Il multiverso di Rat-Man: BadComics.it intervista Leo Ortolani
Abbiamo intervistato Leo Ortolani, per scoprire come si sta preparando al gran finale di Rat-Man e cosa succederà dopo...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Ciao Leo e bentornato su BadComics.it.
Ormai l’hai annunciato e non si scappa più: tra un paio di mesi cominceremo a leggere la lunga saga che ci condurrà alla conclusione di Rat-Man.Oh! Oh! Oh! (risata disperata)
Ci sono molte sottotrame lasciate in sospeso e personaggi che i fan sperano ancora di veder tornare, come Ik, Thea e Numero 6. Orchestrando il gran finale, quanto ti sei preoccupato di far quadrare tutto ciò che hai raccontato finora, e quanto invece ti sei concesso delle libertà perché ormai la barchetta de “La Storia Finita” ti ha portato al largo, a pescare storie differenti?È tutto così incredibilmente buio, che avanzo a tentoni, forse perché l’Ombra ha vinto.
Ci proverò. Se avete capito appena un po’ come sono fatto, ci proverò, lo sapete. Proverò a riportarli tutti a casa, ma non dipende da me. Dipende da Lei. Dalla Storia. Un modo come un altro per lavarsene le mani? No. Sul serio.Se ne parlava anche di fronte a tutti, pochi giorni fa, Paolo Nori e io, al Salone del Libro di Torino. Quando scrivi(amo), organizzi tutto, prepari i punti da toccare, butti giù delle belle frasi, anche delle battute e poi ti siedi e tutto quello che hai preparato non ha più importanza. Parti sempre dal nulla. Ed è il momento più bello. E infatti, anche stavolta, avevo già preparato uno schema preciso degli argomenti da toccare, di come si sarebbe svolta la storia, eccetera, eccetera. Al momento di iniziare, ero già stufo di quelle cose lì e sono partito per una strada completamente diversa. Spiazzante. Soprattutto per me. E meno male. Detesto annoiarmi.
Si è conclusa la trilogia The Walking Rat nella quale, come in altre parodie passate, abbiamo visto elementi riconducibili a Rat-Man come il suo costume da supereroe e Piccettino, pur non essendo la vicenda ambientata nell’universo narrativo de La Città Senza Nome. Sembrerebbe un universo alternativo come quello dei Marvel Zombies e potrebbe farci quasi iniziare a considerare i mondi visti ad esempio in Star Rats, 299+1 e Ratolik come tasselli di un multiverso in cui ogni personaggio ha una vita e caratteristiche differenti. Hai mai valutato l’idea di realizzare una maxi-storia crossover sulla scia della Crisi sulle Terre Infinite della DC Comics o l’imminente Secret Wars della Marvel?Ovviamente sì. Uno dei finali che avevo in mente, richiamava appunto tutti quei personaggi in un unico livello di esistenza. Ma era così scontata… A parte CRISIS, ora c’è stata anche la cosa dello SPIDER-VERSE… Insomma, era una possibilità ma per ora l’ho messa da parte.
E avevo anche l’elemento scatenante. Magari la riprendo in mano alla fine della saga, per scrivere qualcosa al di fuori della saga stessa, chi lo sa?
Hai pubblicato la copertina della Rat-Agenda 2016, che sarà dedicata a Star Rats. Possiamo aspettarci come per le agende passate una storia breve in allegato ambientata nell’universo di Granello e Piro-Piro?Ci sarà, ma non sarà una storia inedita. Si tratta di una riedizione de IL PRESCELTO, la storia con DARK MOUSE del 1999, colorata per l’occasione da Francesca Piscitelli, che ha colorato anche tutte le immagini dell’agenda e la cover dell’agenda stessa. Lo so che vi ho abituati bene, ma se realizzavo una storia inedita, non avrei avuto il tempo di (provare a) scrivere EPISODIO 3. Non ho ancora idea se riuscirò a farcela, ma spero di sì. Nel caso, dovrebbe uscire in dicembre, in concomitanza con l’uscita del nuovo film di STAR WARS.
Il fatto è che sono consapevole che l’albetto inedito catalizza le vendite dell’agenda, ma l’idea iniziale è sempre stata quella di realizzare un albetto che accompagnasse l’agenda in edicola, con illustrazioni inedite, un lungo articolo e basta. Come l’albetto che accompagnava il primo numero della trilogia di THE WALKING RAT, per intenderci. La direzione intrapresa dovrebbe essere quella anche per una futura agenda. Poi lo so, io stesso cerco di rendere sempre le cose più ricche e appetitose possibili, ma essendo da solo, mi sono reso conto che facendo così mi precludo la possibilità di affrontare nuovi progetti.
A proposito di Star Wars, la saga sta per tornare sul grande schermo. Cosa pensi della “purga” dell’Universo Espanso effettuata dalla Disney, per ricreare un universo coerente, seguendo l’esempio di quanto sta avvenendo con l’Universo Cinematografico Marvel?
Non sono un cultore di STAR WARS fino a quel punto. Ci sono cose che non ho visto e che non mi interessano molto, tipo i cartoni animati della guerra dei QUOTI, la serie REBELS, i fumetti… Mi lasciano perplessi anche i film spin off che ci saranno in futuro, se vogliamo essere sinceri. Ma del resto, se vogliono proseguire con dei film senza dover pagare pegno a cose già viste, credo sia la strada migliore.
Timori e speranze per “Episodio 7: Il Risveglio della Forza”?
Che ti devo dire, si spera sempre che sia un bel film. Ecco, sarebbe strano facessero qualcosa di devastante come negli ultimi tre (in ordine di apparizione, ovvio). Abrams non è Spielberg. Né gli si chiede di esserlo. I suoi film su STAR TREK li ho guardati, poi li ho un po’ rimossi. Apprezzo lo sforzo, ma sono troppo legato, forse anche per ragioni anagrafiche, ai vecchi protagonisti. Avrei apprezzato di più un rilancio del marchio con una nuova direzione. Perché STAR TREK è questo. A rischio di fischi e fiaschi. To boldly go, where no one has gone before. Mica “to return indrè a rimasticare le cose”.
Con STAR WARS, ripartendo da dove si era “interrotta” la saga, non dovrebbero esserci gli stessi problemi. Si partirebbe dal classico, per dirigersi verso nuove avventure.
Negli ultimi anni sei riuscito a prendere le distanze da Rat-Man anche cimentandoti con media differenti come la letteratura e il teatro, con il romanzo autobiografico “Due figli e altri animali feroci” e lo spettacolo "Brachetti che sorpresa!". Nell’approccio con questi percorsi differenti, quanto conservi del tuo metodo di lavoro nel fumetto e quanto invece sperimenti nuove soluzioni?
Si tratta sempre di raccontare. Non è che mi sia scomodato più di tanto, nel senso che se devo strutturare un racconto, sono assolutamente rodato. E se devo affrontare la scrittura di una giornata in Colombia, sono perfettamente macinato.
Ci sono altri medium in cui vorresti metterti alla prova?
No. “Il fumetto era il suo posto e lo sarebbe sempre stato”.
Dopo aver finito The Spirit, Will Eisner si è dedicato soprattutto a una serie di graphic novel. Dopo aver lasciato Fantastic Four, Jack Kirby ha creato Gli Eterni, la saga dei Nuovi Dei, molte altre storie brevi e ha collaborato con altre serie americane pubblicate da diversi editori. Dopo aver finito Calvin & Hobbes, Bill Watterson si è ritirato e vive di diritti d’autore. Dopo aver finito di scrivere fumetti Marvel, Stan Lee passa il tempo a fare buffe comparsate al cinema.
A quali di questi maestri del fumetto pensi assomiglierà la vita di Leo Ortolani nel dopo Rat-Man?Io mi auguro, a Diotodopoderoso piacendo e alla salute permettendo, di poter fare lo stesso percorso di Will Eisner. Un uomo, prima che un autore, che ammiro molto per la sua capacità di rinnovarsi e di sperimentare.
Questo non significa che ci riuscirò o che quello che proverò a fare sarà paragonabile. Ma è lo slancio verso le novità, quello che mi piace. Verso cose nuove. O vecchie, ma nuove. Tipo, in tempi recenti, la ristampa RAT-MAN GIGANTE. Sicuramente cercherò, come al solito di non annoiarmi/vi.
Nel giro di un paio di settimane sono state pubblicate online una tua foto scattata al Comicon con Michele Foschini (fratelli di montatura di occhiali) e una foto scattata al Salone Internazionale del Libro con Vanna Vinci all’interno dello stand BAO… Dobbiamo aspettarci in futuro qualche volume che si chiuderà con Cliff disegnato da Leo Ortolani?
Se è per quello ce n’è pure una con Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, oppure con Roberto Recchioni, o con Tito Faraci e Silvia Ziche. Se dovessimo fare due conti, prossimamente lavorerò con BAO, Bonelli, Disney, Multiplayer. E dimenticavo la casa editrice Marcos Y Marcos, che ho le foto anche con Paolo Nori. Forse è meglio che mi faccia fotografare di meno e lavori di più…