Giffoni Film Festival 2022: intervista ad Anna Ferzetti

Al Giffoni Film Festival 2022 Francesco Alò ha incontrato l'attrice Anna Ferzetti: ecco la nostra intervista

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Al Giffoni Film Festival 2022 Francesco Alò ha incontrato l'attrice Anna Ferzetti.

Video: Andrea Storzillo

“Che emozione!”. Anna Ferzetti non nasconde le belle sensazioni provate per l’accoglienza riservatale dai giffoner: “Che impatto! Siete forti. Sono molto felice di essere qua – esclama l’attrice -È un’esperienza abbastanza difficile da descrivere. Sono arrivata due ore fa qui a Giffoni ma si respira subito un’aria diversa”. Tante le sollecitazioni dei ragazzi, a iniziare dal tema di Giffoni 2022, Invisibili: “Sono stata invisibile per tanto tempo, da piccola. Poi ho imparato negli anni ad acquisire fiducia e a diventare visibile per le persone che mi stavano accanto. Anche se in realtà ero già visibile, non lo capivo io”. E, riferendosi al lavoro dell’attore, afferma: “Nel nostro lavoro la parte che non si vede è la più bella” perché “dietro un film o uno spettacolo c’è una macchina straordinaria. È un lavoro di gruppo, l’attore non è niente senza quella macchina”. 

Ferzetti si apre ai ragazzi: parla della sua infanzia, dell’esperienza a Londra, della scuola tedesca frequentata da ragazzina, delle esperienze lavorative all’estero. E racconta: “Da ragazzina ho fatto tanti lavori perché volevo provare e perché volevo capire cosa fare. Ho fatto anche l’edicolante. Tutte le cose che ho fatto me le sono portate nel mio mestiere. Non mi sono pentita, mi sono pentita solo di non essermi iscritta in una vera e propria accademia. Quindi io consiglio sempre, a chi vuole fare questo lavoro, di iscriversi a un’accademia e anche di andare fuori in altri Paesi”. E, quanto alla sua esperienza, aggiunge: “Io ho seguito le orme di mio padre, volevo fare questo lavoro. Però ricordo le persone che studiavano con me per fare questo mestiere. Ammiravo il fuoco di quelle persone che venivano da piccoli paesi, che facevano grandi sacrifici per poter studiare”. Perché, al netto dell’accademia, Ferzetti ha studiato tanto: “Ho imparato tanto studiando, studiare è fondamentale. Ma ho imparato tanto anche lavorando”. Non mancano curiosità, da parte dei juror, sulla serie Le fate ignoranti, sul senso del film prima e della serie poi, sul diverso modo di essere recepite da generazioni diverse. “Il film Le fate ignoranti per la mia generazione e quella dei vostri genitori è stata un’apertura nuova e diversa. Per voi no”, spiega Ferzetti. 

Così la serie: “La mia generazione non era abituata a certi temi. Invece per le mie figlie non c’era niente di strano nel parlare di famiglia allargata”. La curiosità si spinge anche ai ruoli che le piacerebbe interpretare e ai colleghi con vorrebbe lavorare. “Mi sono sempre sentita dire che ho un viso d’epoca. Mi piacerebbe poter interpretare un personaggio con una femminilità diversa rispetto a oggi in un film ambientato negli anni ’20, ’30, mi allargo anche ai ’40. Era una femminilità più discreta, c’era un pudore diverso”. Ma ammette: “Mi affascinerebbe interpretare un personaggio di quei tempi, ma non vivrei mai in quell’epoca”. Invece, rispetto ai ruoli interpretati, confessa: “Non c’è un ruolo in particolare a cui sono legata perché mi sono legata a tutti personaggi che ho fatto. Certo, alcuni mi hanno divertita di più”. Quanto agli attori con cui lavorare, “ce ne sono tanti – dice - Non ce n’è uno in particolare”. Ma poi cita Vanessa Scalera e il gruppo de Le fate ignoranti, da Eduardo Scarpetta a Luca Argentero. “Difficilmente non vado d’accordo con i miei colleghi. Perché a me piace fare gruppo. Dovremmo imparare a fare gruppo anche in altri ambiti”. 

Non mancano, infine, riferimenti alla sua vita privata, al compagno Pierfrancesco Favino, alle due figlie. “Ragazzi, grazie perché ci fate capire tante cose e siete molto più liberi di noi. Io credo molto nei ragazzi di questa generazione, siete il nostro futuro. Forse – ammette - noi non siamo stati bravi ad aiutarvi abbastanza. Lo dico anche da madre: io imparo attraverso le mie figlie, che mi fanno capire quando sto sbagliando. Credo che siete una generazione forte, anche per come avete attraversato questi ultimi due anni”. E, nel ricevere il Giffoni Award, esclama: “Ragazzi, siete fantastici!”.

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