Francesco Zippel si racconta a “Casa Alò”, dagli esordi ai progetti futuri

Nell'intervista a Casa Alò, il regista Francesco Zippel ha parlato della sua carriera e dei suoi progetti futuri

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Wes Anderson, Juno Temple, Clint Eastwood, Dario Argento, Damien Chazelle, Willem Dafoe, Matthew McConaughey sono solo alcune delle tante celebrità che Francesco Zippel ha ripreso nel corso dei suoi dodici anni di attività.

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Documentarista, Zippel ripercorre con Francesco Alò la sua carriera all’alba della vittoria ai Nastri d’argento per il miglior documentario dell’anno con Sergio Leone – l’italiano che inventò l’America.

Ho fatto questi quattro documentari grandi, poi ne ho fatti altri più piccoli, ho fatto tante cose per la Rai. Comunque, per me hanno avuto la stessa importanza perché a me la cosa che più interessa del mio lavoro sono le storie e l’incontro con le persone. È ovvio che se fai un documentario in cui hai la possibilità di incontrare, non so, Clint Eastwood, hai quel sovraccarico emotivo che ti viene dalla passione che hai per il cinema. A me è capitato di fare dei lavori molto più invisibili che mi hanno riempito dal punto di vista del piacere dell’incontro.

Inizia a lavorare nel programma La storia siamo noi, che per lui, come per tanti, si rivela una vera e propria palestra formativa. Si trattava di racconti documentaristici di un’ora su tematiche molto diverse tra loro, inframmezzati da alcuni interventi del conduttore Giovanni Minoli. In particolare, Zippel si trova a lavorare alla storia dei cinque agenti della scorta di Aldo Moro assassinati, esperienza che si rivela fondamentale nella sua formazione.

Le famiglie non avevano mai parlato con nessuno perché ancora profondamente segnate. È stato un modo per consentire ai parenti di iniziare a confrontarsi e forse liberarsi di quel dolore che li accompagnava. Era una storia di persone che fino a quel momento erano state tenute da parte. Mi ha insegnato tanto. Mi ha insegnato ad avvicinarmi alle persone con il tatto, con il garbo. Ognuno di noi ha una storia importante da raccontare, ma la maniera in cui ti avvicini alle persone…l’intimità è fondamentale.

Dopo tanti anni come documentarista, c’è il sogno di realizzare un prodotto di fiction? Ci sono progetti nel cassetto?

Sì, sì, ci sono. Sto lavorando su alcune idee di documentario, ma al tempo stesso ci sono un paio di idee che avevo avuto lasciate da parte. Sto cercando di trovare il famoso tempo necessario per poter scrivere per bene. Non ho una schedule precisa adesso.

Nell’attesa di vedere Zippel come regista di un film di finzione, potete ascoltarlo e vederlo parlare dei suoi documentari nell'intervista pubblicata su BadTaste+:

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