Giffoni Film Festival 2022: intervista a Laura Morante
A Giffoni Film Festival 2022 il nostro Francesco Alò ha incontrato la grande Laura Morante, con cui ha parlato dei film con Nanni Moretti
A Giffoni Film Festival 2022 il nostro Francesco Alò ha incontrato la grande Laura Morante, con cui ha parlato dei film con Nanni Moretti e non solo.
Toscana e figlia dello scrittore romano Marcello, Laura Morante è cresciuta con sette fratelli respirando già in casa a pieni polmoni aria di cultura e di arte. Dopo il debutto teatrale con Carmelo Bene, una luminosa carriera cinematografica che la porterà a lavorare con registi come Bertolucci, Monicelli, Virzì, Nanni Moretti, Carlo Verone, Muccino, Salvatores. “Il cinema è molto cambiato” osserva la Morante. “Oggi ci sono molti più condizionamenti esterni, legati alla popolarità sui social e agli sponsor, e c’è grande competitività. Io non lo sono mai stata eppure questo non ha frenato la mia carriera. I registi, quando ho cominciato, sceglievano il cast con altre logiche. E il cinema d’autore aveva un ruolo decisivo. Detto questo, fare l’attrice resta per me un meraviglioso gioco che vivo con serietà e leggerezza”. Sua figlia ha un vissuto artistico differente: “Ho sperimentato la competitività, soprattutto in teatro, e ne sono rimasta traumatizzata. Sulla mia pelle ho imparato che bisogna esserlo. Questo non vuol dire essere spietati con gli altri. Significa determinazione, credere in ciò che fai”. Entrambe concordano sulla preminenza, nel cinema contemporaneo, delle tematiche sull’aspetto più autenticamente artistico. Per la Morante “la vera malattia che ha infettato questo mondo è l’eccesso di messaggi. Tutti si concentrano orami su questo. Se uno vuole inviarne uno fa un proclama. L’arte non può subire il ricatto del messaggio. Diceva Cecov: il mio dovere non è dire male di chi ruba i cavalli. Il mio dovere, da scrittore, è descrivere come vengono rubati”. Per la Costantini “il valore di un film non è espresso dal tema di cui tratta. Certo, ci sono grandi registi capaci di veicolare sentimenti che possono smuovere le coscienze. Qualcuno, però, ha confuso questa cosa coi messaggi”.