervista da Batman: Europa, attesissima miniserie in quattro parti con protagonista il Cavaliere Oscuro in missione nel Vecchio Continente. Questo progetto ha avuto una gestazione lunghissima, di circa undici anni. A cosa sono dovuti questi tempi di lavorazione? Quali sono stati i problemi logistici che li hanno fatti dilatare così tanto?

Batman: Europa 01Casali - Ci sono stati tanti fattori. Principalmente, abbiamo avuto moltissimi impegni, in particolare Jim Lee, che è stato coinvolto sempre di più nelle dinamiche della DC Comics, sia dal punto di vista artistico che in quello più meramente redazionale.

Camuncoli - ...Oltre alle normali tempistiche di realizzazione di ciascun numero, tenendo in considerazione anche della defezione di Jock, che doveva disegnare l'ultimo numero.

Casali - Lo stesso Gabriele Dell'Otto non ha più potuto lavorare a Batman: Europa a causa di queste tempistiche dilatate. Mentre iniziavamo a registrare i primi ritardi, Gabriele firmò un contratto in esclusiva con la Marvel, cosa che gli impedì di poter continuare il suo lavoro sul progetto. Questo ovviamente provocò ulteriori ritardi, ma sostanzialmente non è colpa di nessuno.

Camuncoli - Diciamo che reali intoppi, o perdite di tempo, non ce ne sono stati. Io per primo ho avuto una deadline molto stretta, e ho completato il mio numero facendo salti mortali: sembrava che Batman: Europa stesse per uscire da lì a pochi giorni. Poi ci sono voluti altri cinque anni, in realtà. Va bene così, comunque.

Casali - Nel corso della lavorazione sono persino cambiati ben tre editor. Da Mark Chiarello a Scott Dunbier a Jim Chadwick, che è quello accreditato nell'albo.

Deve essere stata un'odissea. Veniamo quindi alla trama della storia: perché Batman è costretto a fare questo viaggio in Europa?

Batman: Europa 02Casali - In sostanza, Batman ha una settimana di vita. Non è uno spoiler perché si scopre nelle primissime pagine.

Camuncoli - Sì, infatti, ha una settimana di vita e quindi decide di impegnare le sue ultime ore per visitare le città più belle del mondo! Del resto, avreste idee migliori? [ridono]

Casali - Nella storia, Batman si troverà a operare a Berlino, Praga, Parigi e Roma.

Camuncoli - Queste città sono state scelte per due ragioni precise. La prima è che sono località estremamente rappresentative dell'Europa, ognuna con delle sue precise e uniche caratteristiche. La cosa era ovviamente molto accattivante per il pubblico americano, che subisce molto il fascino del Vecchio Continente. Quindi, dovevamo scegliere città abbastanza note, non potevamo ambientare la storia a Reggio Emilia! È chiaro che sarebbe stato molto figo per me, è la mia città! Berlino è una metropoli moderna, Praga ha un fascino mistico ed esoterico, Roma è ovviamente la Città Eterna e Parigi ha una poesia unica al mondo. L'altro motivo è meramente commerciale: Germania, Francia e Italia sono i Paesi di riferimento per le edizioni europee dei fumetti americani.

Se doveste definire con un aggettivo ciascuno dei quattro capitoli in funzione della città nella quale sono ambientati, quale sarebbe?

Camuncoli - Be', Berlino: crepuscolare.

Casali - Praga: magica.

Camuncoli - Parigi: decadente.

Casali - Roma: sorprendente.

Camuncoli - Ma come?! Roma: giallorossa! [ridono]

Voi due fate parte di quella ristretta minoranza, sebbene crescente, di autori italiani che riescono ad affermarsi anche oltreoceano. Se per i disegnatori è una cosa un po' più "facile", per uno sceneggiatore è un compito più arduo. Matteo, tu sei uno dei pochissimi scrittori italiani che ha scritto anche per case editrici americane, ci racconteresti la tua esperienza?

Casali - In questo caso, le difficoltà non sono dovute unicamente a una barriera linguistica. Sicuramente l'inglese può essere un problema, anche se non lo è per me, dato che ho iniziato la mia carriera traducendo fumetti americani. Ho una certa predisposizione, avendo studiato Lingue (ora sto imparando il cinese). È soprattutto una questione culturale: noi siamo intrisi di cultura americana, solo che l'abbiamo sempre "metabolizzata" a modo nostro. Sarebbe ideale iniziare a ragionare davvero "all'americana", e questo lo si può fare solo vivendo davvero questa lingua, questa cultura. Molto spesso, mi capita persino di bestemmiare in inglese! Il segreto, forse, o perlomeno il mio, è iniziare davvero a pensare in inglese.

Matteo, mi rivolgo sempre a te. Poco fa, nel corso di una conferenza, hai accennato che stai discutendo con DC Comics di un nuovo progetto. Puoi anticiparci qualcosa al riguardo?

Casali - Ho un paio di progetti con DC Comics, che sono in panchina, dei quali stiamo parlando e ragionando con calma. Uno, che è abbastanza avanti come lavorazione, coinvolge Jim Lee: ne sto discutendo con lui dall'anno scorso, ma nel corso di quest'anno sono stato molto impegnato con i miei lavori su Kriminal e Dylan Dog. Penso che questo progetto sarà uno di quelli sui quali potrei mettermi a lavorare nei prossimi mesi.

L'altro è un po' più vago: ne sto parlando con Jim Chadwick, il quale, contento dei risultati di Batman: Europa, vorrebbe continuare questa collaborazione con me. Ora con Rebirth bisogna vedere un po' come si evolveranno le cose.

Giuseppe, anche tu, ormai da tempo, lavori molto con case editrici americane, in particolare Marvel Comics. Ricordiamo poi la serie con protagonista Daken, il figlio di Wolverine, che vide impegnato, tra gli altri, anche Onofrio Catacchio. Cosa ricordi di quell'esperienza?

Camuncoli - Ricordo innanzitutto il piacere dDakeni collaborare, per la prima volta, con Onofrio, che è stato il nostro maestro. Mi proposero questo progetto con protagonista Daken, e da tempo mi frullava in testa la possibilità di lavorare con Onofrio. Inizialmente, mi sentivo un po' intimorito all'idea di proporgli di fare le chine delle mie tavole, ma lui è stato un grande e ha accettato di buon grado. Si trattava di una bellissima occasione per entrambi e lui ha fatto un lavoro straordinario. La considero una serie molto bella, che ha funzionato molto bene.

Ho adorato disegnare Daken, perché amo questo personaggio per il suo essere così oscuro, violento, problematico, controverso. Uno dei peggiori individui dell'Universo Marvel, che ne ha fatte un po' di tutti i colori. È stato un periodo bellissimo, fatto anche di viaggi ed esperienze di vita uniche.

Abbiamo menzionato Onofrio Catacchio nel nostro discorso, dunque la domanda è d'obbligo: qual è, a oggi, la situazione del revival di Kriminal? [NOTA: ai tempi Mondadori non aveva ancora annunciato la chiusura del progetto.]

Camuncoli - Attualmente è tutto congelato. Stiamo aspettando di sapere da Mondadori se si va avanti, o meno. Noi siamo arrivati più o meno a metà del lavoro programmato.

Casali - Per quanto riguarda la scrittura, anche più di metà.

Camuncoli - Oggi, sappiamo solo che ci sono due strade: questo progetto si sbloccherà in qualche modo o naufragherà. Ci auguriamo di poter continuare. Del resto, sono in ballo diverse logiche aziendali: c'è stata una ristrutturazione all'interno di Mondadori, ci sono stati avvicendamenti, l'assorbimento di Rizzoli. Mai dire mai.

Tornando al fumetto americano, Giuseppe, tu sei il disegnatore regolare del rilancio di Amazing Spider-Man della Nuovissima Marvel, serie scritta da Dan Slott. In vista del prossimo esordio del titolo in Italia, cosa puoi anticiparci al riguardo, tenendo conto che vedremo un Peter Parker molto più maturo e "capitalista"?

Amazing Spider-ManCamuncoli - Per parlare di questa serie, bisogna evidenziare due cose che sono anche diametralmente opposte, come è sempre nella natura di Dan Slott. Apro una parentesi: amo collaborare con Dan, sono tanti anni che lo facciamo e mi ci trovo benissimo. Va bene che tutti vorrebbero disegnare l'Uomo Ragno, ma non sarei durato così tanto se non mi divertissi a disegnare su testi di Slott. Mi piace come scrive e lui mi stima molto.

Dunque, da un lato, aspettatevi qualcosa di diverso, un po' come per Superior Spider-Man, serie accolta in un certo senso "a sputi in faccia", e poi acclamata, tanto che tutti si lamentarono della chiusura. Oltre al fatto che ha ispirato anche altri progetti, come Superior Iron Man, per esempio. Trovo che Slott abbia un approccio geniale. Ha sempre un piano: cambiando le carte in tavola permette di vedere prospettive dei personaggi mai viste prima. E poi non capisco perché tutti si allarmino. Accidenti, c'è stato un periodo nel quale Spider-Man aveva sei braccia! Fa parte dei giochi di questo tipo di fumetti. Dall'altro lato, aspettatevi sempre un grande rispetto del personaggio: Dan Slott sa cosa vuol dire essere Peter Parker e Spider-Man. L'essenza del personaggio è sempre pregnante. Questo è quello che mi lega a questa serie, l'avere sempre qualcosa di nuovo da disegnare, ma allo stesso tempo restare fedele al personaggio e alla sua storia passata.

In questa nuova serie, Peter riuscirà finalmente a liberarsi della sua sfortuna, la famosa "Fortuna dei Parker". Oggi lui è un grande leader di azienda, ha creato la Parker Industries, tutto sta andando per il meglio e Peter è una sorta di nuovo Tony Stark, mentre quest'ultimo sta facendo tutto un altro percorso. Dunque, come potranno mai andargli storte le cose adesso?

È molto bello vedere il protagonista in questa nuova veste, anche filantropica, mentre gestisce un'azienda secondo la sua filosofia. La tragedia, comunque, non mancherà. Oltre a un cast di comprimari pazzesco. Si tratta di un piano molto ambizioso e a lunghissima gittata, in termini di anni. Un piano quinquennale.

Grazie, ragazzi, per la vostra simpatia e disponibilità!

Casali - Grazie a te!

Camuncoli - Alla prossima!

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