Il regista Peter Lord ci parla di Pirati! Briganti da Strapazzo 3D
Abbiamo incontrato uno dei più grandi animatori viventi, Peter Lord della Aardman, in Italia per presentare Pirati! Briganti da Strapazzo 3D...
Premio Oscar, mito vivente e grandissimo intrattenitore, una delle due menti dietro la Aardman ha svelato l’essenza della stop motion e la differenza vera con la CG.
Lui è forse il più grande "animatore a mano" del mondo, in carriera ha mille successi (compreso un Oscar per Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro) con la casa da lui fondata (assieme a Nick Park), la Aardman. Quelli di Wallace & Gromit, dell’imprescindibile videoclip Sledgehammer di Peter Gabriel e via elencando.
Quando inizia a parlare la prima domanda se la fa da solo, e dal tono si intuisce che è qualcosa a cui tiene e che gli è stato chiesto diverse volte. Si tratta del rapporto con I pirati dei Caraibi, e il fatto che questo nuovo cartone ne sfrutti la scia:
Quando la gente michiede "Perchè fare un film sui pirati?" so che in realtà sta pensando: "Perchè hai rubato l'idea a I pirati dei Caraibi?". Non è vero, tutto è partito da un libro chiamato Pirati in an adventure with scientists di Gideon Defoe, l'ho trovato sul tavolo in una riunione noiosissima che non mi andava di seguire. Ne ho lette solo 6 pagine, sfogliandolo, e l'ho trovato subito uno dei libri più divertenti da anni a questa parte.
E’ una cosa frequente per la Aardman partire dai libri?
Si, spesso ci ispiriamo alla letteratura, leggiamo centinaia di cose ma questo mi ha subito spiazzato, mi è schizzato in faccia già in 3D di suo. Solo in seguito ho realizzato che c'erano in giro un certo numero film di pirati con Johnny Depp.Le piacevano?
Ne ho visti due poi parte del terzo (a metà del film sono uscito dalla sala, perchè avevo perso la voglia di vivere!).Gideon Defoe è anche tra gli sceneggiatori del libro
Si lo ha scritto con noi, il libro non poteva essere preso pari pari, mancava di una vera storia e ci serviva lui per il suo grandissimo senso dell'humor. È impossibile spiegare il processo di scrittura per questo film, vi posso dire che ci sono voluti circa 9 mesi di lavoroSiete tornati alla stop motion dopo un po’ di film prodotti in computer grafica, di ottimo livello. Come mai?
Amo la computer grafica, ci sono lavori ottimi in quel campo, ma gli animatori sono persone che stanno al computer, a vederli potrebbe star facendo fogli Excel. Al contrario mi sembra che il modo in cui lavoriamo noi, con le mani, porti energia sullo schermo, si tratta di uno stile che non è per nulla perfetto, anzi è molto meglio: è umano!
Vedi, quando animi in stop motion muovi il personaggio di poco ogni fotogramma, mentre in CG metti i movimenti chiave (inizio, fine e centro solitamente) e il computer colma la distanza, poi gli animatori raffinano il movimento fino a che non è perfetto. La differenza tra i due processi è che nel secondo non c’è la spontaneità o l'inaccuratezza della vita vera. Quando un animatore in stop motion inizia un gesto non sa dove stia andando, come nella vita vera. Per questo trovo sia uno stile dinamico.Non trova dunque che abbia dei problemi?
No, perchè la questione non è nell’accuratezza del movimento. Tutta l’animazione si decide in quello spazio tra la punta del naso e i capelli.Cioè gli occhi....
Esatto. Devi trovare il giusto posizionamento e la giusta angolatura per ogni momento. In sostanza dove il personaggio guarda e come la fa sono determinanti (assieme al tempismo con cui lo fa) per farti pensare che sia vivo. Anzi meglio per darti quell’incredibile illusione che è il segreto dell’animazione, farti credere davvero che quel pezzo di latex stia pensando qualcosa.Però in Pirati! Briganti da strapazzo c’è anche tantissima CG, quasi la metà del film (cioè tutti gli sfondi) sono al computer
Si è vero. Perchè il punto di un film sui pirati è che ci deve essere il mare con una bella nave [il mare come tutti i liquidi sono impossibili da rendere bene in stop motion ndb]. Fino ad ora abbiamo sempre lavorato in dimensioni molto limitate, mondi molto piccoli e contenuti, qui invece il senso del film era di avere scenari più ampi. Era una necessità che si sposava con il mio desiderio. Molti problemi in questo senso sono stati risolti con la tecnologia, per esempio abbiamo usato la camera digitale invece che a pellicola, e abbiamo messo i pupazzi davanti a dei green screen per poi inserire in postproduzione cielo, monti, palme e spiagge. Lavorare su ampie distanze è stato liberatorio.Inoltre è in 3D
Si, 3D nativo. Abbiamo usato la stessa tecnica di Coraline, per ogni inquadratura la camera cattura un frame e poi si muove automaticamente di qualche centimetro per prendere l’altro frame che crea l’effetto di profondità. Dunque è il vero 3D.Non trova che l’animazione in CG recente stia un po’ imitando il lavoro della stop motion, al pari di come la fotografia digitale (e dunque perfetta) imita i difetti delle macchine fotografiche analogiche...
Non l’ho ancora visto in lungometraggi professionali ma mi capita di vederlo nei film degli studenti. Spesso trovo un’animazione non perfetta, ad esempio i materiali creati cercano di imitare i materiali veri nella loro “falsità”. Pupazzi digitali che vogliono sembrano, rovinati e imperfetti come quelli veri.Voi non ci avete pensato nei vostri film in CG?
Ai tempi di Giù per il tubo avevamo considerato l’opzione, addirittura per renderlo più scattoso avevamo pensato ad animare due frame alla volta, invece che uno, ma poi non lo facemmo.