Hanno ucciso l’Uomo Ragno, intervista a Sydney Sibilia: “Un sogno raccontare gli anni ‘90 ai giovani di oggi”

Abbiamo intervistato Sydney Sibilia e gli attori di Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Abbiamo parlato di mito, nostalgia e degli 883 per le nuove generazioni

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In occasione dell'arrivo di Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883, abbiamo intervistato l’ideatore, nonché uno dei tre registi della serie, Sydney Sibilia insieme a Elia Nuzzolo e Matteo Giuggioli, rispettivamente gli interpreti di Max Pezzali e Mauro Repetto. Abbiamo parlato del ritorno degli anni ’90, del contributo degli 883 alla realizzazione della serie e della fatica di tenere a freno l’istinto a mettere nei primi episodi più canzoni possibili. 
Abbiamo chiesto al regista Sydney Sibilia:

Sembra che la fama degli 883 non abbia mai visto un tramonto, come mai avete scelto proprio questo momento per fare una serie sulla loro “leggenda"?

Perché è proprio ora che hanno completato il giro! C’è un grande ritorno degli anni ’90. Però è anche un caso, guai a programmare troppo le cose! Ci siamo detti: perché non raccontiamo la storia degli 883 che è leggendaria, nel senso della leggenda metropolitana, dal momento che nessuno sa come sia andata veramente!

La serie è tratta dai due libri scritti da Max Pezzali, ma sembra partire dal mondo raccontato nelle canzoni. È piena di rimandi ai testi: dalle birre scure alla rana che non vuole buttarsi nel fiume… come le possiamo chiamare? Sono easter egg eppure sono qualcosa di più!

Definirle è complicato! Noi ci siamo documentati per fare la serie. Abbiamo parlato con Max, abbiamo letto i libri. Ma tutta la storia degli 883 era già all’interno delle canzoni! Quando ce ne siamo accorti abbiamo sbobinato le canzoni e le abbiamo messe in scena! 

Il pubblico degli 883 è trasversale, prende genitori e figli. Voi a che generazione volete parlare?

Non abbiamo fatto la serie pensando a un target, però vorrei che la vedessero i ragazzi. Quando siamo andati a sviscerare la serie ci siamo resi conto che era una storia di ragazzi. Quella che si chiama in gergo “teen drama" (un’etichetta che non mi fa impazzire). È una storia di amori del liceo e post liceo. Per me era un sogno raccontare quegli anni che ho vissuto pure io. Io sono di Salerno, perciò è una storia di provincia raccontata da uno di provincia.

Nei primi episodi ci sono poche canzoni degli 883. Ci tenete in attesa insomma… Non deve essere stato semplice resistere alla spinta di riempire di canzoni la serie!

Eh sì, non volevamo fare il musicarello. Ci siamo detti: 'Aspettiamo un secondo, è una cosa che bisogna guadagnarsi con il tempo'. Così la serie parte lontana rispetto a quello che uno si aspetta. Poi però arriveranno! Le facciamo desiderare così poi quando le ascolti dici ‘ah, finalmente!’.

Elia Nuzzolo ci ha poi raccontato di essersi preparato al ruolo parlando con Max Pezzali e trascorrendo del tempo con lui, cosa che gli ha permesso di capire molto della sua persona. Non c'è stato lo stesso incontro tra Matteo Giuggioli e Mauro Repetto. Tutta la sua storia è stata ricostruita da racconti di persone terze, perciò è stato più difficile costruire il personaggio. Quando è uscito il libro autobiografico di Repetto, a riprese già avviate, ha avuto però conferma di avere interpretato il suo spirito giovanile nel modo corretto.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 sarà dall’11 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

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